Ero nella stanza bianca e sebbene sentissi tutti muoversi nel Palazzo nel vano tentativo di trovarmi, nessuno mi aveva ancora trovato veramente.Forse perchè i loro movimenti e le mura che mi circondavano attutivano i miei piagnistei. Le lacrime erano scese fino a tardi, fino a quando non si era sentito più anima viva muoversi per il Palazzo. Adesso non scendevano più fortunatamente, nonostante il mio mascara fosse colato tutto sulle mie guance ed il mio vestito fosse sporco e sgualcito, probabilmente anche rotto. Ormai il silenzio dell'alba sembrava spaccare il mondo, rimbombare terribilmente d'appertutto. Era insopportabile ed ancor più insopportabile era essere circondata da quelle pareti bianche. Mi sembrava di stare in manicomio, di non avere più nessuna via di fuga.
Era tutto vuoto. Vuoto e vuoto. Io odiavo il vuoto. Era più forte di me, lo odiavo con tutta me stessa. Ed in quel momento odiavo ancor di più Harry, che era la causa di tutto quel vuoto dentro di me.
Odio. Odio. Odio. Odio. Odio. Odio.
Vuoto. Vuoto. Vuoto. Vuoto. Vuoto.
Rischiavo di divenire pazza, dovevo fare qualcosa. Ma volevo rimanere sola e salire su sarebbe equivalso a tornare tra la gente. Volevo stare sola, ma non in questo vuoto.
Ed allora mi venne l'idea, il mio biglietto dritto dritto di ritorno a casa e la mia ancora di salvezza dalla pazzia.
Corsi di sopra e trovai in pochissimo tempo ciò che mi serviva. Riscesi giù facendo attenzione a non farmi vedere, ma ormai non c'era davvero più nessuno in giro.
Appena tornata nella stanza bianca, presi il materiale che ero andata a prendere e lo esaminai meglio perchè nella fretta non ero stata sicura di aver preso tutto ciò che mi serviva. Invece non mancava proprio niente: tra pennelli di tutte le dimensioni e tutti i colori dell'arcobaleno, più il nero ed altre sfumature. Perfetto per un piccolo decoro alle pareti della stanza, troppo bianche per essere considerate pareti. Per me il bianco non era un colore, era piuttosto il non-colore, il vuoto, ed io odiavo il vuoto.
Presi una prima pennellata di tinta nera, intigendo pesantemente il pennello dentro il secchiello contenente il colore. Fu un sollievo appiccicare poi il pennellone al muro ed iniziare a spennellare con forza.
Ad ogni nuovo colore che prendevo ed ogni nuova pennellata che davo, mi sentivo meglio. Ad ogni nuovo colore e pennellata che davo sentivo di essere riuscita a sfidare Harry, a vincerlo. Quello era il mio biglietto di andata via da lui senza mai più ritorno. Si poteva dire che stavo vincendo.
Una folle sensazione mi pervadeva, dettata dalla gelosia e dalla sconfitta che avevo appena vissuto. Ogni pennellata uccideva tutti quei pensieri e mi faceva sentire solo stanchezza. Ogni pennellata mi teneva ancora più concentrata sull'obbiettivo: ovvero fargliela pagare.
Ed il disegno prendeva vita da solo, anche se già sapevo cosa avrei fatto: avevo imparato a dipingere fin da piccola ma l'unico quadro che mi fosse mai venuto bene era quello che mi aveva insegnato mio nonno, l'unico che valesse la pena fare. Avevo imparato a segnare con pennelli grandi e piccoli qei spazi bianchi, lo avevo visto fare e fatto io stessa così tante volte da aver meccanicizzato i movimenti. Non fu una sorpresa ritrovarmi con già metà opera finita in un paio d'ore, nè di finirla nelle restanti due.
Quando il dipinto fu finito, la stanza era molto meglio di come era prima: adesso era colorata, era piena. Non c'era più niente di vuoto. Anche il mio vestito, fino a poco prima solamente bianco e con dei pois neri, adesso era completamente distrutto dalla tempera.
Si poteva dire altrettanto della mia mente. Avevo una terribile sensazione di pienezza, come se tutto quel nero mi fosse entrato fino al cervello e mi stesse oscurando i pensieri. La mia vista iniziò ad appannarsi ed io cominciai a perdere i sensi.
L'ultima cosa che vidi prima di cadere a terra svenuta fu l'urlo di Harry mentre apriva la porta della stanza. Mi avevano trovata, ma ormai avevo già vinto, il dipinto era già stato fatto ed il mio biglietto di ritorno a casa comprato.
Questo capitolo è tipo cortissimo ma lo amo!
Ce l'ho in mente dall'inizio della storia, dal tipo terzo capitolo...
E sapete perché è così importante?
Tanto non ve lo dico :p
Andate a leggervi 'Quando Youtube diventa Cupido' di haunterdex !!
Baci Baci
werenotcool
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THE SELECTION PROGRAM
Fiksi PenggemarAmelia De Francis ed Harry Styles odiano quei programmi stupidi in cui una massa di oche cerca di conquistare una celebrità. Mia però fa parte di quella massa di oche. Harry è la celebrità da conquistare. Costretti a giocare ad un gioco che non gli...