CAPITOLO 18//MIA

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Sentii bussare alla mia porta.
"È aperto!" urlai senza il minimo riguardo di chi potesse essere.
"Ancora studi?" chiese Ashley entrando nella camera da letto, seguita da Althea, Amelia, Laurie, Marian e Neva. Mi girai nella mia sedia girevole per guardarle meglio, dando così le spalle alla costosa scrivania ed ai grossi volumi su cui stavo studiando.
"Si" risposi frustrata.
"Ma adesso basta" esclamai poi, gemendo drasticamente alla vista delle pagine che mi mancavano per finire.
"Bene allora andiamo da qualche parte!" propose sempre Ashley, con Althea dietro che bisbigliava scettica sul fatto che dovessi uscire con tutti quei compiti da fare.
"Oh, andiamo, Althy! Mi farà bene distrarmi un pó! Studieró dopo" giurai.
"Okay" si convinse alla fine lei, sorridendomi. Ashley mi prese a braccetto ridendo contenta come una bambina e battendo, non si sa come visto che aveva un braccio occupato, le mani. Di rimando presi a braccetto anche Althea e mi feci spazio tra le altre ragazze per aprire il gruppetto che si era andato a formare. Al nostro quartetto si erano aggiunte le ragazze che ci avevano aiutato a rovinare la festa a Catherine. Questo mi fece venire in mente che al nostro quartetto mancava una ragazza.
"Jessie?" chiesi, guardandomi intorno per non assicurarmi che non mi fossi accorta che stesse dietro.
"Eh" esclamò l'altra Amelia evitando di rispondere.
"Cosa?" chiesi, piegando la testa per capire cosa volesse dire.
"È uscita" spiegò l'altra Amelia, evitando di guardarmi.
"Dov'è andata?" chiesi, spalancando gli occhi dalla sorpresa. Non era stata eliminata all'ultimo episodio sebbene ci fosse andata vicino e non poteva essere andata in giro senza chiamare le sue amiche.
"È uscita con Harry" rispose Althea evitando di guardarmi.
"Ah" risposi cercando di non far vedere che un pó mi stava dando fastidio.
"Non è questo il problema, ma quello che temiamo" disse Ashley, sorprendendosi. Cosa potevano mai temere? Magari Harry aveva scelto Jessie e nessuno l'aveva saputo... lei non aveva mai dichiarato un qualsiasi appuntamento con il cantante.
"Beh, crediamo Harry abbia una strategia, o qualunque cosa sia" rispose Amelia.
"Non esce con una ragazza per molto tempo, poi prima di una eliminazione ci riesce il più possibile, come per essere sicuro di non poterla proprio salvare. Fa così con quasi tutte le ragazze che decide di eliminare ed anche con qualcuna che diranno poi gli altri del gruppo" mi informò. Pensai a Jessie eliminata: sapevo che l'avrebbe presa male, lei che come me teneva tanto a distinguersi sempre. Ci avrebbe rivolto la parola dopo che fosse uscita? Avrei perso un'amica? Mi ricordai perché non mi erano mai piaciuti i concorsi. Era questo il loro scopo: distinguersi nel peggior modo possibile, distruggendo tutte le amicizie che si sarebbero potute creare. L'invidia e la sconfitta sono brutte bestie, mischiate insieme poi generano solo rancore.
"Credete che uscirà?" chiesi. Le ragazze alzarono le spalle e capii che non era il caso di continuare a parlarne.
"Comunque, prima di andare da qualsiasi parte, dobbiamo andare in biblioteca che devo prendere dei libri!" esclamai, cercando di distrarle il più possibile. Le altre assentirono perciò scendemmo fino all'atrio, dove alcune ragazze dettate dall'amore per i libri avevano fondato la biblioteca. In realtà erano libri di seconda mano, o donati da Harry, che erano il minimo che bastava per riuscire ad avere una piccola collezione per ogni genere. Se ne occupavano Mallory, Natalie, Ollie e Penny.
"Ciao ragazze mi serve un libro" chiesi appena mi avvicinai a quello che sarebbe dovuto essere un bancone e che invece era solamente un tavolino.
"Certo" rispose cordialmente una di loro, facendo spostare l'amica per posizionarsi alla postazione del computer. Per me, quel tipo di ragazze erano tutte uguali: occhiali spessi, capelli castani lunghi come spaghetti, la faccia a topo, proprio come se il troppo stare chine sui libri le avesse trasformate in topi di biblioteca. Erano il classico genere di persona che preferiva nascondersi dietro un libro piuttosto che affrontare il mondo di fuori ed era una cosa che proprio non tolleravo. Perciò, nonostante usassi tutta la pazienza di cui ero a disposizione, il mio tono era infastidito. Feci un sforzo per risultare più gentile: d'altronde anche Althea era sulla strada per diventare un topo di biblioteca, ma le volevo lo stesso bene.
Perciò lasciai lei ad ordinare il libro per me mentre io rigiravo in me stessa, troppo assorta nei pensieri. Come succedeva troppo spesso, dovevo parlare con Harry.
OH-OH
Ma io dicoooo! La nostra Jessie! Ahahhaha
Speriamo bene...
Baci Baci
werenotcool
PS niente contro le tope di biblioteca, davvero, sono in quella categoria (apparte l'aspetto, quello è solo un archetipo)

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