CAPITOLO 10//MIA

345 21 3
                                    

Mi misi i jeans e la maglietta carina che mi aveva comprato mia madre prima che partissi. Mi guardai allo specchio ma per me non ero comunque abbastanza. Mi ricambiai.
Restai con i jeans e misi un'altra maglietta. Era la mia preferita, con delle maniche in pizzo ed il corpetto nero. Sotto i jeans non stava bene, o meglio, lo avevo sempre messo ma mi sembrava stonasse. Ci misi sotto una gonna ma sembrava stessi andando ad un range e ci mancavano solo milioni di tatuaggi. Ero troppo ribelle.
Mi rispogliai di nuovo. Non capivo perché uscissi matta solo per uscire con Harry. Giocando a scarabeo mi ero divertita molto, ma non potevo di certo dimenticare che tipo fosse Harry. Per andare sul sicuro, scelsi il mio vestito preferito. Era con delle bretelline nere che si incorociavano dietro ed il busto era più stretto rispetto alla gonna. La particolarità era il motivo rosso con righe nere che formava quadrati. Un motivo molto simile ai vestiti scozzesi.
Quando Harry bussò alla porta ero pronta.
"Wow, sei bellissima" commentò subito lui.
"Grazie" risposi. Uscii e richiusi la porta dietro di me.
"Dove andiamo?" chiesi.
"Pensavo di scendere qua di sotto al cinema, ma se vuoi sfoggiare il tuo vestito da un'altra parte va bene lo stesso" propose. Il cinema sarebbe stato imbarazzante, ma sarebbe andato bene lo stesso. Almeno avrei potuto mettere in chiaro che non volevo avere niente a che fare con lui e concentrarmi totalmente sul film.
Mentre scendevamo l'ascensore, sentivo gli sguardi delle altre su di me. Avevano visto tutte l'abbraccio di me ed Harry in prima pagina su quasi tutte le riviste. Mi avevano assillato per delle spiegazioni, ma non c'era davvero nulla da dire. Per loro ero comunque diventata la peggior rivale. Catherine era quella che mi odiava più di tutte.
"Che c'é?" mi chiese Harry. Si accorgeva di tutto, era impossibile sfuggirli se si era tristi.
"Niente" risposi cercando di non guardare le ragazze che ci fissavano.
"Io vorrei chiarire che stiamo uscendo come amici" mi disse allora. Mi stupì. Insomma, era quello che volevo, ma pensavo che avessi dovuto rifiutare le sue avance per farglielo capire.
"Sai" continuò vedendo che non rispondevo "È quello che continuo a ripetere a tutte"
"Perché?" non riuscii a trattenermi dal chiedere.
"Non voglio prendere in giro nessuna" rispose sicuro lui mentre mi apriva galantemente la porta del cinema. Eravamo solo noi.
"Che film vuoi vedere?" mi chiese.
"Million Dollar Baby" risposi.
"Pugilato" rispose lui, sorridendo. Annuii contenta.
"Quando facevo pugilato me lo facevano vedere tutti in continuazione" gli dissi.
"Hai fatto pugilato?" chiese sorpreso.
"Si" risposi. Avevo smesso da poco, in realtà.
"Fico, dovresti conoscere il nostro personal trainer" mi disse lui. Mi ero scordata che era ricco sfondato e poteva permettersi un personal trainer.
"Okay" dissi.
Ci sedemmo circa a metà, solo noi nella sala, e facemmo partire il video.
"Perché non vuoi prendere in giro nessuna?" chiesi poi. Mi era venuto in mente all'improvviso, mentre il film iniziava.
"Perché non mi sembra giusto, non siete dei giocattolini al mio servizio" rispose lui. Sussurrava, come se non volesse disturbare la visione del film,
"Pensavo..." iniziai a dire, anche io sussurrando, ma lui mi bloccò.
"Lo so cosa pensavi" disse.
"Pensavi che fossi uno stronzo a cui piaceva giocare con le donne?" chiese retoricamente. Era offeso, quindi mi astenni dalla risposta per non rincarare la dose.
"Non lo sono, non volevo neanche farla sta cosa. Chiamarla cretinata è un complimento in confronto a cosa penso io di tutto questo" fece una pausa e sentii che aveva il fiatone. Si stava proprio sfogando.
"Mi hanno obbligato, hanno detto che sennò gli One Direction sarebbero morti, capito?"esclamò. Era arrabbiato ma anche triste ed io mi sentivo impotente quanto lui.
"Non lo sapevo" dissi.
"Adesso lo sai" rispose Harry. Era ancora arrabbiato, lo vedevo, ma cercava di fare respiri profondi per calmarsi.
"Credo che ti debba delle scuse" dissi. Lui non trovò niente da dire, lo sentii solo aumentare i respiri profondi.
"Mia sorella potrebbe uccidermi se sapesse che ti ho trattato così male" aggiunsi fingendo un tono preoccupato.
Harry rise, cercando di non ridere troppo forte.
"Com'è tua sorella?" chiese ancora ridendo. La rabbia, per fortuna, era sparita.
"Un peperino" risposi.
"È lei che mi ha iscritto al concorso e mi ha obbligato a partecipare" aggiunsi come se questo spiegasse tutto.
"Lei?" chiese Harry ridendo.
"Si!" risposi scoppiando a ridere anche io.
"Da matti, vero?" chiesi retoricamente. Harry annuì.
"Ed io che pensavo che mia sorella fosse un diavoletto" esclamò.
"Hai una sorella?" chiesi. Lui sbuffó semi ridendo e mi chiesi se avrei dovuto sapere che aveva una sorella.
"Scusa, ma è mia sorella quella ferrata in voi!" mi discolpai.
Harry rise, per poi raccontarmi della sorella. Dopo le sorelle vennero le famiglie in generale e tutte le cose affine.
Avremmo parlato ancora se solo non fosse finito il film.
QUESTO può chiamarsi un vero appuntamento!
Ho finito SUMMER LOVE, perciò aggiorno di più qua...
Baci Baci
werenotcool

THE SELECTION PROGRAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora