Mi diressi nella camera dove sapevo che stava alloggiando Harry. Mi sentivo in dovere di andargli a parlare, dopo che aveva salvato Jessie la scorsa volta. Ne ervamo state fin troppo contente, io e le mie amiche, soprattutto considerando che facevamo parte della stessa competizione.
Bussai alla porta dell'appartamento dove ero venuta a sapere che Harry stava abitando. Non capivo perché venisse a dormire nel notro palazzo quando sicuramente aveva una casa più che ottima dove tornare o degli amici, probabilmente anche amanti, che avrebbero potuto ospitarlo. Iniziavo a capire che Harry era un tipo molto complicato.
Harry mi aprì la porta, indossando solo i boxer. Non mi persi in dettagli, non indugiai nemmeno un attimo e mi sporsi verso di lui, cogliendolo di sorpresa. Lo abbracciai d'istinto, stringendolo forte a me in segno di gratitudine. Era l'unico modo che avevo per ringraziarlo e lui si meritava un grande e grosso grazie, di questo era certa. Gli donai anche un bacio sulla guancia, sussurrandogli un dolce "Grazie" all'orecchio, poi mi staccai lentamente da lui. Mi guardò un attimo sorridendo ed io mi soffermai a guardare le sue fossette, per poi essere attirata dal suo corpo tonico e poco coperto. Scoppiai a ridere, un pó imbarazzata ma decisa a non darlo a vedere. Anche Harry si guardò, forse accorgendosi per la prima volta di non avere quasi niente addosso.
"Oh" esclamò imbarazzato, grattandosi la nuca con una mano.
"Di solito giro nudo per casa" aggiunse arrossendo. Risi ancora per l'assurdità della situazione.
"Mi fa sentire più libero" si difese Harry, dandomi una spiegazione che non serviva poi a molto. Alzai le spalle, questo mi faceva pensare di lui ciò che stavo tentando di convincermi non fosse vero: era proprio come tutte le altre star, così sicuro di sé da farmi vomitare. Chi girava nudo per casa se non qualcuno molto sicuro della bellezza del suo fisico? Ma soprattutto, chi sarebbe andato ad aprire alla porta con solo dei boxer addosso? Probabilmente sperava in qualche ragazzina che si sarebbe donata vedendolo solo in mutande. E pensare che stavo quasi cambiando idea su di lui.
"Vieni, accomodati" mi invitò, nonostante avessi cambiato idea e non volessi più rimanere.
"Certo" mi contraddii però, pensando che per come si era comportato meritava una seconda opportunità. Si stava comportando molto bene ultimamente in contrario all'idea che mi ero fatta di lui dai discorsi di mia sorella.
"Cosa stavi facendo?" chiesi, entrando nella camera dove aveva dormito. Il letto era disfatto e delle carte ingombravano la scrivania.
"Leggevo questi contratti" mi rispose veritiero Harry, prendendo come esempio uno dei tanti blocchi di fogli e tirandolo su. Un nome attirò la mia attenzione.
"Penny?" chiesi, guardandolo stranita. Perché Penny compariva nel contratto che Harry stava leggendo? Quella ragazza era una semplice topo di biblioteca che nella vita aveva solamente l'intenzione di leggere più libri possibili. Non era niente di che. Perché Harry si interessava ad una ragazza così?
"Beh, ecco, ha creato un gruppo di studio che funge anche da biblioteca recentemente, insieme ad altre sue compagne" iniziò a spiegarmi, interrompendosi un attimo sorpreso dall'imbarazzo.
"Solo che non mi sembra giusto che stiano qua a lavorare" spiegò ancora. Annuii.
"Infatti non capisco perché facciano così" dissi. Era stupido lavorare e dedicarsi così in qualcosa che non avrebbe portato a nulla.
"A loro piace" le difese Harry ed io sorrisi per non mostrare il mio scetticismo.
"Ed allora cosa centrano i contratti?" chiesi, adesso curiosa. "Ho chiesto a Mallory, Natalie, Ollie e Penny di lasciare il concorso" disse lui, senza lasciar trapelare nessuna emozione. Impassabile, come se la cosa non lo scalfisse nemmeno. Sbuffai, anche se non ne avevo nessun diritto. D'altronde non mi importava molto neanche a me di quelle piccole topoline.
"Verranno a lavorare qui quindi, ed in cambio avranno il loro vitto, l'alloggio ed ovviamente la tassa dell'università" aggiunse Harry. Spalancai gli occhi, più che sorpresa. La sua generosità era stata strabiliante.
"È .." ma non riuscii a continuare.
"Cosa?" chiese lui, guardandomi con molta soddisfazione.
"È un gesto davvero gentile" mi feci forza di dire. Se lo meritava.
"Lo so" ribatté lui, un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
"Perché lo fai?" chiesi dopo qualche minuto di silenzio a riflettere.
"Mi piace aiutare le persone" rispose lui, sorridendo questa volta più timidamente e rimettendo al suo posto il documento che mi aveva mostrato. Così non aiutava proprio nessuno, al più casomai gente che non ne aveva bisogno, ma non trovai il coraggio di farglielo notare.
IERI NON AVEVO IL CAPITOLO pronto, perciò non ho pubblicato....però pubblico adesso per farmi perdonare!
Questa storia sta cadendo a pezzi, non so più dove mi condurrà. Spero di finirla!!
Non ho altro da aggiungere, solo sappiate che adesso andrò un pó di fretta. Devo, altrimenti non finiremo più!
Baci Baci
werenotcool
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THE SELECTION PROGRAM
FanficAmelia De Francis ed Harry Styles odiano quei programmi stupidi in cui una massa di oche cerca di conquistare una celebrità. Mia però fa parte di quella massa di oche. Harry è la celebrità da conquistare. Costretti a giocare ad un gioco che non gli...