CAPITOLO 21//HARRY

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Mi avvicinai a Mia, nonostante fosse circondata da persone. Per la prima volta, ero intimidito da soverla richiamare quando era in mezzo ad altre ragazze. Per la prima volta era intimidito dal dover chiamare Mia, la sua piccola Amelia, perchè non avrebbe saputo quale sarebbe stata la reazione della ragazza. Terrorizzato e con ansie di ogni tipo, mi ero avvicinato ad Amelia e la stavo richiamando con una mano. Non che ce ne fosse bisogno: Jessie già aveva cercato di avvertirla in tutti i modi, cominciando a tossire come una pazza ed ad indicarmi frenrticamente. Mia non tardó a girarsi.
"Posso parlarti?" le chiesi, sperando che accettasse, anche se ero consapevole che molto probabilmente lo avrebbe fatto in qualsiasi caso, che io sperassi o meno.
"Certo" esclamò infatti, senza mostrarsi molto sorpresa ne contenta. Assolutamente indifferente. Sempre meglio che contrariata o stufata, ovviamente. Di fronte a quell'opportunità l'indifferenza andava più che bene.
"V-Volevo c-chiederti" iniziai incerto, balbettando e grattandomi la nuca imbarazzato. Non un buon inizio, come ero sicuro avesse notato anche Mia. Proprio in quel momento mi guardava come se fossi uno strano essere da capire.
"Si?" chiese, piegando la testa da un lato e cercando di concentrarsi al meglio per capire il casino che ero.
"Se noi due uscissimo insieme un giorno di questi?" chesi, prendendo un bel respiro e chiedendoglielo tutto d'un fiato. Sapevo che avrei fatto più colpo così che nel tentativo di trovare le parole giuste. Ormai sapevo abbastanza di Amelia da capire che avevo più possibilità che accettasse il mio invito se dimostravo di avere il fegato di chiederglielo piuttosto che tentennare. Lei sembrò sorpresa. Probbilmente la mia impresa era considerata fin troppo ardua anche per lei. Però non mi potevo più tirare indietro, neanche di fronte ai suoi occhi ancora spalancati. Boccheggiava cercando le parole ed io chiusi gli occhi, incrociando le dita dietro la schiena.
"S-Si" rispose infine lei, non dopo che prima avesse preso un grosso respiro. Sorrisi, subito sollevato e ricevetti di rimando unal tro piccolo timido sorriso da parte sua. Rimanemmo a sorriderci per molto tempo, fin troppo.
"Allora magari facciamo venerdì prossimo?" trovai il coraggio di chiedere dopo quei infinitali attimi di silenzio.
"Venerdì è okay" rispose lei, ridendo della mia espressione sollevata. Anche io risi, contento di quello che stava dicendo. Se venerdì era okay significava che venerdì saremmo usciti insieme. Con lei totalmente coscienziente. Almeno per quello che credevo. "Ma non sei costretta ad uscire con me solo perché sono Harry Styles eh" rassicurai, per evitare eventuali dispote future. Era lei che accettava di sua volontà.
"Ovvio" rispose lei, guardandomi stizzita. Il tono della voce non prometteva niente di buono.
"Non avrei accettato sennò, non credi?" chiese retorica, trucidandomi con lo sguardo. Mi grattai ancora la nuca imbarazzato.
"Era per chiarire, non vorrei che circolassero poi certe voci su di me" mi difesi.
"Certo" replicò lei, alzando ironicamente gli occhi al cielo.
Proprio in quel momento iniziarono a sentirsi gli urli del regista che richiamava tutti sul palco per l'inizio dello show.
"Non dovresti andare?" chiese Mia, guardandomi di nuovo come se fossi uno strano essere di cui si dovevano osservare i comportamenti. Non mi piaceva il modo in cui mi stava guardando.
Mi pietrificai sul posto. La puntata! Me ne ero completamente dimenticato. Come si faceva ora?
"Ci vedremo comunque?" chiesi per esserne sicuro.
"Si" rispose lei, così divertita da non riuscire a trattenere le risate.
"Qualsiasi cosa accada?" chiesi ancora per sicurezza, allontanandomi un pochino da lei per gli insistenti richiami ma mantenendo ancora il contatto con gli occhi.
"Certo" rispose ancora lei, rialzando gli occhi al cielo e ridendo ancora di me.
"Qualsiasi. Hai promesso" la ragguardii, il dito davanti proprio come se ma stessi rimproverando. Lei annuì con foga, lasciandomi intendere non solo che aveva capito, ma anche che aveva intenzione di mantenere la promessa.
Più tranquillo, mi allontanai, appena in tempo per sedermi sul solito divanetto vicino ai miei tre migliori amici, subito prima che il ciak dell'azione risuonasse in tutta la sala. Notai appena con la coda dell'occhio che anche Mia aveva appena fatto in tempo a sedersi.
"Com'è andata?" chiese Niall, avvicinandosi all'orecchio per non farsi sentire dagli altri. Liam si girò a guardarmi curioso mentre Louis faceva finta di niente e sentiva tutto mentre fingeva di giocare con le sue cuffiette bianche.
"Si" esclamai, ricevendo poi una pacca sulla spalla dal finto biondo ed una da Liam.
Continuammo a parlacchiare nonostante Jean Jacques speettegolasse sopra le nostre voci.
Alla fine arrivò il momento.
"Harry, i due nomi" sospirai.
"Preferirei essere l'ultimo, Jean Jacques, stravolgiamo le regole per una volta" dissi.
"Già stravolgiamo le regole!" mi diede manforte l'imbattibile irlandese.
"D'accordo" assentí Jean Jacques ridendo. I nomi vennero letti senza nessuna agitazione ne sorpresa. Bayile, Yvette, Roxie, Rosemary.
"Chi salvi?" chiese Jean Jacques.
"Roxie" risposi quasi prontamente.
"E chi elimini?"
"Unique e" mi presi una pausa, perché sapevo che le mie parole sarebbero state dolorose.
"Jessie"
Aewweeeeww dolciosi *-*
Ed adesso non vi arrabbiate, please, Jessie doveva uscire, dai! Non serviva più...
Che poi ancora non ho deciso se farla arrivare fino in fondo questa selezione oppure lasciarne ancora ad una ventina (adesso dovrebbero essere ventiquattro se non sbaglio)
Vabbé, dai, nel prossimo capitolo mi farò perdonare
Tanti non auguri a Zayn -.-
Baci Baci
werenotcool

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