CAPITOLO 26//HARRY

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"Ed eccoci ad un altra incredibile puntata!" esclamò Jean Jacques guardandomi con molta aspettativa. Alzai gli occhi al cielo senza farmi vedere.

"Sei di nuovo solo!" esclamò subito, spostando lo sguardo verso il divanetto accanto a me vuoto e facendo spostare lo sguardo anche al pubblico.

"Si" assecondai, restando immobile.

"Stanno male di nuovo?" chiese Jean Jacques facendo l'unico lavoro per cui era davvero portato: spettegolare sulla vita delle celebrità. 

"Stanno molto bene, non preoccupatevi" risposi. Jean Jacques mi squadrò dall'alto verso il basso, un cipiglio sul volto e lo sguardo assassino. Poi parve ricordarsi di non potermi uccidere in diretta televisiva e si ricompose.

"E perchè mai non sono qui, allora?" chiese, tirando a stento un sorriso.

"Non servivano" risposi, cercando di trattenere le risate. La situazione si stava facendo imbarazzante per Jean Jacques ed un po' mi dispiaceva anche di trattarlo così, ma con gli altri ragazzi avevamo deciso di non avere pietà. Meritavo, e con me anche gli altri ovviamente, una piccola vendetta riguardo a come eravamo stati trattati fino a quel momento: come dei ragazzini arrapati alla disperata ricerca di una ragazza.

"D'accordo" rispose Jean Jacques, decidendo che non era il momento opportuno di parlare. Soprattutto perchè la sua espressione dimostrava che non avrebbe solo parlato se avesse indagato ulteriormente. Probabilmente avrebbe urlato e sarebbe finita tutta in una sua crisi di nervi. Lo stavo facendo diventar matto e già mi immaginavo quanto si sarebbero arrabbiati i manager, però non mi importava. Era la mia vendetta dopotutto, no?

"Quindi, dobbiamo passare ai fatti, no?" chiese Jean Jacques.

"E qui ce ne sono di belli grossi!" aggiunse. Sorrisi, perchè sapevo a cosa si stava riferendo e voltai dolcemente la testa verso Mia, seduta sugli spalti accanto a tutte le altre.

"Già" dissi, anche se non la pensavo allo stesso modo suo.

"Amelia - e qui si bloccò perchè erano cominciate ad apparire in video la foto di Mia - è stata colta in fragrante a disegnare nella grande stanza bianca, stata pitturata di bianco su insistente richiesta proprio di Harry" e si fermò del tutto perchè ormai le immagini di Mia si mischiavano a quelle del dipinto ed anche a quelle del ritrovamento di Mia, che non era proprio stato citato. Il pubblico era completamente assorto: Mia aveva un grande appoggio delle ragazze a casa e tutte trattenevano il fiato dopo le cattive parole di Jean Jacques.

"Harry, a te la sentenza" rispose elli, cercando di mantenere ancora un po' di spettacolo che aveva perso dopo le mie sarcastiche risposte.

"Ecco, questo è un punto da chiarire" esclamai, mettendomi più comodo sulla poltrono ed incrociando le dita delle mani sulle ginocchia.

"Il fatto è che c'era un motivo se quella stanza era stata insistentemente pitturata di bianco" dissi con aria grave, annuendo per rendere la situazione più drammatica. Jean Jacques parve contento di questa mio nuovo stile, molto più spettacolare.

"E sicuramente ci sarete rimasto molto male di non avere più quel bel muro bianco, vero?" chiese quindi incoraggiato dalle mie parole.

"No, è tutto il contrario, mio caro Jean Jacques!" esclamai di rimando, burlandomi per l'ennesima volta in quella giornata del povero conduttore.

"Era esattamente ciò che volevo!" esclamai, per la sorpresa di tutti, Amelia compresa visto l'espressione di meraviglia dipinta sul volto.

"Come, scusa?" chiese Jean Jacques, il volto senza più la speranza di riuscire a portare a termine il suo lavoro. Ormai mi assecondava soltanto, senza più cercare di capirmi.

"Era il mio obbiettivo. Speravo che qualcuna, guardando quel triste muro bianco potesse vederci qualcos'altro, ad esempio un disegno o qualsiasi cosa creasse la sua immaginazione. Volevo che qualcuna dimostrasse che la bellezza è nei colori e non nella semplice semplicità del bianco" spiegai per bene. Il pubblico applause ed anche le ragazze, Mia più forte di tutte.

"Perciò non verrà punita?" chiese Jean Jacques senza più controllarsi.

"No, ovviamente" risposi sorridendo come un ebete. 

"Andiamo avanti" si affrettò a cambiare discorso Jean Jacques. Annuii sorridendo.

"Devi dirmi i nomi delle cinque ragazze da eliminare Harry, è arrivato il momento"  provò Jean Jacques, guardandomi come se stesse guardando un bambino ed annuendo per cercare di assecondare ogni mia mossa. Evidentemente, iniziava a credere che non fossi proprio nelle mie solite capacità mentali.

"Dirò solo un nome oggi, Jean Jacques" risposi invece io, questa volta diventando assolutamente serio.

"Un nome? Solo un nome? Harry non puoi! Erano gli accordi! Cinque eliminate a puntata! Harry non puoi davv..." ma lo bloccai, stanco di sentirlo scervellarsi. Aveva sofferto abbastanza il povero disgraziato.

"Dirò solo un nome perchè sarà quello della ragazza che sceglierò" risposi, ancora serio per via della formalità delle mie parole.

"Una ragazza? Oh, ma davvero, Harry! Ma che magnifica sorpresa! Che bellezza! Oh che magnifica sorpresa!" esclamò Jean Jacques, adesso d'un tratto contento. Cosa poteva fare più audience di me che sceglievo una ragazza? Nessuna, appunto. Jean Jacques saltò in piedi, contentissimo, battendo ripetutamente le mani dalla gioia e ridendo. Avrei regalato un buono da uno psicologo per lui dato che gli stavo proprio facendo venire una crisi di nervi.

"Non vuoi sapere chi è?" chiesi ridendo. Jean Jacques si fermò, per poi rigirarsi e tornare a sedersi davanti a me.

"Chi è?" chiese curioso.

"Amelia" risposi prontamente, serio come la situazione mi permetteva. Poi ripetei "Mia" così da far capire bene quale delle due intendessi. Ma non ce ne era bisogno, perchè Mia si era già alzata ed avanzava sorridendo verso di me.

"Se lei lo vuole ovviamente" aggiunsi, sfidandola quasi con lo sguardo.

"Certo che lo voglio" rispose la rossa, ormai a pochi centimetri da me. Sorrisi, appoggiando la fronte sulla sua.

"Lo voglio anche io" dissi, anche se lo sapeva già. Poi la baciai, perchè le sue labbra mi facevano sentire a mio agio come nessun altra cosa.


Ecco qua la fine!

Scusate ma presa dagli impegni sono riuscita a scrivere solo adesso...sorry!

Era l'ultimo capitolo ed è arrivato in ritardo!

Mi dispiace, ma dai ne è valsa la pena credo, no?

Ed adesso...un unica cosa...

THE END

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