CAPITOLO 9//HARRY

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Novantadue ragazze. Non erano passati neanche due mesi e non avevo più di novantadue ragazze. Non che non fossero comunque molte, ma a questo punto sarebbero dovute essere state novantotto e la colpa era solo mia.
Io avevo scelto sei ragazze che non si meritavano di partecipare e sempre io avevo tolto la speranza a sei ragazze che lo avrebbero voluto veramente.
I commenti su quanto fosse inutile e stupido continuare a fare questo programma aumentavano ed io cercavo di non leggerli ma era più forte di me.
Disperato, tornai al palazzo dove alloggiavano le ragazze. Ancor più disperato, bussai all'appartamento di Mia.
Lei mi aprì anche se vestita in tuta.
"Oh, ciao" esclamò imbarazzata.
"Posso entrare?" chiesi.
"Si" rispose lei, facendomi strada.
"Anche se credo dovrai prendere l'abitudine di avvisarmi prima di venire" non capivo se stesse scherzando o se fosse seria.
"Dico davvero" aggiunse lei. Era seria ed il suo tono non ammetteva repliche. Non mi arrischiai a chiederle il perché: meglio non sapere.
"Allora, perché sei qui?" chiese.
"Perché mi tratti così?" chiesi di rimando. Lei non si mostrò nemmeno un pochino interdetta.
"Perché non voglio che pensi che siccome sei ragazze non ti adorano allora tutti ti dobbiamo compatire" mi rispose.
"Non è per questo" fu l'unica cosa con cui riuscii a replicare. Quando ero con lei ero sempre sulla difensiva.
"Ed allora com'è?" chiese lei. Non sembrava avesse voglia di ascoltarmi né che avrebbe cercato di comprendermi.
"Mi dispiace solo per sei ragazze che avevano la possibilità di conoscermi ed invece sono rimaste fregate" tentai di spiegare. Dalla sua faccia capii di aver fatto peggio. La sua faccia era ancora più schifata di prima.
"Davvero pensi che sia una gran possibilità conoscerti?" chiese ancora. Odiavo le sue domande ed odiavo come mi facevano sentire indifeso.
"Senti, non sei famosa perciò non mi aspetto che tu possa capirmi" feci una pausa mentre lei mi giardava con gli occhi sgranati.
"Stai peggiorando la situazione" mi fece notare.
"Le fan si affezionano facilmente ai propri idoli e diventa un bisogno per loro incontrarli, farebbero di tutto per vederli, anche suicidarsi. Ho visto succedere cose simili e ti assicuro che non è bello" sospirai.
"Perciò si, è una gran possibilità per loro vedermi e mi dispiace che la gente commenti negativamente tutto il duro lavoro che abbiamo fatto" conclusi. Avrei potuto dirgli cosa pensavo veramente ma non ero sicuro che mi avrebbe creduto.
"Ancora non mi hai detto perché sei qui" disse lei. Almeno non mi aveva sputato in faccia, anche se dalla faccia deducevo che ne aveva una gran voglia.
"Distrarmi" risposi "Dovevo solamente distrarmi" spiegai.
"Non ti farò una sega se è questo che cerchi" rispose lei. Si, mi avrebbe decisamente sputato in faccia.
"Che ne dici di una partita a scarabeo?" proposi.
Finalmente rimase senza parole. Non se lo aspettava. In mia discolpa c'era da dire che amavo giocare a scarabeo, forse perché ero molto abile a trovare le parole che mi avrebbero fatto vincere.
"Okay" rispose. Sembrò farsi piccola piccola memtre lo diceva ed era chiaro fosse in imbarazzo per le sue accuse infondate.
"Sono bravo eh!" la informai. Lei alzò un sopracciglio.
"Ti batteró!" mi sfidò.
"Se vinci farò tutto quello che vuoi" le dissi. Sapevo che non avrebbe mai vinto.
"E se perdo?" chiese lei.
Ci pensai su. In fondo, l'unica cosa che volevo da lei era essere accettato ma non potevo mica imporglielo con una sfida.
"Esci con me" dissi. Lei mi guardò pensierosa poi scrolló le spalle.
"Tanto vincerò" esclamò sorridente, porgendomi la mano. Gliela strinsi, come se stessimo davvero suggellando un patto. Dopodiché, iniziammo a giocare.
Giocammo tutto il pomeriggio ma ogni suo sforzo fu invano. Alla fine, vinsi comunque io di un punteggio imbattibile.
"Hai barato" sentenzió lei.
"Non direi proprio" ribattei io.
"Ti ho stracciato" aggiunsi, giusto per rimarcare la dose.
"Uffi!" esclamò lei.
Risi e mi avviai alla porta, seguito da lei.
"Quindi adesso ti tocca uscire con me" dissi prima di uscre definitivamente dalla porta.
"Si!" esclamò lei. Faceva tanto l'infastidita ma non era come al solito. Evidentemente si era divertita con me.
"E grazie per avermi fatto dimenticare che mi sentivo triste" aggiunsi. Sembrava così smielato detto ad alta voce, mentre nella mia testa suonava così bene.
"Certo" rispose lei. Ovviamente ero suonato stupido.
"Ti passo a prendere domani" le ricordai mentre uscivo. Non rispose ma sapevo che mi aveva sentita e che avrebbe mantenuto la promessa.
Mi promisi che avrei cercato di farmi dare una seconda possibilità.
     AAAAWWWE
Ok, ora di buco ed io aggiorno!!
Sono troppo dolciiii! Adoro!
Chr ne dite?
Baci Baci
werenotcool

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