Capitolo 30 - Regulus

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"Riproviamo."

Ripetè Regulus determinato. Aveva la bocca che sapeva di sangue, non gli importava e guardò Remus davanti a lui.

"Non sta funzionando, ti farai solo del male."

"Un'ultima volta."

Intimò Regulus. Remus sospirò poi gli puntò la bacchetta contro.

"Imperius."
Sussurrò con poca convinzione e Regulus perse il controllo del suo corpo. Avevano provato così tante volte che ormai Regulus si era abituato a quell'orribile sensazione. Era come affogare lentamente in sé stessi, osservare il mondo dal fondo di un lago e Regulus non sapeva nuotare per raggiungere nuovamente la superficie.

Si concentrò, lottò con tutte le proprie forze, ma gli sembrava di andare sempre più in basso, ogni sforzo.

Alla fine Remus sciolse l'incantesimo e Regulus crollò in ginocchio con in bocca il metallico sapore del sangue.

"Fanculo. Perché non riesco?"

Remus si rannicchiò davanti a lui con le sopracciglia aggrottate.

"Prova a usarlo tu su di me, forse capisco come aiutarti."

Propose in tono gentile. Regulus inspirò rumorosamente, non voleva essere aiutato, voleva farcela da solo.

"Va bene."

Accettò perché era così frustrato che desiderava che anche Remus si sentisse come si sentiva lui. Assolutamente inutile. Era egoista da parte sua, lo sapeva. Ma era arrabbiato e stanco e faceva fatica ad essere gentile in quelle condizioni.

"Vai."

Remus lo tirò su in piedi e aspettò con un'espressione calma che Regulus lanciasse la maledizione. Regulus osservò la sua bacchetta, non l'aveva mai fatto, ma l'aveva visto fare così tante volte che ci riuscì al primo colpo.

"Imperius."

Vide gli occhi di Remus diventare vitrei, lontani.

"Cammina."

Remus fece un solo passo avanti e poi non si mosse più.

"Cammina ho detto."

Ripetè Regulus, mentre sentiva il cuore accelerargli in petto. Remus stava resistendo, non era possibile. Remus ancora non si mosse e allora Regulus sciolse l'incantesimo.

Remus si massaggiò la fronte come se avesse battuto la testa piuttosto forte e si lasciò scappare un grugnito di dolore. Regulus scattò:

"Come cazzo hai fatto?"

"Non so... Non lo volevo fare e non l'ho fatto."

"Non sei utile."

Remus sospirò e si lasciò cadere per terra. Sorrise in direzione di Regulus, un sorriso stanco e colmo di vergogna.

"Sono piuttosto allenato."

Confessò. Regulus non capì, si sedette accanto a Remus imbronciato e desideroso di sapere di più e prenderlo a sberle. Perché Remus era bello, attraente, intelligente e soprattutto amato da Sirius.

"Da quando sono stato morso, ogni luna piena lotto per non trasformarmi, non funziona mai, ma non ho mai smesso di provarci. È logorante per la mia mente, lo so, ma non posso farne a meno... È..."

Remus non finì la frase, chiuse gli occhi con un respiro tremante.

Oh.

Regulus rimase zitto, ma gli si strinse il cuore, sapeva esattamente come ci si sentiva a perdere contro la proprio mente. Continuava a farlo.

How to rewrite the stars - Tutorial by the maraudersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora