Dormirono tutto il giorno e la cena si presero un'inevitabile ramanzina dalla McGrannit, non le diedero molto peso, ne era valsa la pena. Nemmeno Remus osò lamentarsi. La mappa era quasi finita e ormai funzionante. Quando tornarono nel dormitorio James e Peter si buttarono nei loro letti e si addormentarono praticamente all'istante.
"Com'è possibile?"
Si lagnò Sirius sedendosi accanto a Remus. Remus indossava già il pigiama e sopra uno dei suoi adorabili maglioni, era seduto nel suo letto, appoggiato contro la testiera e stava leggendo un libriccino dalla copertina color crema. Sirius non riuscì a leggerne il titolo, ma era quasi sicuro che si trattasse di un libro di poesie babbane.
"È una specie di talento che noi purtroppo non abbiamo."
Sirius si lamentò con un mormorio confuso e offeso alle parole di Remus, poi fece vagare lo sguardo per la stanza, fino alla finestra oltre il letto di James; era una buona notte. Il cielo fuori era limpido e pieno di stelle, la luna era calante. Questo fece riflettere Sirius.
"Moony."
"Hm?"
Remus non alzò nemmeno lo sguardo dal libro.
"La luna piena è stata durante le vacanze."
"Sì."
Remus a quelle parole lentamente alzò lo sguardo e chiuse il libro mettendolo da parte. Sirius gli prese la mano, finalmente libera, e cominciò a giocare con le sue dita: adorava le mani di Remus. Erano lunghe e affusolate, delicate e piene di cicatrici che gli affibbiavano un'aria vissuta, da eroe sopravvissuto alla guerra.
"Com'è stato?"
"Come lo è sempre d'estate e com'era prima di Hogwarts. Non molto piacevole."
"Avrei voluto essere lì."
Remus sorrise dolcemente e Sirius seppe di avergli scaldato il cuore con quella frase.
"Come sono state le tue vacanze, Pads?"
Per un istante Sirius rischiò di chiudersi in sé stesso di nuovo e non parlare più, non era una conversazione che voleva avere, ma Remus era così bravo ad ascoltare e Sirius aveva lo strano e impellente bisogno di essere ascoltato e di sapere che non era tutto solamente nella sua testa che Sirius alla fine con un sospiro si arrese:
"Non so, Moony."
"Ho un regalo dopo. Se parli."
Bastarono poche parole per sbloccare Sirius del tutto. Remus non gli aveva ancora dato, dopo quelle vacanze, il solito regalo. Moriva dalla curiosità di sapere che tipo di colori e di carta gli aveva portato Remus questa volta.
"Oh, allora non posso assolutamente tacere."
Remus sorrise, poi tirò le tende attorno al suo letto e lanciò un incantesimo silenziante per lasciare loro la giusta privacy. Remus era sempre così premuroso con lui e Sirius lo adorava, prese un profondo respiro e poi cercò il coraggio per parlare, non trovandolo in sé stesso, strinse la mano a Remus.
"A Natale sono venuti i miei cugini, è stata una tortura. Letteralmente. Non... Voglio scendere nei dettagli, Moony, non voglio che tu soffra per me. Ma è stato orribile, davvero. Io e Regulus alla fine di tutto abbiamo litigato."
Remus gli strinse la mano e Sirius continuò, incapace di guardarlo negli occhi. Si sentiva debole e vulnerabile, ricordare faceva male.
"Io gli ho detto che dovevamo combattere e fare qualcosa per quella merda, ma lui mi ha rimproverato. Mi ha rimproverato. Ha detto che se impariamo a tenere la testa basta, a sopportare e a non farci notare non ci succederebbe nulla di male. Quel fottuto traditore. E non lo so, mi sono sentito ancora più solo. Non voglio tornare là mai più."
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How to rewrite the stars - Tutorial by the marauders
FanfictionJegulus Wolfstar Dorlene Rosekiller Marylily Sirius ama dipingere, ascoltare la musica e mandare Hogwarts nel caos. Ama anche Remus, ma non lo sa. Remus si odia, si odia perché non riesce a non vedere altro che un mostro quando si guarda allo specc...