Capitolo 26 - Regulus

707 38 41
                                    

Era martedì mattina.

Quella notte Regulus non aveva dormito nulla ed era arrabbiato con Remus per questo. Aveva fatto degli incubi orrendi dove lui, sotto la maledizione imperius, era costretto a cacciare un lupo, una volta morto il lupo si trasformava in Remus e dalle sue ferite fuoriusciva un lago di sangue nel quale Regulus affogava mentre mani di morti lo trascinavano verso il basso, dove lui non poteva respirare.

Cereus si sedette accanto a lui al tavolo dei serpeverde nella sala grande con un sorriso smagliante, lanciò un'occhiata al viso stanco di Regulus e la sua espressione si addolcì.

"Qualcosa mi dice che tu non hai molto dormito questa notte."

"Si vede così tanto?"

"Un po', ma non sei l'unico. Lo sai che con la luna piena si dorme spesso male? E ieri notte c'era la luna piena."

"Lo so." Mormorò Regulus, rivolse tutta la sua attenzione al bicchiere di succo d'arancia che aveva davanti. Avrebbe ucciso per avere una tazza di caffè.

"È da qualche giorno che non vedo Rem."

Commentò Cereus facendo vagare lo sguardo tra tavolo dei griffondoro, Remus non c'era e Sirius, Peter e James erano seduti in angolo con aria stravolta. Regulus lanciò un'occhiata discreta a James, con fastidio notò quanto fosse bello nonostante la stanchezza e le occhiaie, quel bastardo.

"È stato male domenica, è in infermeria."

Cereus si voltò verso Regulus, una piccola ruga di preoccupazione tra le sopracciglia.

"Oh, perché non me l'hai detto subito?"

"Stava male, non pensavo fosse contento di avere visite. Oggi dovrebbe stare meglio."

"Posso andare a trovarlo secondo te?"

"Lo adorerebbe."

Rispose sincero Regulus. Cereus avrebbe portato un po' di allegria in tutta quella depressione. In quel momento arrivarono i gufi con la posta del mattino, come una nuvola invasero la sala grande e poi planarono sul tavolo. Cereus accolse a braccia aperte il suo piccolo barbagianni color caffè con la gazzetta del profeta. Regulus non aveva ricevuto posta, grazie al cielo. Appoggiò affranto la testa sul tavolo. Aveva bisogno di dormire. Per sempre.

"Oh, cazzo."

Regulus alzò la testa di scatto, Cereus che imprecava era un evento raro, se non unico, e non prometteva assolutamente nulla di buono.

"Cosa c'è?"

Domandò Regulus allarmato, Cereus pallida e senza parole gli passò il giornale.

"Oh, cazzo."

Commentò Regulus, senza trovare nulla di meglio da dire davanti alla prima pagina della gazzetta del profeta.

Il titolo a caratteri cubitali annunciava: - Attentato nel sud della penisola: 10 morti e 2 scomparsi. Nel cielo il segno del signore oscuro. –

Regulus si precipitò a leggere il contenuto dell'articolo, ma la gazzetta del profeta non era per nulla esaustiva. Descriveva appena i fatti in una maniera che Regulus dubitava fortemente fosse oggettiva.

"È una strage."

Commentò Cereus dopo un lungo momento di silenzio, Regulus non potè che concordare. La guerra era ormai alle porte, lo era da anni ad essere sinceri, solo che adesso aveva appena suonato al campanello.

Solo allora Regulus si rese conto dei mormorii e dei bisbigli di cui era piena la sala grande, l'aria era tesa, sembrava di essere in una pentola a pressione pronta a esplodere.

How to rewrite the stars - Tutorial by the maraudersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora