Capitolo 2 - Regulus

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A Regulus mancava terribilmente Hogwarts prima di partire, ma dopo solo due settimane di scuola aveva più anni che ore di sonno settimanali. Una mattina della terza settimana di scuola si trascinò in sala grande controvoglia al seguito di Barty e Evan e crollò seduto al tavolo dei Serpeverde. Non aveva avuto il coraggio di guardarsi allo specchio appena sveglio, ma era convinto di avere un aspetto a dir poco orribile: capelli spettinate e occhiaie profonde. In più, stranamente, non aveva voglia di fare nulla per rendersi presentabile, appoggiò la fronte sul tavolo con uno sbadiglio. Voleva già una vacanza. Una lunga vacanza lontano dal mondo e da ogni essere che respirava e parlava.

"Hai un aspetto orribile, Reg."

"Sei orrendo."

Commentarono Evan e Barty, Regulus li ignorò sfacciatamente. Anche conciato così male era più bello dei suoi amici e, anche se era bravo a nasconderlo, era piuttosto vanitoso. Si versò un bicchiere di spremuta rendendosi conto troppo tardi che non ne aveva voglia. Allontanò il calice da sé e tornò a sonnecchiare sul tavolo.

"Che immagine deplorevole, Black."

Regulus al sentire quella voce si sentì soffocare, alzò lo sguardo dal tavolo e lanciò una rapida occhiata ad Antonin Dolohov che si era appena seduto accanto a lui.

Oh, non di prima mattina.

Dopo un istante di depressione intensa Regulus si tirò su dritto e con un colpo di bacchetta si sistemò i capelli.

"Così va meglio, non penso che tua madre sarebbe contenta di vedere come va in giro il giovane Black."

"Oh, fottiti."

Esclamò una voce femminile poco lontano. Regulus sorrise, semplicemente amava Pandora. Aveva la capacità di comparire sempre al posto giusto e al momento giusto Antonin rivolse un'occhiata sprezzante alla ragazza prima di alzarsi e andarsene. Regulus aggrottò le sopracciglia perplesso, non aveva mai visto quel bastardo demordere così facilmente.
Pandora si sedette accanto a Regulus, ignorando sfacciatamente gli sguardi seccati e confusi delle persone attorno a loro.

"Pan, dovresti andare al tuo tavolo. Ti metterai nei guai."

"Mi piace mettermi nei guai."

"Sei una pessima corvonero, te lo hanno mai detto?"

"Innumerevoli volte."
Rispose la ragazza, poi afferrò un biscotto dal piatto di Evan ringraziando con un sorriso gentile prima che il ragazzo potesse fare storie, Evan arrossì e distolse lo sguardo.

"Il potere delle bionde."
Bofonchiò Regulus, se fosse stato lui a rubare il cibo di Evan ora avrebbe di sicuro qualche dito in meno. Pandora sorrise e addentò il suo biscotto.

"Hai l'aria di uno che di notte fa tutt'altro che dormire. Chi è?"

Regulus si strozzò con la saliva, poi fece segno a Pandora di cucirsi la bocca. Se fosse stato un bel ragazzo a tenerlo sveglio la notte non sarebbe stato così depresso.

"Nessuno. Solo incubi e studio."

"Ah, non sono la stessa cosa?"

"Sei una pessima corvonero."

"Sì, l'hai già detto Reg."
Regulus sospirò, osservò il via vai di persone nella sala grande con sguardo perso. Non gli sfuggì l'occhiata che gli lanciò Antonin Dolohov mentre usciva dal salone. Cosa aveva fatto di male nella sua vita precedente per meritarsi tutto quello?

"Pan?"

"Sì, tesoro della mamma?"

Ormai Regulus aveva imparato a non farsi fregare dagli occhi blu di Pandora, i suoi capelli biondi e il suo viso angelico. Quella ragazza era una strega. Letteralmente e metaforicamente.

How to rewrite the stars - Tutorial by the maraudersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora