Capitolo 53 - Regulus

584 29 62
                                    

Morire non era piacevole. Regulus si era immaginato che non fosse affatto male. Insomma, niente corpo, niente dolore, forse persino niente anima. Evidentemente si era sbagliato. Nella sua mente risuonava in loop la poesia di Baudelaire che Remus gli aveva fatto leggere anni prima. Regulus ricordava ogni parola:

Connais-tu, comme moi, la douleur savoureuse,
Et de toi fais-tu dire : " Oh ! l'homme singulier ! "
- J'allais mourir. C'était dans mon âme amoureuse,
Désir mêlé d'horreur, un mal particulier ;
Angoisse et vif espoir, sans humeur factieuse.
Plus allait se vidant le fatal sablier,
Plus ma torture était âpre et délicieuse ;
Tout mon coeur s'arrachait au monde familier.
J'étais comme l'enfant avide du spectacle,
Haïssant le rideau comme on hait un obstacle...
Enfin la vérité froide se révéla :
J'étais mort sans surprise, et la terrible aurore
M'enveloppait. - Eh quoi ! n'est-ce donc que cela ?
La toile était levée et j'attendais encore.

Era in particolare l'ultimo verso ad echeggiare assordante nel buio in cui Regulus annaspava.

La toile était levée et j'attendais encore.

Il sipario si era alzato e tuttavia io aspettavo ancora.

La toile était levée et j'attendais encore.

Poi una voce, una voce che non era la sua si sovrappose a quest'eco vorticante.

"Si sveglierà?"

Oh, era sicuramente la voce di James. Regulus sentì una fitta di panico stringerli il cuore. Forse anche James era morto.

"Sì, abbia pazienza a torna a letto."

"Ma..."

Quella era Lily. Forse Voldemort aveva ragione e i suoi amici erano davvero tutti morti. Il buio nella mente di Regulus si dissipò lentamente, si fece meno pesante, meno pressante. Forse, da qualche parte nel suo campo visivo, danzavano piccoli punti di luce. E quando Regulus pensò di essere sul punto di scivolare fuori da quella vuota e pesante oscurità sentì una mano fredda e morta stringersi attorno alla sua gola e trascinarlo di nuovo verso il basso.

Regulus realizzò, mentre mani lo ghermivano selvagge e l'acqua riempiva i suoi polmoni, che morire non gli piaceva per niente. Regulus ripiombò in un'oscurità densa e acquosa che rendeva difficile ogni respiro e ogni pensiero.

***

"Gah."

Regulus si tirò su a sedere di scatto mentre un gemito di dolore poco elegante scivolava fuori delle labbra. A giudicare dal dolore non era morto. Meglio per lui. Prima ancora di trovare il tempo per aprire gli occhi Regulus si ritrovò stretto tra le braccia di qualcuno.

"Prongs levati, voglio essere il primo ad abbracciare mio fratello."

"No! È il mio ragazzo."

Regulus aprì piano gli occhi, la luce lo accecò e Regulus ci mise un po' a mettere a fuoco il volto di James davanti a lui.

"James."

Chiamò sottovoce con la voce roca, la sua mente era un pasticcio. Non capiva niente, i pezzi stavano lentamente tornando al loro posto. Per il momento gli bastava sapere che James era vivo, era caldo e vivo e lo stava abbracciando. Regulus provò a sollevare le braccia per ricambiare l'abbraccio ma una fitta di dolore lo costrinse a restare immobile.

"Reg..."

Sussurrò James stringendolo forte tra le sue braccia. Poi James fu strappato via dalle braccia di Regulus e Regulus si trovò ad abbracciare suo fratello. Oh, era passato troppo tempo dall'ultima volta che aveva abbracciato Sirius.

How to rewrite the stars - Tutorial by the maraudersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora