Elizabeth pov's
È una sera di inizio novembre, e ho ricevuto una lettera da parte di Dimitri.
" stasera in camera mia, nell'ala dei professori, alle nove, fai attenzione"
Cosa devo fare? Accettare?
Apro l'armadio, come mi devo vestire?
Prendo qualcosa, e me lo infilo velocemente.Non manca molto alle 21, esco in fretta e cammino verso l'ala dei professori.
Mi apre la porta Dimitri, è vestito in uno Smoking nero.
Mi fa accomodare ad un tavolo lungo, pieno di fiori.
Tutta la camera è illuminata solo da candele, in cera veneziana.
Il lampadario di cristallo, di solito illuminato da lampadine, adesso è illuminato dalla luce debole del fuoco.
I piatti sono tutti ingredienti ricercati, e alla fine, Dimitri si alza dal suo posto, e raggiunge il mio.
Mi fa sedere sul tavolo, e incominciamo a baciarci, poi mi fa sdraiare, e infine mi sfila il vestito.
Lo stiamo facendo di un tavolo.
Inizia a baciarmi l'inguine, e dopo si sposta all'interno.
Qualcuno bussa, merda.
Lui ignora, e mi sbatte sul muro.
La persona alla porta diventa più insistente, e lui è costretto ad aprire.
Con una mano apre, con l'altra mi copre la bocca, mentre sono appoggiata ancora alla parete.
S:" Mi scusi Dimitri, sono venuto qui perché devo comunicarle che dovrà rimanere anche io prossimo trimestre, il professor Piton deve svolgere altri incarichi assegnati da me"
X:" Non si preoccupi professor Silente, io sono a sua disposizione, buona serata"
Provo a spostarmi, ma la sua mano scende e mi tocca prima o fianchi, poi le cosce, poi l'interno.
Prima che potessi aprire bocca, la sua mano si sposta rapidamente sulle labbra.
S:" Spero di non aver disturbato nulla"
X:" Non ha disturbato nulla professore, mi piace solo... stare in smoking e concedermi qualche serata da solo"
S:" Qui però vedo due posti"
Sorride, e dopo gli fa l'occhiolino.
S:" Si goda questo periodo professore, si è giovani una volta sola"
Saluta, e finalmente richiude la porta.
X:" Dove eravamo rimasti bambola?"
E:" Al tavolo"
X:" Giusto"
Mi prende in braccio, e mi sposta sulla tavola, ancora piena di fiori.
X:" Ho un'idea, tu lo hai mai fatto sul pianoforte?"
E:" Non che mi ricordi, perché?"
X:" C'è sempre una prima volta"
Abbassa il ' coperchio ' e mi fa salire.
Dopo sale anche lui, e si sveste.
Parte dall'alto, dal collo, e finisce fino all'interno della coscia.
Pochi minuti dopo ci troviamo stesi entrambi, uno accanto all'altro.
E:" Tu sai suonare il pianoforte?"
X:" Sì"
E:" Suona per me"
X:" Tutto per te bambola"
Scende, e mi aiuta a scendere.
Dopo mi fa accomodare su una sedia, e lui si siede sullo sgabello.
Alza il coperchio, e inizia a suonare.
Lo riconoscerei tra mille, Schubert.
Lo suona senza spartito, a memoria, e non suona un brano qualunque, suona Fantasia in F minore.
Suona, e ogni tanto alza lo sguardo.
Quando finisce, mi avvicino a lui, e lui mi prende in braccio, mi bacia la fronte e si appoggia a me.
X:" Vorrei che questo momento non finisse mai"
E:" Anche io"
X:" Elizabeth, ti voglio dedicare un brano"
Quando sto per alzarmi, lui mi afferra e mi rimette sulle sue cosce.
E:" Ma è impossibile suonare così"
X:" Non per me"
E:" Scusa Mozart, continua pure"
X:" Shhhh, non profanare l'attimo"
Appoggia le mani sul pianoforte, e ricomincia a suonare.
Questa volta è Claire de Lune di Debussy.
Ha un ritmo più calmo, e l'atmosfera diventa sempre più buia.
La tavola è sparita, e rimane solo un divano di pelle, poltrone e un tappeto damascato rosso.
I fiori della tavola sono scomparsi, lasciando il posto a vasi enormi, colmi di peonie.
La notte ormai sta lasciando posto all'alba, ma lui continua a suonare, le sue dita sono rosse ma lui suona, e alla fine conclude con La Foule di Edith Piaf.
Ci addormentiamo su una poltrona di pelle, nudi e attorcigliati, come se fossimo una persona sola.
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lasciati amare ||Mattheo Riddle
Fanfiction"allora principessa dove si trova il tuo Mr Darcy?" "ad un millimetro dalle mie labbr...stai zitto Riddle" " ancora incazzata per l'altra sera? dovrai aspettare per avermi, nulla è immediato"