Parte 116

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Mattheo pov's
Sc:" Theo cosa ne pensi di questi fiori? Sono molto belli."
M:" Belli"
Sc:" E invece questi? Magari sono più eleganti dei tulipani"
M:" Va bene"
Sc:" Scusa Mattheo, per caso ti stai annoiando? Ti ricordo che anche tu ti devi sposare in quanto parte della coppia. So che magari non è proprio interessante per te, ma prova ad essere almeno presente. Sembra che tu stia pensando a qualcos'altro."
M:" Scusa, hai ragione."
Sc:"Ora stavo dicendo..."
Lei continua a parlare di bouquet, vestiti, ristoranti e scarpe, ma la mia mente si perde pensando all'altra sera.
Pensavo che ad Elizabeth facesse piacere vedermi; mi aspettavo un ricongiungimento diverso.
Poi Amedèe... pensavo non le interessasse minimamente, in quanto persona dai gusti abbastanza... sofisticati.
Lo ho sempre visto frequentare donne provenienti da famiglie importanti, addirittura nobili, ma mai interessarsi così tanto ad una cameriera.
Insomma, è un tipo che non rifiuta mai una scappatella, ma affezionarsi a lei? Mai.
Mi da fastidio questa cosa, anche perché lui non è proprio l'uomo ideale.

Elizabeth pov's
Sono in cucina sola, dato che oggi in molti hanno le ferie.
Mi sono offerta io di lavorare, tanto dove dovrei andare? Chi dovrei vedere?
Sto pulendo le fughe delle mattonelle con uno spazzolino, mi sto annoiando molto.
Guardo la porta che conduce al piano sottoterra, nessuno ha il permesso di aprirla, nemmeno la governante.
In tutta la mia permanenza qui ho solo visto Amedèe e alcuni dei suoi uomini.
Mi avvicino, la porta è aperta...
Il destino sembra supplicarmi di abbassare la maniglia e scendere a vedere.
Cosa ci potrà mai essere?
Non sono una che si impressiona con qualche arma o qualche testa di cervo.
Amedèe entra in cucina prima che io possa anche solo fare un passo.
Am:" Elizabeth, io devo andare ad una riunione, e mi porto dietro mia madre e Vittoria. Non ti dispiace rimanere sola?"
E:" Assolutamente no, arrivederci."
Lui si guarda intorno e nota la porta socchiusa.
Am:" Quel coglione di Mark ha lasciato ancora la porta aperta. Un'altra volta e vedrà"
Si avvicina e la chiude, dopo mi guarda.
Am:" Non guardarmi così, non sono scemo. So che i tuoi piani per questo pomeriggio includevano l'esplorazione del piano sotterraneo. Per chi mi hai preso, un idiota?"
E:" No signore, non è ver-"
Am:" Risparmiati il fiato, tanto non serve. Ti ricordo solo che se dovessi anche solo provare a forzare la serratura ci saranno delle conseguenze. Ah dimenticavo, la porta ha un allarme."
E:" Mi scusi, ma io mi chiedevo una cosa..."
Am:" Cosa?"
E:" Qui ognuno ha una settimana di ferie per l'estate, perché io no?"
Am:" Perché non l'hai chiesto e anche perché non mi fido di te."
E:" Perché? Anche io ne ho diritto"
Am:" Conoscendoti la prenderesti come un'occasione per non tornare più; non mi scordo dei tentativi di fuga."
E:" Per favore..."
Am:" No"
E:" Va bene..."
Am:" Ora se non ti dispiace dobbiamo andare, ciao"
E:" Arrivederci..."
Ma vaffanculo.
Questo significa che siccome tutti hanno quella settimana di ferie che inizia domani, io sarò qui sola una settimana.
Am:" Mi sono scordato di diri che stasera arriverà la mia famiglia a cena. Per preparare la cena ci sarà Thiago, ma tu dovrai occuparti del resto. Ti conviene iniziare a prepare ora dato che sei sola. Saremo in 25. A dopo"
25? Spero che sia uno scherzo.
Prima salgo e apro le finestre della sala da pranzo principale, poi pulisco un po', sistemo i cuscini nuovi e stiro la tovaglia bella.
Thiago sta già preparando la cena, e verso le sette abbiamo finito entrambi.
Sono dovuta anche andare a ritirare i fiori freschi e le candele di cera d'ape.
Alle sette e mezza arriva Amedèe.
Am:" Bravi ragazzi, avete fatto un bel lavoro. Buone vacanze Thiago"
Thiago sistema le ultime pentole e se ne va, lasciandomi sola.
Am:" Questa sera ti sei liberata di Vittoria."
E:" Cosa?"
Am:" Prima l'abbiamo accompagnata a casa, quindi da stasera sei sola"
Che bello eh.
Am:" Non dirmi che ti presenti conciata così? Vai a sistemarti"
Scendo a cambiarmi la divisa e a lavarmi, come Amedèe mi ha indicato.
Alle otto e mezza arrivano i primi ospiti: sono per la maggior parte cugini e zii.
Alle nove servo la cena, e dopo due ore a mio parere infernali, finiscono.
Come se fossero ancora nell'ottocento, le donne stanno in una sala a conversare con Tè caldo, mentre gli uomini fumano e bevono parlando di affari.
Prima mi occupo di riempire di nuovo le tazze di porcellana di tè delle signore, dopo sistemo i fiori freschi.
X:" Grazie mille cara"
Nonostante siano una famiglia abbastanza inusuale, le donne in sala sono tutte molto educate e rispettose.
Am:" Elizabeth, vieni"
Amedèe mi chiama dall'altra stanza.
Am:"Vai nel mio studio, apri il cassetto in basso e prendi la scatola di legno. Dentro ci sono dei sigari cubani. Puoi portarmi qui per favore?"
X:" La posso aiutare io Amedèe."
X:" Accompagno io la signorina"
Am:" Sono sicuro che la signorina riesce benissimo a portare una scatoletta di legno. Ora vai Elizabeth"
È un po' seccato.
Quando ritorno, lui me lo prende dalle mani e mi fa un cenno con la testa per ringraziarmi.
Esco e ritorno a sistemare le ultime stoviglie pulite.
È stato abbastanza veloce il riordino della sala enorme.
Quando porto dei bicchieri nella sala di Amedèe, li sento scherzare su qualcosa.

lasciati amare ||Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora