Parte 112

143 6 0
                                    

Elizabeth pov's
Sono chiusa in bagno da un po', ma non voglio e non posso uscire.
Un passo falso e sarò scoperta.

Mattheo pov's
Amedèe mi ha fermato prima che io potessi andarla a cercare.
Am:" Mat, quella poveretta ne ha passate, ti prego di lasciarla stare"
M:" Cosa?"
Am:" Nulla che ti riguardi, problemi con-"
M:" Con cosa Amedèe?"
Am:" Hai presente Diego? Ecco abbiamo avuto dei... dissapori l'ultima sera e lei ci ed finita dentro"
M:"COSA?"
La mia voce è così alta da far voltare tutti, ma dopo pochi secondi ognuno ritorna a conversare come se nulla fosse successo.
Am:" Comunque nulla che ti riguardi"
Che non mi riguardi? Se non fosse stato per me quella ragazza sarebbe già a marcire nei sotterranei.
Am:" Ci penso io comunque"
Ma chi si crede di essere questo? Il suo cazzo di cavaliere?

Elizabeth pov's
Mentre esco dal bagno, vedo Amedèe che viene nella mia direzione.
Am:" Tutto bene?"
E:" Si, perché lo chiede?"
Am:" Posso sapere perché te ne sei andata? Riguarda quel-"
E:" Non riguarda assolutamente nessuno, e adesso per favore la imploro di lasciarmi stare"
Detto ciò faccio un passo avanti per andarmene, ma lui mi blocca, facendomi sbattere contro il suo petto.
Am:" Chi ti ha detto che puoi andare?"
E:"Mi lasci andare"
Am:" Qui sono io il capo, qui comando io"
E:" LASCIAMI ANDARE"
Lui scioccato si scansa, lasciandomi andare.
È rimasto lì a guardarmene mentre me ne vado, deve essere sconvolto, se ci dovessero essere conseguenze?
Nahhhh

Mi sa di aver parlato troppo presto.
La festa è finita, e tutti gli ospiti sono andati.
Stiamo sistemando le ultime cose in cucina, quando arriva un uomo che mi chiama.
X:" La signorina Bennet è richiamata nell'ufficio del signor Durand"
Salgo la solita scalinata, e entro nell'ufficio.
Am:" Siediti"
Mi indica la sedia, e io prendo posto.
Am:" Quindi? Pensavi di farla franca dopo avermi gridato? E se qualcuno avesse sentito?"
E:" Mi dispiace"
Am:" E quindi? Cosa me ne faccio delle tue scuse?"
E:" Le potrebbe accettare?"
Am:"Ragazzina tu non conosci Amedèe Durand, io non perdono"
E:" Per averlo zittito? Mi sembra eccessivo"
Am:" Mai successo in vita mia, mai: che una sguattera mi GRIDASSE CONTRO"
Pronunciando queste ultime due parole si alza, e mi punta il dito contro.
E:" NON SONO UNA SGUATTERA, HAI CAPITO?"
Am:" COSA?"
E:" SGUATTERE SARANNO QUELLE TROIE CHE TI PORTI A LETTO E LE FAI VEDERE IN GIRO COME PREMI"
Am:" VAFFANCULO"
E:" VAFFANCULO A TE!"
Esco sbattendo la porta.
Am:"DOVE CAZZO PENSI DI ANDARE?"
E:" IO ME NE VADO"
Mi tira per il braccio e mi spinge dentro.
Am:" Tu non te ne vai fino a quando non te lo dico io, okay?"
E:" Cioè? Tu mi vuoi tenere qui, senza che io possa avere contatti o peggio, qualcuno con la quale parlare, solo per un tuo capriccio?"
Am:" Tu sei così egocentrica che pensi di piacermi?"
E:"No, e adesso se non ti dispiace devo incontrar-"
Am:" Chi?"
E:" Mica ti interesso, sono libera di darla a chi voglio"
In genere non sono quel tipo di ragazza che vede il suo corpo come qualcosa da dare o no, ma questa volta il piano è quello di mandarlo in escandescenza e farlo esplodere.
Am:" SEI UNA PUTTANA"
E:" E tu il puttaniere"
Am:" Ma ti sei vista? Giri con quella aria, come se fossi superiore a tutti, e poi? Sei solo una troia"
E:" Parla quello che non ha il coraggio di tenersi qualcosa"
Am:" Se mi fossi veramente interessata avrei insisto di più per tenerti"
E:" Se mi fossi veramente interessato avrei supplicato di rimanere di più"
Am:" Ti dovevi vedere: supplicavi di vivere"
E:" Io? Si vede che non mi conosci"
Am:" Per fortuna"
E:" Perché non parliamo di te? Perché non parli di quello che hai fatto a Diego? Pensi che io sia una stupida? Guarda che l'ho capito: sei una persona del cazzo"
Am:" TU NON CAPISCI"
E:" Cosa?"
Am:" NON CAPISCI, E NON LO POTRAI MAI FARE?"
E:" Illuminami"
Amedèe sta piangendo, per la prima in vita sua sta piangendo.
Am:" Quello era il mio figlio e quella era la mia ragazza: lui l'ha violentata proprio come ha fatto con te, e credeva che il figlio fosse suo, la reputava sua, capisci: LA REPUTAVA SUA"
E:" Perché l'hai uccisa?"
Questa domanda è la goccia che fa traboccare il vaso.
Lui si siede e si prende il viso tra le mani.
Am:" No, no, non farmi questo Elizabeth"
E:" Cosa?"
Am:" Ti prego, non farmi questo"
E:" Farti cosa?"
Am:" Quando ti ho vista pensavo che tu fossi abbastanza comprensiva: mi fidavo, ti volevo raccontare tutto, capisci? Pensavo che non mi giudicassi, evidentemente sei come tutti gli altri.."
E:" Io giudico quando so: evidentemente sei tu quello che si è già fatto un opinione su di me"
Am:" L'ho uccisa per gelosia"
E:"Eh?"
Am:" Lei si stava affezionando al suo carnefice, e io DOVEVO risparmiarle una vita di dolore. Lui ha fatto così con altre: le tratta bene, e poi quando mettono al mondo un figlio le da ai suoi uomini, che le scambiano per prostitute e le lasciano morire di stenti"
E:" Ah, mi dispiace"
Am:" Puoi andare Elizabeth, ritorna ai tuoi mestieri"
E:" Non volevo giud-"
Am:" Va bene così, ormai ci ho fatto l'abitudine"

lasciati amare ||Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora