Manuel si accomodò a quel tavolino dopo anni. Sì, erano passati anni da quando non si accomodava al suo solito posto in quel bar di Roma. Quello era il suo bar, pregno di ricordi di gioventù, d'amore. Aveva passato la fine delle superiori e tutti gli anni dell'università in quel bar. I camerieri ormai lo conoscevano e conoscevano le sue ordinazioni a memoria in base agli orari in cui andava a sedersi lì, al solito tavolino.
Ora però erano passati quasi 5 anni da quando non tornava lì e la gestione era cambiata, nonostante il posto fosse identico. C'era stato un cambio generazionale e ora i baristi avevano la sua stessa età, non erano più grandi di lui.
Ordinò un Negroni anche se forse era ancora troppo presto per bere. Infondo erano le cinque di pomeriggio. Però ne sentiva il bisogno. Doveva alleggerire tutto quel carico che sentiva dentro.
Perché Manuel aveva fallito.
Finita l'università si era trasferito a Torino, una città fredda e buia d'inverno. Una città bella ma mai quanto Roma. Perché avesse scelto quella città all'epoca forse gli era chiaro, ma ora, a 30 anni, non lo sapeva affatto. Lui non era tipo da nord, lui non era tipo da freddo e rigore settentrionale. Lui era romano, lo era sempre stato. Gli piaceva la "bella vita", il traffico, le buche, la moto e il caos dei turisti. Gli piaceva il Colosseo, la Fontana di Trevi di notte e il Pincio. Poi gli piacevano anche l'isola Tiberina e il parco degli acquedotti. Cosa poteva interessargli della basilica di Superga quando aveva il Gianicolo da cui ammirare la sua Roma!
Non può però distruggere così il Manuel del passato che aveva preso quella decisione. Certo, i motivi furono futili, senza dubbio. Lo fece per reagire, sicuramente. Lo fece perché Simone non si fece problemi a lasciarlo quando dovette partire per Milano, per inseguire il suo sogno da matematico.
Simone partiva e lui sarebbe dovuto rimanere lì? Si sentiva solo in difetto a continuare a vivere a Roma, in quei luoghi che erano intrisi dei ricordi con lui.
Era l'unico modo per andare avanti, per ripartire. Così scelse Torino. Se tornasse indietro forse sceglierebbe Firenze o Bologna... delle città più simili a lui. Oppure perché no, Napoli. Bella Napoli...
Però ormai erano passati tanti anni ed era tornato indietro. Era tornato a Roma, con le mani in tasca e niente di concreto nella sua vita. Nel lavoro non si sentiva di certo soddisfatto, ancora puntava all'insegnamento ma posti per diventare prof di filosofia non ce n'erano e quindi si dava a lavoretti di poco conto in giro, giusto per tenersi occupato. Stava probabilmente sprecando la sua vita, aspettando un posto fisso a tempo indeterminato che non sarebbe mai arrivato.
In amore ancora peggio. Aveva avuto qualche storia a Torino, con qualche ragazza del nord, ma dopo poco diventavano noiose così scappava. In tutti quegli anni non parlò con nessuno della sua bisessualità e tantomeno di Simone.
Dopo di lui non c'era stato nessun altro ragazzo. Ma perché a lui non interessavano tutti i ragazzi. L'unico che avrebbe mai occupato un posto sentimentale e sessuale nella sua vita sarebbe stato per sempre Simone. Nessun altro.
Però Simone era a Milano con il suo nuovo fidanzato, forse anche compagno. Manuel non aveva mai smesso veramente di interessarsi alla sua vita. Lo seguiva sui social e guardava sempre ciò che postava. Guardava assiduamente quel profilo. Conosceva le foto a memoria. Il suo fidanzato era un figo. Biondo, con i capelli medio-lunghi, le labbra carnose e dei tatuaggi sul petto.
Aprì il telefono ed entrò su Instagram. Li riguardò insieme. Erano belli.
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OS'S COLLECTION SIMUEL
FanfictionVisto che leggo sempre idee interessanti su Twetter per nuove storie Simuel, ho deciso che, sotto i vostri/nostri desideri, scriverò qualche One Shot (o anche qualche storia a più capitoli). Se avete richieste, sapete dove contattarmi