OROLOGI

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La cravatta era sempre stato un indumento odioso per Manuel. Manuel, il nodo alla cravatta, manco lo sapeva fare!

Ma Chicca la aveva obbligato a metterla per il matrimonio, quindi, nonostante avesse provato a ritrattare quella richiesta, alla fine l'aveva solo trasformata in un ordine non contrattabile. Per fortuna Viola era brava a fare il nodo alla cravatta. Era brava perché era cresciuta con Nicola e Nicola, il nodo alla cravatta, lo faceva tutti i giorni.

Il giorno prima nel matrimonio di Chicca e Matteo – se, alla fine se sono sposati quei due... - Manuel aveva trovato una busta sotto la porta. Era firmata dai due sposini e Manuel l'aprì immediatamente.

N'è che niente niente salta tutto, no?

Ma non era niente di così spaventoso. Era solo un bigliettino con scritto "Gratta qui". Prese le chiavi di casa, poggiate vicino all'ingresso, ed eseguì l'ordine.

"Hai vinto un ballo con un testimone!"

Sarà stata un'idea di Chicca, ci avrebbe messo le mani sul fuoco. Ovvio che era una sua idea! Era palese! Solo Chicca, ancora, dopo così tanti anni, sperava in un ritorno di fiamma tra Manuel e Simone.

O meglio, sperava nella nascita di quella fiamma, visto che non erano nemmeno mai stati assieme!

Durante il liceo Simone s'era messo con Mimmo e, nonostante la lontananza, erano rimasti insieme per qualche anno. Manuel invece, dopo quella relazione senza senso con Nina, aveva deciso di prendere una pausa dall'amore e provare davvero a fare qualcosa di bello e costruttivo nella sua vita.

Si era iscritto all'università, studiava filosofia. Viveva in villa con Dante e Anita. Lavorava qualche volta per poter avere i suoi soldi, ma non frequentava più quei brutti giri della terza liceo, aveva deciso che le cose le avrebbe fatte per bene. Ogni volta che cercavano commessi o personale, inviava la richiesta.

Di esperienza, durante l'università, ne aveva fatta: commesso, barista, cassiere al supermercato, pure il bidello per un mesetto!

Simone invece non stava più a Roma. Viveva a Firenze, per stare vicino a Mimmo, e studiava lì. Tornava a Roma solo durante le festività, ma comunque ormai il loro rapporto si era deteriorato.

Non erano più "la Manuel e Simone associati".

Anzi. Quando si rivedevano quelle due volte all'anno, c'era pure tanto imbarazzo. Poche domande, risposte secche o ognuno per la sua strada.

Non che avessero litigato... ma ormai erano lontani. In tutti i sensi.

Poi gli anni passarono e Manuel qualcuno lo trovò. Non disse nulla a nessuno però.

L'ultimo anno di università conobbe un ragazzo, Riccardo, un tipo elegante, biondo con gli occhi azzurri. E per Manuel fu come ritrovare il suo Simone. Studiava giornalismo e, dopo mesi di corte, Manuel ci rimase sotto. Un po' come con il suo Simone.

Iniziarono a frequentarsi e, quando poi Manuel dopo la laurea si trasferì finalmente in un piccolo appartamento da solo, per un po' vissero anche insieme.

Ma nessuno sapeva. Non lo sapeva Anita, né Dante, né tantomeno Simone. Simone che stava a Firenze con Mimmo.

Gli unici che sapevano erano Chicca e Matteo, gli unici amici che si era portato dietro dopo la maturità. Riccardo era apprezzato da loro, ma Chicca non si lasciò abbindolare da quegli occhi azzurri, da quel sorriso e quella gentilezza.

Diceva che era bello, simpatico, carismatico... sì, ma... ma non era Simone.

<Me puoi spiega' che c'entra Simone adesso?> si arrabbiò un po' quando Chicca lo disse per la centesima volta.

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