<Che succede?> chiese Simone quando vide arrivare Stella di corsa e scendere dalla macchina. Entrarono in casa perché ormai faceva freddo e preferivano parlare al chiuso.
<Ero in sala registrazione per il mio primo pezzo e tu non puoi nemmeno immaginare chi ho incontrato Simo. Cioè, stavo per svenire!> era in iperventilazione. Simo la fece sedere su una sedia per farla calmare: <Dai, prova ad indovinare. Secondo te chi ho visto?> domandò.
<Ste, non lo so. È troppo difficile così, almeno dammi un indizio...> il ragazzo non sapeva minimamente da dove partire con l'elenco di artisti che Stella amava. Era una grande appassionata e ascoltava anche generi molto diversi tra loro. Simone non aveva la minima idea di chi l'amica avesse potuto incontrare.
<Dai, fa rap. È il mio preferito! Ogni volta che andiamo in macchina insieme ascoltiamo due canzoni sue, sono le nostre preferite...> straparlò e Simone non ebbe più dubbi: <Gemitaiz?> sgranò gli occhi. Non fece in tempo a festeggiare con lei – anche se non capì bene cosa dovesse festeggiare - poiché sentì la moto di Manuel arrivare e parcheggiare in giardino. Si affacciò dalla porta ma notò come lui rimase fuori, tirò fuori il telefono dalla tasca e con un sorriso, avviò una chiamata.
Così tornò dentro per concentrarsi di nuovo sulla sua amica: <E cosa gli hai detto? Avete fatto una foto?> Simone si sedette accanto a lei.
<No! Sei pazzo? Mica potevo sembrare disperata! L'ho salutato e basta, lui ha ricambiato ed è andato nell'altra sala. Cazzo, sarebbe stato fighissimo se avesse sentito la mia canzone!> sognava con gli occhi aperti, con un sorriso che le colorava tutto il viso. Simone la trovava bellissima, soprattutto quando gli parlava della sua musica.
<Chissà, può essere che la sentirà dai. Avete finito di registrare o devi tornare lì?> cercò di mantenere quell'entusiasmo, senza pensare a Manuel, fuori casa sua, al telefono con chissà chi.
Poi bussò e quello sforzo fu inutile: <Ciao> salutò.
<Manu! Tu non sai chi ho appena visto! Gemitaiz. Ti giuro, sono al settimo cielo!> saltellò verso Manuel, quasi saltandogli in braccio. Lui non capì molto, infatti rimase immobile a guardarla come fosse una pazza da rinchiudere in un manicomio. Voltò lo sguardo verso Simone, come per chiedere spiegazioni, come per chiedere aiuto dopo quell'assalto da parte di Stella, ma lui se ne lavò le mani, sorridendo.
<Gl'hai sfregato la pelata?> domandò lui.
Stella allora si fermò da quella sua eccitazione e squadrò i due ragazzi: <Non siete simpatici, per niente. Me ne vado perché mi avete rotto. Vado da Iris che almeno lei mi dà qualche soddisfazione, non come voi due...> finse di essere offesa.
<E te credo che te dà soddisfazioni, gliela dai apposta per questo!> Manuel rispose come suo solito: in modo sarcastico.
Lei però non gli rispose nemmeno. Si avvicinò a Simone, gli diede un bacio sulle labbra, sfiorò la spalla di Manuel con il palmo sorpassandolo e poi lasciò la scena.
<Finiamo la serie?> disse Manuel, andando dritto verso il divano. Simo lo seguì e non capì molto cosa ci fosse tra loro dopo la sera scorsa.
<Chi era prima al telefono?> domandò come se non gli interessasse molto mentre prese il telecomando.
Sollevò le spalle e guardò lo schermo della televisione: <Nessuno>.
<Manu, la verità!> Simo cercò di attirare la sua attenzione perché Manuel non avrebbe parlato, lui lo sapeva.
<La verità... okay> prese fiato e si voltò verso di lui: <Co' te sto bene, bene nel senso... non da amico. Però prima de parlarti avevo bisogno de capi' cosa me stesse succedendo. Ho conosciuto Caleb qualche settimana fa, al locale. È stato molto carino, nun è successo niente tra di noi perché appena mi ha sfiorato il fianco m'è venuto un attacco de panico. Nun m'era mai successo, è stato brutto sai? Comunque, l'ho lasciato lì e l'altra sera mi ha visto e gli ho detto che me dispiaceva di esse' scappato così. E gli ho detto che lui era il primo che ce provava co' me e che nun ero abituato a questa vicinanza co' 'n omo e poi m'ha chiesto se me piacesse qualcuno ed io ho detto de sì. Mi ha chiesto il nick di Insta solo perché voleva ave' aggiornamenti su de noi. E prima era lui al telefono. Voleva sapere come stavo dopo ieri sera. È 'na persona carina e nun devi esse' geloso perché nun c'ha senso Simo'> Manuel sembrava quasi disperato nella voce, ma restava distante, dall'altro lato del divano che sembrava stranamente più grande e lungo del solito.
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OS'S COLLECTION SIMUEL
FanfictionVisto che leggo sempre idee interessanti su Twetter per nuove storie Simuel, ho deciso che, sotto i vostri/nostri desideri, scriverò qualche One Shot (o anche qualche storia a più capitoli). Se avete richieste, sapete dove contattarmi