PAPÀ pt4

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<Ma davvero me devo mette' 'sto coso?> Jacopo sventolò il papillon per aria.

<Sì, non fare storie dai!> Simone lo riprese. Erano nella stanza d'albergo, a Napoli. Papà Simone era agitato, camminava avanti e indietro nel sistemare le cose – che poi... chissà cosa dovesse sistemare – e si metteva la giacca per poi toglierla un attimo dopo. Manu era pronto da un pezzo con una camicia bianca e dei pantaloni neri semplici. Niente cravatte, non era tipo da cravatte. Continuava a guardare il telefono, a scorrere in modo passivo Instagram per far scorrere il tempo. Era già stufo di stare a Napoli. E per cosa poi? Per il matrimonio di Mimmo, il suo acerrimo nemico!

No, okay... non erano nemici. Non c'era nemmeno mai stata una vera competizione. Simone avrebbe sempre scelto Manuel. Ogni anno, in ogni universo.

<Ma me stringe!> continuò a lamentarsi. A quel punto Manu si sollevò dal letto e raggiunse Jaco davanti allo specchio. Lo aiutò allentando un po' la presa attorno al collo e così non si lamentò più.

<Dante sarà pronto?> chiese papà Manuel guardando l'altro. Simo fissò per un attimo l'orologio che aveva al polso e pensò che avessero ancora dieci minuti a disposizione, poi guardò il suo compagno e scrollò le spalle.

<Jaco vai a vedere se nonno è pronto> indirizzò il figlio verso la porta d'uscita. Dante stava nella stanza accanto, così Jacopo, anche se di malavoglia, ci andò.

<Perché sei così agitato?> aspettò che si chiudesse la porta prima di voltarsi definitivamente verso Simone.

<Non lo so. Mi fa un po' strano andare al matrimonio di Mimmo> abbassò lo sguardo. Sentì le mani di Manuel sulle spalle e si costrinse a tirare su gli occhi.

<Se vuoi mandiamo solo tu' padre e noi restiamo qui> gli propose.

<No, gli avevo detto che ci sarei stato. Non ti farebbe strano andare al matrimonio di Chicca o... che ne so... di Nina?> Manuel davanti a quella domanda non seppe subito che rispondere perché effettivamente sì, sarebbe stato strano. Ma non ci aveva pensato minimamente. Manu aveva solo pensato che, finalmente, non si sarebbe più dovuto preoccupare del passato di Simone con Mimmo.

Erano anni, in realtà, che non se ne preoccupava più. Simone e Manuel avevano un figlio, un figlio di quasi 18 anni. Simone e Manuel avevano passato più di metà della loro vita insieme. Questo bastava a destare ogni dubbio, però Manuel era sempre stato geloso di Mimmo.

Lui era stato il primo amore ricambiato di Simone e lui, questo, non se lo perdonerà mai.

Se solo si fosse svegliato prima...

<Sì. Credo sia normale. Se te senti in imbarazzo tu me guardi, okay? Trovo il modo de farti distrarre. E poi possiamo pure anda' via prima del dovuto. Se Dante vuole resta' può farlo!> con le mani gli lisciò l'abito sulle spalle e poi si avvicinò per dargli un bacio sulle labbra.

<Ti amo> gli sussurrò Simone, tirando un sospiro di sollievo.

<Lo so amo'> Manuel si staccò leggermente, come fa spesso per stuzzicarlo. Sollevò le labbra in un sorriso malizioso e poi allungò la mano per farsela stringere.

<Andiamo a tira' il riso a quel cojone de Mimmo!> esordì così, prima di trascinarselo dietro e varcare la porta della camera d'albergo. Anche Dante era pronto, così, i quattro uomini, si diressero verso la chiesa. Era una chiesa fuori Napoli che raggiunsero con la macchina.

Non conoscevano nessuno e la cerimonia fu noiosa, come ogni cerimonia in chiesa. Lunga ed inutile. Per poco Manuel non sbadigliava mostrando a tutti, sposi compresi, le proprie fauci.

OS'S COLLECTION SIMUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora