STELLA pt4

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Manu era impaziente. Aveva bisogno di parlare con Viola, di passare del tempo con lei, di confidarsi con sua sorella. Ci aveva messo un po' a fidarsi di lei e a sentirsi al sicuro nel fare affidamento su una ragazza che fino ad un anno prima era una semplice sconosciuta – pure poco simpatica - con la quale era costretto a condividere delle ore di scuola.

<Ei Manu. La smetti di suonare così insistentemente?> finalmente gli venne aperta la porta. Entrò senza nemmeno chiedere il permesso, ma sapeva che sua sorella l'avrebbe accolto nonostante l'ostinazione che lo aveva spinto ad attaccarsi al campanello.

<Nun me aprivi la porta> si giustificò così, togliendosi prima le scarpe e poi il bomber verde posandolo sul divano con noncuranza.

<Stai scappando da qualcuno? Che succede?> gli chiese, seguendolo e facendogli poi strada verso la sua stanza. Lui si accomodò sul letto, nonostante sapesse quando Viola odiasse chi si sedesse sulle lenzuola con i vestiti sporchi dall'ambiente esterno.

<Sì. Scappo dal mio cervello Vio'> sir attorcigliò un ricciolo tra le dita. Manu non lo faceva mai ma Viola ormai aveva compreso che quel tic spuntasse solo in momenti di forte stress.

<Che combina il tuo cervello?> gli poggiò una mano sulla coscia come per calmarlo. Manu posò la mano sulla sua e quel gesto gli servì per darsi forza. Sentire Viola così vicina gli sembrò di potersi davvero appoggiare a lei. Così sollevò lo sguardo sugli occhi dolci di sua sorella e tirò un sospiro: <Ho avuto un attacco di panico l'altra sera. Nun m'era mai successo e me so' cacato sotto Vio', pensavo de mori'> lo disse con leggerezza, accennando pure un sorriso sornione.

<Che te ridi?> gli tirò uno schiaffetto sulla coscia: <Vedi che è una cosa seria. Perché lo hai avuto? Raccontami...> si sporse in avanti, verso Manuel, per stargli più vicino o per mettergli un po' di pressione nel parlare.

<Eh. Questa è 'na storia lunga> tornò ad arricciare una ciocca di capelli tra le dita. Manu notò come Viola osservasse quel gesto, così si obbligò a smetterla.

<Ho tutto il tempo del mondo> quasi fu un sussurro, una promessa.

E allora Manuel si chinò sul suo zaino e tirò fuori uno straccio tutto appallottolato. Viola non capì, lo prese e lo stirò con le mani per capire cosa fosse, lo guardò e poi sollevò lo sguardo su suo fratello, ancora incredula di ciò che lui avrebbe potuto raccontare.

<Sono andato ad una serata queer co' quello addosso> iniziò così a raccontare. Ma quella frase fu solo una goccia in un oceano che ancora non aveva compreso. Lo trovava solo agitato, senza capirne le motivazioni.

<Allora. Parto dall'inizio che se no nun ci capisci 'n cazzo> prese fiato: <Penso che me piace Simone. Io e lui semo amici da un po', lo sai che dormo spesso da lui, che è il mio migliore amico. Fino a qui nun te sto a di' niente de novo, però... poi è arrivata Stella. E me so sentito un po'... un po' cojone perché so' diventato geloso. Lui ha iniziato a usci' co' lei, ad andare a 'ste serate queer, a tornare a casa sempre più tardi e me so' sentito tipo messo da parte. All'inizio pensavo fosse colpa di Stella, pensavo che fosse 'na gelosia tra amici. Pensavo che avesse trovato 'n'amica migliore de me e che io potessi esse dimenticato da lui, poi però quando ho visto il succhiotto e i suoi occhi così felici de pote' esse' se stesso e vedere come in quel se stesso io nun ci rientrassi più... m'è presa un po' de tristezza. Tra de noi le cose sono sempre uguali, anzi, nell'ultimo periodo sembra pure che stiamo più insieme del solito. Ci guardiamo le serie tv assieme, lo accompagno a fare shopping pe' le sue serate e me aiuta co' tutti i cazzi mia co' mi madre, però... ora che lui sta uscendo de più, che se sente fieramente gay, io, me sento 'n'altra persona. Ora so' io a nun esse fiero e sicuro di chi sono. Quando ci guardiamo lo vedo che tra noi non c'è quel filtro che metto co' tutti. Vedo che co' lui posso esse' fragile, posso piagne pe' Heartstopper senza sentirme giudicato. Posso dirgli tutto, però questo no. Come posso anda' da lui e dirgli che so' geloso? Me ride in faccia! E soprattutto se potrebbe pure arrabbia' perché lui finalmente è andato avanti senza de me... ed io mo nun posso mica torna' da lui e pretendere che me rivoglia. Capito?> sollevò lo sguardo su Viola che rimase per tutto il tempo in silenzio ad ascoltare in modo paziente la sua confessione. Dopo settimane capì i motivi di quel mare in burrasca, vide in quello sguardo disperato, un muro crollare, finalmente.

OS'S COLLECTION SIMUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora