STELLA pt3

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Stella si svegliò a causa di Simo. Si sollevò un po' velocemente dal letto e lei fece in tempo a notare la sua sagoma scomparire dietro la porta. Lo sentì percorrere il corridoio per scendere verso le scale e poi tornare di fretta e poi aprire una porta e poi sbucare di nuovo in camera.

<Manu è andato via> l'avvisò. Così Stella si sollevò per farsi spiegare meglio.

<Ha lasciato un biglietto in cucina. Ha detto che è andato via perché aveva un impegno. Ma quale impegno? Di domenica mattina?> continuava a camminare avanti e indietro. Stella non sapeva bene che dirgli, non le sembrava un fatto così preoccupante, non le sembrava niente di così ambiguo.

<Perché lo trovi così strano? Forse aveva un impegno con sua madre...> cercò di trovare un'opzione da fornirgli.

<Con sua madre? Difficile... in questo periodo non vanno molto d'accordo. Forse con Viola o con Nicola. Non lo so. Mi sembra strano sia uscito così presto> si sedette finalmente accanto a lei per prendere fiato. Stella afferrò il telefono sul comodino e guardò l'orario: era quasi mezzogiorno e aveva dei messaggi da parte di sua madre che la voleva a casa per pranzo.

<Vedrai che aveva davvero un impegno e non voleva svegliarci. Mandagli un messaggio se hai dei dubbi> gli passò il cellulare, anche quello poggiato sul comodino. Lui lo sbloccò e fece come gli disse l'amica: aprì la chat con Manuel e gli inviò un vocale: <Ei Manu. Ho visto ora il biglietto. Fammi sapere se è successo qualcosa. Ti aspetto oggi pomeriggio per vedere Young Royals?> inviò il messaggio.

<Simo. Mia madre mi ha detto che per pranzo devo essere a casa; quindi, io mi cambio e poi scappo...> si sollevò per potersi chiudere in bagno e cambiarsi.

<Ti accompagno> le passò i vestiti della sera prima per poterla lasciar andare in bagno, e subito dopo lui si tolse il pigiama ed indossò dei pantaloni della tuta ed una felpa, giusto per poterla accompagnare con la vespa e tornare poi diretto a casa. O forse passare da Manuel.

<Ti va di fare colazione?> domandò Simone dall'altro lato della porta.

<No Simo. Io non faccio mai colazione. E poi tra meno di un'ora pranzo. Se tu vuoi farla vai che ora ti raggiungo> le rispose lei, mentre si guardava allo specchio e con un po' di cotone rimuoveva i residui di mascara sugli occhi. Notò il fondotinta in uno degli armadietti e pensò al succhiotto che la settimana scorsa lasciò sul suo collo, pensò alle domande di Manuel che però non aveva riferito a Simone della sera prima e pensò che Manu fosse strano.

Forse non le stava simpatica. Questo fu il primo pensiero che le balenò in mente mentre si cambiava e si rivestiva con i panni della sera prima. Pensò che forse si sentisse messo da parte perché Simone uscita con lei e non con lui il sabato sera. Era geloso?

Geloso da migliore amico?

Geloso da amante?


Simo la riaccompagnò a casa con la Vespa e quando parcheggiò sotto il condominio sembrava preoccupato: <Non ti ha ancora risposto?> chiese lei sfiorandogli un ricciolo che si era schiacciato sulla fronte dopo aver tolto il casco.

<No. Adesso lo chiamo. Non so se passare da lui...>

<Simo, ti stai allarmando troppo. Secondo me devi rilassarti un attimo. Avrà avuto davvero un impegno. Ti manderà un messaggio entro stasera, sono sicura. Va a finire che vai da lui e non è nemmeno a casa, sarebbe un giro a vuoto. Al massimo manda un messaggio a Viola per sapere se sono insieme, no?> gli ripassò il casco per tirar fuori le chiavi di casa.

<Sì. Le scrivo. Hai ragione. Ti faccio sapere se si fa vivo> rispose. Le lasciò un bacio sulla guancia: <Mi raccomando con Iris. Tanto anche se non me lo dici lo so che sei già completamente innamorata di lei> riuscì per un attimo a non pensare a Manuel ma a lei e si sentì un po' più tranquilla. Simo la considerava e con Iris era felicissima.

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