La porta si spalancò dopo che il prof Balestra fece un secondo di pausa. Una ragazza dalla chioma bionda e le punte rosa fece cadere definitivamente il silenzio.
<Questa è la 5B?> domandò. La maglietta con le maniche corte era nera slavata dei Metallica, larga ed inserita nei jeans scuri dai quali pendeva una catenella.
<Sì. Tu sei Stella giusto?> Dante si presentò rivolgendole la mano. Lei la strinse e notò subito come fosse bizzarro presentarsi in quel modo con un alunno. Lei annuì, facendo ciondolare gli orecchini.
<Siediti pure dove vuoi> le fece segno di prendere posto nella classe. Matteo, in prima fila, subito fece la bella faccia... come sempre appena c'era un individuo di sesso femminile nuovo nei dintorni. Lei prese posto proprio alle sue spalle e lui, si sentì quasi lusingato da quella sua scelta innocua.
<Matteo, piacere> lui allungò la mano, come un vero marpione, per rimorchiare. Lei fu gentile, ricambiò la stretta e si presentò a sua volta. Simone si ritrovò questi capelli biondi davanti e per tutto il primo giorno di scuola le fissò quella linea perfetta che divideva il biondo dal rosa.
<Mi piacciono un sacco i tuoi capelli> li commentò infatti quando uscirono da scuola, lungo le scale.
<Grazie... anche i tuoi non sono male> lei rispose accennando un bel sorrisone. Sembrava simpatica, Simone lo pensò in un attimo.
<Da dove vieni?> chiese dopo, riconoscendo un accento diverso da quello romano.
<Parma> annuì.
<E come mai sei venuta a Roma? Cioè... scusa, non volevo essere invadente> si accarezzò la nuca per l'imbarazzo.
<No, macché! Mi sono trasferita con i miei perché... perché faccio musica> spiegò, abbassando lo sguardo un po' imbarazzata, ma sorridendo comunque.
<Beh, figo! Ma la musica italiana non nasce e cresce e vive a Milano?> domandò ancora.
<Sì! anche> accennò una piccola risata:<Ma a noi l'idea di vivere a Milano ci deprimeva abbastanza. Invece qui... c'è il sole> guardarono fuori, ormai arrivati all'ingresso.
<Capisco e sì, sono d'accordo con te. Meglio Roma>.
Nei giorni successivi Matteo si lanciò all'attacco: offrì a Stella un caffè alle macchinette, le chiese se avesse bisogno di appunti o ulteriori spiegazioni di qualche materia – non che Matteo potesse dargliele perché era 'na capra – e poi un giorno le chiese di uscire.
<Matteo, ti ringrazio... forse non era chiaro ma non sono etero. Mi piacciono le ragazze, quindi direi che non rientri molto nei miei canoni> e sorrise anche quella volta. Si sentiva un po' in colpa, forse avrebbe dovuto dirglielo subito, ma non si sentiva ancora pronta ad affrontare un nuovo coming out. Ormai le sue vecchie amicizie lo sapevano, la sua famiglia lo sapeva, invece a Roma no. Non lo sapeva nessuno.
<Ah. Potevi dirmelo prima> sollevò le spalle lui: <Ma quindi nun ci sei mai stata co' 'n omo?> domandò.
<No> scosse la testa.
<Forse nun hai trovato quello giusto> e le fece l'occhiolino.
<Matteo sei proprio un ignorante. La prima frase da non dire ad una ragazza lella è proprio quello schifo che hai appena detto. Non ti ho insegnato nulla allora!> Simone sentì la conversazione e s'intromise immediatamente. Poteva solo immaginare quanto fosse irritante per una donna alla quale piacevano le donne sentirsi dire una stronzata del genere. Stella infatti si voltò verso di lui e, con uno sguardo sorpreso, lo ringraziò.
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OS'S COLLECTION SIMUEL
FanficVisto che leggo sempre idee interessanti su Twetter per nuove storie Simuel, ho deciso che, sotto i vostri/nostri desideri, scriverò qualche One Shot (o anche qualche storia a più capitoli). Se avete richieste, sapete dove contattarmi