Parte 1 LAURA C'è posta per te

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Oggi proprio non ci sto con la testa, sono qui seduta nel mio studio, davanti alla finestra che affaccia sul parco, con il computer aperto e non ho scritto che mezza pagina, devo consegnare la prima parte del lavoro tra venti giorni e non sono neanche a metà, forse sarà che questo romanzo mi ha fatto ricordare qualcosa della mia adolescenza che credevo aver superato, ma resta il fatto che mi trovo bloccata nella melma nera che tutto soffoca nella mia mente, e non riesco a fare una traduzione decente di questo capitolo. Se Lia, il mio capo, dovesse leggere adesso quello che ho buttato giù, mi lancerebbe dal 74esimo piano dell'edificio dove lavoriamo alla Bloomsbury Publishing, sorrido a questo pensiero anche se mi viene da piangere.

Resto seduta, il laptop aperto e guardo fuori, a New York in questo periodo dell'anno fa un freddo polare, ieri sera persino la neve stentava a scendere, e oggi è tutto ghiacciato, le poche persone che si vedono per strada camminano svelte avvolte nei loro cappotti, per arrivare presto alle loro destinazioni.

Mi è appena arrivata una notifica da fb, quando lavoro, tengo la linea internet connessa e apro il mio profilo, più che altro per abitudine; mi fa sentire più vicina ai miei amici in Italia, vivo qui da dieci anni ormai, e ho un sacco di amici americani, eppure, non riesco a staccare il cordone ombelicale con quella che per me è, e sarà sempre,casa.

Passo dalla pagina word dove sto facendo finta di lavorare a quella di fb e rimango senza parole, mi è arrivato un messaggio da Marco Cavalcante, non ci posso credere, forse è un omonimo, non può essere davvero lui, lo stomaco mi si stringe in una morsa, ho quasi paura che se è davvero lui, possa uscire dallo schermo, che stupida!

Apro il messaggio privato per scoprire se è davvero quel Marco.

"Cara Laura,

so che è passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, mi sono comportato da vero stronzo con te, e non ho mai avuto il coraggio di cercarti per chiederti scusa,anche se ero solo un ragazzo, avrei dovuto comportarmi diversamente, a mia discolpa posso dire che non sapevo cosa fare per starti vicino, perdere un genitore è tremendo, ancora di più se è improvviso come nel caso di tuo padre, ed io non avevo la maturità mentale per aiutarti,anzi la mia maturità mentale all'epoca era pari a quella di un microcefalo, spero tu possa perdonarmi, anche se le scuse te le faccio solo adesso, mi auguro che vorrai accettarle perchè sono sincere e fatte con il cuore in mano,e poi, sai come si dice, meglio tardi che mai.

Un bacio Marco

p.s. Non ti ho MAI dimenticata"

Resto lì impalata a guardare lo schermo, non riesco a credere a quello che sto leggendo, possibile che dopo, quanti anni? Venti, no per la precisione sono ventuno. No dico, dopo ventun anni Marco mi è venuto a cercare apposta per chiedermi scusa! Tutto questo ha dell'incredibile, senza contare poi che oggi è l'undici febbraio, giorno del suo compleanno.

Sposto lo sguardo sul monitor in alto e mi accorgo che il pallino è verde, vuol dire che è online. Allontano le mani dalla tastiera come se ci fossero le fiamme dell'inferno sul mio pc, ho paura che le mie dita potrebbero iniziare a scrivere senza il mio consenso, e non ho idea di cosa potrebbero scrivergli. Non mi ha mai dimenticata dice, nemmeno io se è per questo.

Ho sempre pensato che lui fosse l'amore della mia vita, e tutto il resto solo un ripiego, anche il mio matrimonio, fatto più che altro per far contenta mia madre,che ha sempre avuto il terrore che rimanessi zittella.

Comincio a girare per la stanza, camminando avanti e indietro, sembro, anzi no, mi sento come una tigre in gabbia, vorrei rispondergli, ma so che se lo faccio a caldo potrei dire delle cose di cui poi mi potrei pentire.

Quando mi lasciò per me fu come se quell'unico pezzo di mondo che ancora mi era rimasto, improvvisamente si sgretolasse sotto i piedi, la morte di papà era giunta come un fulmine a ciel sereno, ma almeno potevo contare su Marco, e invece appena un mese dopo il funerale, mi buttò via come un sacco di spazzatura per quella sciacquetta bionda di Milena, come se io non fossi mai esistita, e non avessi mai contato nulla.

Fu come se una parte di me fosse morta in quel momento, non mi alzavo più dal letto, mi trascinavo a scuola come un fantasma, seguivo le lezioni e poi tornavo a rinchiudermi in camera mia, non mangiavo e non vedevo più nessuno, furono i sei mesi più infernali della mia vita, e adesso, dopo tutto questo tempo, mi cerca per chiedermi scusa e mi dice che non mi ha mai dimenticata, e io cosa dovrei farci con queste informazioni?

Rispondergli " Ok , tutto perdonato, so che non volevi pugnalarmi facendo a pezzi il mio mondo e calpestando il mio cuore, voltiamo pagina e torniamo a essere amici?"

Ma che cazzo!

ANOTHER CHANCE FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora