Parte 9 LAURA Il nostro primo Brunch

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Sono fuori dal Felix ad aspettare Marco, confesso che sono nervosa, Harriet ha ragione a dirmi che devo affrontare questa cosa, altrimenti non saprò mai se è il ricordo di un innamoramento adolescenziale, o se è qualcosa di più grande, ma ... ho le gambe di gelatina, senza contare i sensi di colpa che ho nei confronti di mio marito.

Sto passeggiando avanti e indietro sul marciapiede, quando voltandomi, lo vedo scendere dal taxi, incontro i suoi occhi blu mare e il cuore si ferma, mi viene in mente la canzone In Your Eyes di Kylie Minogue, era la nostra canzone, e tutto si muove a rallentatore.

Bello come il sole, mi si avvicina con un sorriso stampato sulla faccia, quella fossetta che ammicca sulla guancia destra, mi sciolgo e senza rendermene conto sono tra le sue braccia. Sembra che il tempo si sia fermato e non siano passati vent'anni dall'ultima volta che ci siamo visti, lo abbraccio e lui stringendomi per la vita mi fa volteggiare, mi sento felice e stordita allo stesso tempo.

Lo prendo per mano ed entriamo nel ristorante, fuori fa un freddo terribile, ci sediamo in un tavolo d'angolo, ordiniamo il nostro brunch e quando stiamo per iniziare a parlare , ecco che suona il suo cellulare, si scusa alzandosi e va verso la porta rispondendo, lo vedo irrigidirsi, cammina avanti e indietro sul marciapiede, lo sguardo serio, sta discutendo con qualcuno, la chiamata è breve, chiude la conversazione e torna da me.

- Scusa . - mi dice sedendosi di fronte a me

- Problemi? - gli chiedo.

- No, un problema in famiglia, ma niente di grave. - mi risponde, poi comincia a raccontarmi un po' della sua vita negli ultimi venti anni, scopro così che ha una moglie e una figlia adolescente, a suo dire il matrimonio è morto e sepolto, ma per il bene della figlia, sua moglie non vuole sentire parlare di divorzio, almeno per il momento.

Ha senso penso tra me , forse anch'io ragionerei così al suo posto.

Resta il fatto che questa notizia mi turba non poco, mi racconta della azienda, aperta con suo fratello. Dal momento che sua moglie non vuole il divorzio, lui e Roby si sono sforzati negli ultimi due anni di ingrandire la società aprendo una filiale qui a New York, per aprirsi uno spazio nel mercato statunitense, e allo stesso tempo stare un po' lontano da casa. A breve pare che sua figlia venga a trovarlo per passare qualche giorno insieme.

Sono molte informazioni da digerire, ma certo non posso dire che non me lo aspettassi, e poi anche io mi sono sposata, e ora sono qui seduta con lui che mi tiene la mano e mi guarda con quei due pozzi di acqua blu, che farebbero sciogliere l'iceberg che ha affondato il Titanic.

La sua mano calda e morbida prende la mia, la gira e mi bacia il palmo, una serie di brividi mi corrono lungo la schiena, e mille ricordi riaffiorano nella mia memoria, di noi due che ridevamo come scemi in spiaggia a Spotorno, ai bagni in mare, gli schizzi e i baci salati che ci scambiavamo in acqua eccitati. Alla prima volta che facemmo l'amore, che fu anche la mia prima volta in assoluto. Quanto tempo è passato da allora, eppure ho come la sensazione che nulla sia cambiato tra noi.

Sono passate quasi due ore mentre parlavamo mangiando al Felix, ormai è tempo di andare, ma non vorrei muovermi da lì, vorrei stare ancora un po' con lui.

Il cameriere ci porta il conto, a quel punto non ci sono altre scuse per rimanere, ci alziamo e andiamo verso l'uscita.

Noto che anche Marco non ha voglia di andare, mi chiede di dividere il taxi per tornare, ma io gli dico che devo rimanere a Soho ancora un po', devo passare da casa mia.

" Dai chiedigli di accompagnarti ." dice quella vocina nella mia testa.

" Non posso, non sta bene. " mi rispondo da sola.

ANOTHER CHANCE FOR LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora