Dopo aver visto Laura, ed essermi accertato che come aveva detto Tim, stava bene, mi sono sentito più tranquillo, anche se la voglia di spaccare la faccia a suo marito mi è rimasta, e non è detto che prima che questa storia sia finita, io non mi tolga la soddisfazione.
Finalmente ho potuto riaverla tra le mie braccia, dopo aver parlato e mangiato qualcosa da Felix, siamo andati al suo appartamento.
Ho passato uno dei pomeriggi più intensi della mia vita, e non solo perché ero con Laura.
Abbiamo fatto l'amore dopo tanti giorni di lontananza, ma non è stato per la lontananza che ho provato queste emozioni così intense, forse è stata la paura che avrei potuto perderla per sempre questa volta, non so, ma resta il fatto che è come se si fosse alzato un velo che circondava la mia testa e il mio cuore, lei è la mia vita e il mio futuro, senza lei al mio fianco la vita non ha alcun senso. Appena arriverò a casa stasera dovrò parlare a mio fratello e poi a Micol, perché entro un paio di giorni Laura verrà a stare da noi, certo ci stringeremo un po' e io dovrò dormire con Ro, fino a che non riapriranno i voli e tutti loro potranno rientrare in Italia, ma è un sacrificio che sono disposto a fare pur di averla sotto il mio stesso tetto, e saperla al sicuro.
Mentre il taxi mi sta portando in ufficio, chiamo Tim e ci accordiamo per vederci da me quando Laura si sarà sistemata a casa mia, per aver un ragguaglio di tutte le scoperte che sono state fatte, e se nel frattempo ci dovessero essere delle novità, ci occuperemo anche di quelle.
Il pomeriggio passa a rallentatore, ma finalmente arriva sera e torno a casa.
Sono le sette quando parcheggio l'auto in garage, salgo in ascensore e questo fa la prima fermata al piano terra, si aprono le porte chi mi trovo di fronte?
- E voi due che ci fate ancora in giro ? -chiedo a mia figlia e alla sua amica.
- Come vedi, non siamo ancora in giro, dal momento che siamo qui, e stiamo rientrando a casa . - Mi risponde con aria da furbetta mia figlia.
- Ti stai arrampicando sugli specchi biondina. - ribatto
- Non è vero! -
- Dove siete state tutto il giorno? - e guardo Stefi , che non essendo mia figlia, ha ancora una briciola di pudore e prima di mentirmi sfacciatamente diventa rossa come un peperone.
Silenzio, nessuno apre la bocca.
- Ebbene? Vi ho fatto una domanda. Vi è caduta la lingua signorine? - Proprio mentre Micol sta per rispondere, l'ascensore arriva al nostro piano e si aprono le porte.Hanno ancora un paio di minuti per inventarsi una scusa credibile, io so già che probabilmente erano con i ragazzi che hanno conosciuto al MoMa, ma voglio vedere fin dove hanno la faccia di mentire.
- Oggi ci siamo dedicate a girare per la città, visto che tra poco dovremo rientrare in Italia .-
- E cosa avete visto? -
- Stamattina siamo state al Empire State Building e al Museo di Storia Naturale, mentre nel pomeriggio ci hanno portato a vedere gli allenamenti dei New York Giants al MetLife Stadium. -
- E chi vi ha fatto entrare a vedere gli allenamenti a porte chiuse di una squadra di football di prima categoria come Giants? - dico fissando Micol con gli occhi che mi si sono fatti stretti come spilli.
- Uffa! Papi lo sai già chi è stato. Siamo andate con Alex e Jason, il padre di Jason è l'allenatore dei New York Giants, ecco perché siamo potute entrare. E' stato entusiasmante ! - Apro la porta e sbuffo, quei due ragazzi mi stanno proprio sulle palle, saranno il mio incubo per i prossimi quattro anni, lo so già, magari meno se ho un po' di fortuna.
- Forza, entrate . Tra poco è ora di cena. -
Mentre loro vanno in camera a rinfrescarsi e cambiarsi, io parlo con mio fratello e lo metto al corrente di quello che è successo con Laura e che verrà a stare qui per un po'.Anche se io spero per sempre, ma per il momento mi accontento.
Oggi Ro si è dilettato in cucina e la cena la sta preparando lui, è sempre stato un appassionato di cucina e devo ammettere che ci sa proprio fare. Ha preparato tagliatelle fatte in casa con sugo alla Norma e ha fatto anche il filetto alla Wellington con patate al forno!
- Ro, ma davvero hai fatto tutto tu? Non è che hai chiamato qualche ristorante e te lo sei fatto portare a casa? - dico mentre mangio una forchettata di pasta che farebbe resuscitare un morto.
- No, perché questa roba è davvero buona. - continuo .
- E' vero zio, papá ha ragione,è tutto davvero buonissimo. -
- Veramente, veramente buono . Complimenti. - si aggiunge ai complimenti Stefi.
- Ho l'impressione che che tutti questi complimenti, servano da antipasto per chiedermi qualcosa... - dice con aria sospettosa.- No, assolutamente no. E' che non possiamo farti i complimenti per la tua cucina ? Vero ragazze?-
- Certo zio, nessun doppio fine. -
- Va bene, se è così accetto i vostri complimenti, il dolce però non l'ho fatto io, me lo sono fatto recapitare a casa dalla Junior's .-
-Ti sarà costata un occhio, ma ne valeva la pena, bravo fratellone. Ogni cucchiaiata di quella cheescake ti spara direttamente tra gli angeli del Paradiso. Micol tesoro dopo cena ho bisogno di parlarti un attimo . -
- Certo papà. -
Finita la cena mentre Stefi aiuta mio fratello in cucina, io e mia figlia ci sediamo un momento in soggiorno e le spiego in poche parole cosa succederà nei prossimi giorni con Laura, e perché verrà a stare lì da noi. Non entro nei particolari e nemmeno le dico che ci stiamo frequentando, la presento come una cara amica dei vecchi tempi che ha problemi con un marito violento dal quale sta cercando di divorziare e che ha bisogno di un posto sicuro e tranquillo dove stare per un po' di giorni. Almeno così si conosceranno, certo non era così che avrei voluto presentargliela, però...Micol è una ragazza in gamba e molto intelligente, e sono certo che faranno amicizia, questo renderà più semplice dirle in un secondo momento che stiamo insieme e che ho intenzione di chiederle di sposarmi.
Torniamo in cucina e aiutiamo anche noi a riordinare e lavare i piatti, la giornata è stata lunga e intensa, e stasera le ragazze non escono, finito di aiutare, vanno in camera loro, di certo a parlare con quei due damerini, ci mancava anche che il padre di uno di quelli fosse allenatore dei Giants, cazzo!
Lo dico a mio fratello e quello inizia a sganasciarsi dalle risate.
- Non capisco cosa ci sia di tanto divertente. - dico asciutto.
- La tua faccia, dovresti vederti, sembra che hai appena mangiato un limone. - e continua a ridere.
- Ro, se non la pianti ti meno, e sai che ne sono capace e posso farti male se voglio.-
- Si, lo so. Sei il re del Krav Maga , ma non me ne frega un cazzo. La tua faccia è uno spasso. Peccato che non sarò qui quando Mik inizierà il College. - e continua a ridere a crepapelle.
Mi sta dando così tanto sui nervi, che non riesco a frenarmi, mi avvicino e gli faccio una delle mosse meno pericolose, ma che ti mettono ko anche se con lui ci vado piano e gli faccio solo passre la voglia di ridere.
- Cazzo Marco! Come sei irascibile! Mi hai fatto male. Ma non riesco a smettere di ridere. - e ricomincia a sbellicarsi dalle risate, me ne vado in camera, non lo sopporto quando fa così.
Mi butto sul letto e accendo la tv. Guarda caso stanno trasmettendo in differita la partita di sabato dei Giants contro i New York Jets. Ce l'hanno tutti con me stasera.Sono passati i due giorni stabiliti e questo pomeriggio Laura finalmente viene a stare da me, non vedo l'ora. Ha dovuto raccontare la storiella dell'amica Olivia che vive a Boston che ha bisogno di lei per un po' e il caro Fabrizio ha deciso che l'avrebbe accompagnata in stazione lui stesso, così ha dovuto fare un biglietto del treno per Boston e farsi portare alla Penn Station, salire sul treno e scendere alla prima fermata che è New Rochelle dove troverà il sottoscritto ad aspettarla.
Ho detto alle ragazze che ci saremmo visti a casa nel pomeriggio, Roberto è in ufficio e io sto guidando verso la stazione di New Rochelle, eccitato come un adolescente, per andare a prendere il mio amore.
Da casa mia alla stazione ci sono voluti quaranta minuti, il treno però non è ancora arrivato, chiedo al bigliettaio e mi dice che arriverà alle diciassette , mancano ancora venti minuti, esco e mi appoggio al cofano della macchina, è una bella giornata di sole, indosso i miei Persol e aspetto. Di tanto in tanto vedo qualcuno che esce e altri che arrivano di corsa per prendere un treno che chissà dove li porterà, la mia mente vaga nell'attesa.
Finalmente la vedo uscire dalla stazione, il mio cuore inizia ad accelerare i battiti, sapere che la potrò tenere tra le mie braccia e a casa con me per i prossimi giorni mi fa sentire come se avessi vinto alla lotteria. Appena mi scorge, le si apre un sorriso su quel bellissimo viso che non vedo l'ora di riempire di baci, io contraccambio e mi avvicino per prendere la valigia che ha con sé .
- Hai fatto buon viaggio? - le chiedo.
- Ottimo, grazie. Quando Fabrizio mi ha accompagnata in stazione ero un po' nervosa, ma poi nella mezz'ora di viaggio che c'è voluto per arrivare fin qui, mi sono calmata, ho chiamato Olivia, la mia amica e le ho raccontato tutto, così in caso la dovesse chiamare... -
- Lui conosce la tua amica? - domando
- No, e non ha nemmeno il suo numero, so che posso sembrare una sciocca, ma a volte credo che lui sappia le cose anche senza che io gliele dica. Ho solo voluto sentirmi preparata e sicura. -
- Non sei sciocca, i timori che ti perseguitano, sono normali in una situazione come la tua, vedrai che andrà tutto bene, e poi io sono con te. Siamo una squadra Laura, io proteggo te e tu proteggi me. - Le dico queste parole mentre la stringo in un abbraccio con il quale spero di farle capire quanto lei sia importante per me.
Dopo aver caricato la valigia in auto, partiamo alla volta di New York, il viaggio è tranquillo, non credo di essermi mai sentito così, non vedo l'ora di arrivare a casa e presentarla a Micol, le mie due donne sotto lo stesso tetto!
Sono quasi le sei quando entro in garage, il cuore mi batte forte per la felicità, entriamo in ascensore e al solito mentre saliamo , l'ascensore si ferma a piano terra per far salire qualcuno.
Merda!
Ancora lei , non ne posso più.
La vicina Stalker , Allison .
Perchè a me?
- Ciao Marco . - dice con la bocca, ma con lo sguardo invece dice " vorrei tanto sbatterti qui dentro e succhiarti l'uccello come se non ci fosse un domani" .
- Ciao Allison . - rispondo, come sempre con un tono molto poco amichevole, infatti Laura si gira a guardarmi stranita. Allison guarda con interesse Laura, e vedo che non è contenta, gli occhi si fanno piccoli e accusatori, come se poi fossero affari suoi.
- Chi è la tua amica? - chiede e prima che Laura possa rispondere, io la anticipo dicendo
– Una mia amica. Ciao Allison, sei arrivata. -
L'ascensore si ferma, si aprono le porte , e suo malgrado scende, ma prima si gira verso Laura e le dice
– Ciao amica di Marco. - e se ne va impettita.
L'ascensore riprende la sua corsa e Laura mi guarda con espressione tra stupita e attonita
– Ma...quella chi era? -
-Allison, la mia vicina stalker. Sto seriamente pensando di mettere in vendita l'appartamento e comprarne uno da un'altra parte. Non ne posso più. -
- Devo dire che è un po' inquietante. Forse cambiare casa non è poi una cattiva idea. Mi ha ricordato Glenn Close in Attrazione Fatale . - dice e scoppia a ridere.
- Ridi, ma io ho il terrore a prendere l'ascensore da solo. -
- Ma dai! Grande e grosso come sei, hai paura di quella lì? - dice ridendo.
- E' pazza! E i pazzi sono pericolosi. - rispondo cercando di trattenere una risata.
Finalmente l'ascensore si ferma e usciamo, apro la porta e... sono tutti in casa per darle il benvenuto, le ragazze e anche mio fratello.<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
🎀🎀CAPITOLO 39 TERMINATO🎀🎀
Spero vi sia piaciuto, ora le due donne piú importanti della vita di Marco si stanno per conoscere,faranno amicizia?
Per saperlo non vi resta che continuare a leggere i prossimi aggiornamenti.
A presto
Alice xoxox
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ANOTHER CHANCE FOR LOVE
Chick-LitLaura e Marco si conobbero quando lei aveva appena quindici anni e lui venti, il loro fu amore a prima vista, ma erano troppo giovani e immaturi per portare avanti quel loro amore ancora acerbo. Dopo la morte prematura del padre di Laura le cose and...