Sono seduta sulla poltrona del soggiorno con il pacco di piselli congelati sul viso, mentre Sam mi porta una tazza fumante con la camomilla appena fatta.
- Senti , non ci conosciamo molto, ma se hai bisogno di parlare , io sono qui. - mi dice gentilmente.
- Grazie, ma ora come ora non mi va di parlare, però non vorrei rimanere da sola. -
- Certo, resto con te tutto il tempo che vuoi, credo però che ti farebbe bene stenderti un po', ti va di venire nella mia cabina?- mi chiede.
- E Charlie? No, magari è meglio se andiamo in una delle cabine libere, nella mia non ci voglio mettere piede. - dico bevendo un altro sorso di camomilla.
- Va bene, vada per una delle cabine libere. -
Scendiamo di sotto e mentre imbocchiamo il corridoio, vedo il Capitano che parla con uno degli ufficiali, appena mi vede smette di parlare e mi rivolge la parola.
- Signora Huges, so che per lei è un momento difficile, se non le dispiace, domani mattina avrei piacere di parlarle per scambiare due parole su quanto accaduto questa notte. -
- Va bene Capitano, grazie di tutto. - rispondo io, mentre Sam mi sostiene per un braccio.
Arriviamo ad una delle cabine libere, e appena entrate mi sdraio su un fianco in uno dei letti, attiro le gambe verso il busto e rimango immobile con gli occhi chiusi. Dopo alcuni istanti sento Sam che mi copre con una coperta leggera, presa da uno degli armadi della cabina.
- Cerca di riposarti, domani sarà una giornata impegnativa. - dice in un sussurro. - Io resto qui con te, non ti preoccupare. -
Con la camomilla mi ha dato anche un sedativo, che presto inizia a farmi effetto, e sprofondo in un sonno agitato da strani sogni.
Sono in una grotta, ci sono arrivata a nuoto, ho ancora indosso la muta e la bombola d'aria, il posto è bellissimo, acqua trasparente, piccoli pesci che nuotano tutto intorno, la luce che non so da dove entra, rende l'ambiente di un colore azzurro intenso molto bello, esco dall'acqua e mi siedo su una roccia, mi levo la maschera e la bombola, mi guardo intorno quando tutto a un tratto si fa buio e qualcosa mi afferra per i piedi e mi trascina verso il fondo, cerco di resistere, ma è troppo forte per me, agito le gambe per cercare di liberare i piedi ma non ci riesco, e vado sempre più giù, non riesco a respirare, apro la bocca per gridare ma si riempie d'acqua, i polmoni bruciano, sono consapevole che sto per morire, a un certo punto però, sento una voce chiara e distinta che mi chiama - Laura! Laura! Svegliati! Stai solo avendo un incubo. -
Apro gli occhi e vedo il viso di Samantha che mi sta fissando con un'espressione preoccupata, quando poi si rende conto che sono sveglia si rilassa.
- Mi hai preoccupata, stavi urlando e non riuscivo a svegliarti. Hai avuto un incubo, ma ora è tutto passato. -
- Sì, non riuscivo a respirare, credevo di morire. - le rispondo passandomi la mano sulla fronte. - Ero in una grotta bellissima, quando qualcosa mi ha preso per i piedi e mi ha trascinato sotto. - Tremo ancora per la paura.
- Non so cosa sia successo tra te e tuo marito, ma evidentemente è stato piuttosto grave. Mi dispiace molto. - dice porgendomi un bicchiere d'acqua che accetto molto volentieri e bevo tutto d'un fiato.
- Quando Fabrizio si ubriaca, diventa una persona molto sgradevole, e a volte persino violenta come stasera. Non è la prima volta che capita. - dico - ma è la prima volta che mi ribello, forse se non lo avessi fatto, e gli avessi concesso quello che voleva, non sarebbe successo nulla di tutto questo. - dico a bassa voce.
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ANOTHER CHANCE FOR LOVE
Chick-LitLaura e Marco si conobbero quando lei aveva appena quindici anni e lui venti, il loro fu amore a prima vista, ma erano troppo giovani e immaturi per portare avanti quel loro amore ancora acerbo. Dopo la morte prematura del padre di Laura le cose and...