capitolo 30

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Jelena pov's

Mi lavo la faccia facendo un grosso respiro mentre osservo il mio riflesso allo specchio, sono messa davvero male. Sia mentalmente che fisicamente sono distrutta. Esco dal bagno andando in soggiorno dai miei amici. Sono venuti tutti a casa di Asher per stare vicino a me e Jace.

Mi siedo vicino le mie amiche che mi guardano dispiaciute e mi sforzo di fare un sorriso. Loro mi hanno vista in situazioni anche peggiori di questa ma non voglio farle preoccupare più di tanto. Passerà, tutto prima o poi passa. A me però ne capita una dopo l'altra

"se hai bisogno di qualsiasi cosa noi ci siamo" dolcemente mi accarezza il braccio Maya e io annuisco ringraziandola con lo sguardo

"tu e Jace starete qui ?" domanda Madison

"si, i nostri nonni si sono offerti di ospitarci ma non me la sento, non ora almeno" rispondo buttando la testa all'indietro sullo schienale del divano

"non credi sia meglio dormire da me o da qualcuno di noi ?" Madison si guarda in torno per poi soffermare lo sguardo su Asher

"dove vuoi arrivare ?" voglio capire a cosa allude

"non mi sembra un posto molto sicuro, sai cosa fanno" si riferisce ad Asher e Logan e al loro 'lavoro'. Maya ci guarda dubbiose ma entrambe cerchiamo di evitare il suo sguardo. Asher ha fatto così tanta fatica a raccontarsi che non potrei mai confidare tutto alla mia amica.

"sto bene qui" chiudo il discorso guardando Asher portarsi la bottiglia di birra alla bocca

Incrocia il mio sguardo e con le labbra mima se va tutto bene e io di rimando annuisco. Se lui è con me sarò sempre felice. Asher ormai è parte della mia vita e non riesco a immaginarmi un futuro senza di lui.
Ad interrompere la mia visuale è un corpo possente, alzando gli occhi capisco che si tratta di Joshua.

"possiamo parlare ?"

Annuisco alzandomi per seguirlo

"mi dispiace per quello che è successo sta sera" mi guarda sincero e dispiaciuto

"non è colpa tua Joshua" sospiro mentre cala il silenzio
"sei ancora arrabbiato con me ?" domando titubante

"nahh, non lo sono mai stato" sorridente mi abbraccia e subito ricambio allacciando le braccia al suo collo

"mi sei mancato" sussurro senza staccarmi dal suo corpo

"promettimi solo che non mi nasconderai mai più nulla" mi prende il viso con le mani

"lo prometto Joshua"

Ci stacchiamo sentendo un rumore alle nostre spalle.
Nate, Maya, Madison e Jace ci guardano, hanno le facce turbate e questo non promette nulla di buono

"Gigi" mi chiama mi fratello

"si?"

"mia mamma mi ha appena chiamato" dice Madison dispiaciuta e istintivamente corrugo le sopracciglia confusa

"Marcus si rivolgerà ad un giudice se non tornate a casa spontaneamente, siete minorenni e lui è il vostro unico genitore. avete due giorni dopodiché si rivolgerà alle autorità." spiega la mia migliore amica mentre noto Jace stringere i pugni tanto da far diventare le nocche bianche

"che pezzo di merda, ci sta ricattando. io lo ammazzo con le mie stesse mani" esclama Jace facendo avanti e indietro per la stanza

"Jace calmati" Maya prova a calmarlo ma ottiene l'esatto apposto quando mio fratello scaraventa tutto quello che trova sul pavimento creando un tonfo

Sussulto indietreggiando mentre Nate lo blocca con le spalle al muro
"ma sei impazzito ?!" lo ammonisce quest'ultimo mentre Jace tenta di divincolarsi riuscendoci.

"lasciami" si porta le mani alla testa accasciandosi a terra

Raggiungo Jace abbassandomi alla sua altezza
"i nostri nonni ci aiuteranno"

"Gigi, tuo padre ha i migliori avvocati, vincerà la causa" boccia l'idea Nate guardandomi avvilito

"ci deve essere un'altro modo" dice Joshua alla mie spalle

Non ce la faccio più, sono esausta. Ci mancava solo mio padre a ricattarmi. Non glie è bastato tutto quello che ha fatto.

"noi ci siamo" mi alza il viso Nate guardandomi negli occhi

"ci saremo sempre" lo appoggia Maya

"le cose fanno meno paura se le condividiamo. lo abbiamo sempre fatto, noi sei contro il mondo. sempre uniti qualsiasi cosa accada"

Loro
Loro sono la mia famiglia, tutto ciò di cui ho bisogno per vivere.

Inizio flashback

Finalmente è arrivata l'estate. Papà mi ha promesso che saremo andati in barca se avessi avuto ottimi voti in pagella. La maestra ha detto che sono stata la più brava e papà ha mantenuto la sua promessa. Siamo al mare con tutti i miei amici e mi sto divertendo tantissimo.

"Gigi, vieni, tuffiamoci" un Joshua sorridente mi afferra la mano portandomi a prua dai nostri amici

"io ho paura, è troppo alto" esclamo guardando in basso

Jace mi ha insegnato da poco a nuotare senza braccioli e questa parte della barca è troppo alta per una bambina poco esperta come me

"voi tuffatevi io vi raggiungo dalla scaletta" dico impaurita indicando la scala

"fidati di noi" mi prende la mano Madison

"saltiamo tutti e sei insieme! le cose fanno meno paura se le condividiamo" ci prendiamo tutti per mano formando una catena.

Mi fido di loro

"al mio 3" annuncia Nate

"1"

"2"

"3"

Salto senza esitazione e quando finalmente il mio corpo minuto entra a contatto con l'acqua salata mi rendo conto di quello che ho appena fatto. Ho sconfitto la mia paura e questo solo grazie ai miei amici.

Forse è vero, se siamo insieme niente fa davvero paura

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