Bewitched

Capitolo 6

Finn

Non la guardo nemmeno, mentre la spoglio con movimenti rigidi e calcolati, quasi meccanici.

Scorgo appena la sua pelle candida, i lineamenti morbidi dei fianchi, e forse, anche se lo nego a me stesso, il seno ancora acerbo, non del tutto sbocciato.

Tutto ciò non intacca il mio lavoro. Stavolta ho delle istruzioni precise, su cui l'imperatore non pare proprio aver intenzione di transigere.

E poi, è una strega.

Dio solo sa quanto vorrei sollevare poco di più il pugnale e affondarglielo in quella carne così delicata, per poi vedere i suoi occhi color nocciola spalancati eternamente.

Sarebbe ciò che si merita, ma non posso. Non ancora, per lo meno.

Ma ho come la sensazione che Carlo non rimarrà della sua idea a lungo, è troppo rischiosa.

Mantenerla in vita è troppo, veramente troppo rischioso.

Gli equilibri già fragili che si mantengono a stento nell'impero e soprattutto nei suoi rapporti con i regni esteri verrebbero stravolti, se la sua esistenza diventasse di dominio pubblico.

Carlo di Valois, padre della giovane Bianca, non poteva, non doveva sapere che la sua amata figlia, da poco sposata con l'imperatore, era stata tradita con un'insulsa meretrice che aveva generato per suo marito non una, ma due figlie.

Ci mancava soltanto che una di queste si rilevasse strega, ma d'altronde, non stupisce neanche troppo, considerando gli alti valori della madre.

Carlo IV ha affidato a me il compito di catturarla e di occuparmene, almeno finché non arriverà, dandomi l'esplicito divieto di ucciderla.

Ma lo farò, eccome se lo farò.
Non accetterò di avere intorno una strega viva e vegeta. Farà la fine che hanno fatto tutte le sue simili, a prescindere dal sangue reale che le scorre nelle vene.

Devono morire, tutte.

Mi hanno tolto lei, e non le perdonerò mai.

La peste è stata causata da qualcuno, e quel qualcuno sono proprio le streghe.

La peste mi ha strappato dalle braccia Luise, ormai quasi tre anni fa.

Devono pagare, l'ho giurato sul suo cadavere.

Nessuna di loro sopravvivrà.