Capitolo 11

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Aris

Appoggio la schiena al muro, lasciandomi scivolare per terra.

Il conte von Hallerstein è già tornato dentro la sala, lasciandomi lì con solo un'occhiata fredda come minaccia.

-Ci sono guardie ad ogni porta- si era limitato a sussurrare, prima di rientrare e chiudersi dietro la porta.

Ricordo di aver annuito appena, già troppo persa nei miei pensieri.

Non posso fare a meno che ricordarmi mia madre, che visse ricoperta di infamia per via della sua nomea, che aveva giaciuto con niente di meno che l'imperatore non una, ma almeno due volte, generando per lui due figlie.

Se io fossi stata un uomo, forse mi avrebbe riconosciuto ufficialmente, rifletto.

Chiudo gli occhi. Fino a poche settimane prima stava andando tutto bene, perché questo cambiamento così drastico?

Cerco istintivamente il crocifisso che portavo al collo da anni, rabbrividendo poi nell'avvertire la sua assenza.

Sono sola, adesso. Non ho nemmeno il Signore accanto.

Spinta da questa nuova consapevolezza, mi alzo in piedi e prendo un respiro profondo. Mi avvicino alla porta, camminando piano, nel tentativo di carpire qualche dettaglio in più sulla mia condizione.

-Non potete pretendere che io accetti una cosa del genere- la voce del conte è dura, ma non fredda come quando si rivolge a me. Sembra arrabbiato, più che frustrato.

-E invece lo farò. Non ho intenzione di stare ad ascoltare ulteriori lamentele da parte tua, ti avverto- replica l'imperatore, con un tono ben diverso da quello usato in precedenza con me.

-Vostra Altezza, vi rendete conto di ciò che mi state chiedendo? Lei non è altro che una strega, e come tale va trattata. Agendo diversamente non farete altro che incoraggiare Satana e aumentarne il potere- le parole furiose di Finn mi generano un tremito spaventato.

Crede ancora che io sia una strega. Vuole ancora uccidermi.

-Le tue accuse di empietà sono infondate e potrebbero costarti molto. Dimenticherò questa tua sfrontatezza se ubbidirai alle mie richieste, come hai sempre fatto. Non deludermi, altrimenti sarò costretto a prendere provvedimenti che nessuno dei due desidera- la voce dell'imperatore si fa più pacata ed impostata, quasi distaccata -Spero di poter ancora contare sulla tua amicizia, come è sempre stato in tutti questi anni- aggiunge, a voce talmente bassa che faccio fatica ad udirlo.

Il conte non risponde, forse reagendo con cenni che non ho modo di vedere.

-La faccio rientrare, mio Signore?- replica invece, dopo qualche istante di pausa.

Mi irrigidisco, affrettandomi ad allontanarmi dalla porta e a riappoggiarmi contro il muro.

Proprio in quell'istante Finn rientra nel corridoio, dirigendosi verso di me con passi svelti. Indietreggio istintivamente, leggendo senza fatica l'ira annidata nei suoi occhi.

Lui ringhia appena, prendendomi di colpo per il collo e sbattendomi al muro.

-Ti ucciderò non appena lui se ne sarà andato, strega- sussurra al mio orecchio, tenendomi sollevata quando bastava da non farmi toccare terra con i piedi.

Annaspo in cerca d'aria, mentre una lacrima mi scivola sulla guancia. Non voglio morire.

Lui si stacca da me lasciandomi cadere a terra, guardandomi con disgusto e pulendosi sulla casacca la mano con cui mi aveva toccato.

-Non sono... non sono una strega- tento per l'ennesima volta di ribadire la mia innocenza, ma l'espressione del suo viso marmoreo non muta.

-Vieni- mi ordina invece, indicando la sala con la testa -e bada bene a ciò che dirai. Se ti sento anche solo sussurrare una parola che non devi dire, te ne farò pentire amaramente.

Ascolto l'ennesima minaccia senza reagire, nascondendo più che posso la paura che regna sovrana in me.

Rientro nella sala prima di lui, chinando il capo di fronte all'imperatore e cercando di abbozzare un sorriso.

-Figlia mia, io e il conte gradiremmo che ti unissi a noi per il pranzo- mi dice lui, avvicinandosi e porgendomi il braccio.

Mi appoggio a lui esitando, non volendo contrariarlo o mancargli di rispetto.

-Volentieri, Vostra Altezza- rispondo quindi, a bassa voce.

-Che ne pensi del Kaiserburg? L'ho sempre trovata una fortezza dalla bellezza notevole, per non parlare poi dei dintorni. Questa regione è veramente sublime- il tentativo dell'imperatore di inscenare una normale conversazione mi ghiaccia dentro.

Mi ritengono davvero così stupida da poter giocare con me facendo finta che non stia accadendo nulla?



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