Capitolo 27

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Aris

Finn esce dalla torre senza darmi spiegazioni riguardo alle sue ferite.

D'altronde, perché dovrebbe confidarsi con me? Mi ero illusa per un istante che non mi considerasse solo una strega, ma sbagliavo.

Ormai è chiaro: lui è chiuso nel suo cieco mondo e non accetta altre versioni della storia.

Ma perché ha questo odio irrefrenabile nei miei confronti? Non gli ho fatto niente di male, eppure a volte ne sembra davvero convinto. Vorrei capire da cosa è generato quel suo astio implacabile, di cui sentivo parlare da anni ma che credevo fosse un'esagerazione, volta solo a spaventare.

E invece è tutto vero. Le storie che giravano sui von Hallerstein e sulla loro natura sanguinosa non erano inventate... ed io lo sto scoprendo sulla mia stessa pelle.

So bene che, se non fosse per mio padre, a quest'ora sarei già morta; non riesco a capire, però, quanto tempo ancora ho a disposizione. Ore? Giorni? Mesi?

La verità è che ogni respiro che emetto in presenza del conte potrebbe essere l'ultimo.

Me l'ha ricordato chiaramente poco fa: nessuno sa che mi trovo qui, nessuno potrebbe proteggermi; sono rimasta da sola.

Mio padre se n'è andato, lasciandomi qui pur essendo consapevole del fatto che non sono al sicuro. Le opzioni sono due: o si fida di Finn abbastanza da essere sicuro che non mi ucciderà, oppure la mia morte non lo preoccupa più di tanto.

Nonostante tutto, non riesco a credere a questa seconda possibilità; preferisco illudermi che mio padre abbia fiducia nel suo alleato. Questo, però, non mi basta per potermi fidare a mia volta di Finn.

Lui è stato chiaro: il suo unico intento è uccidermi.

Sospiro appena, mentre lascio che il mio sguardo vaghi pigramente nell'ampio ambiente in cui sono rinchiusa.

I miei occhi tornano più volte sull'anta che avevo aperto, ora appoggiata in modo poco stabile al suo posto.

Un'idea mi attraversa la mente, immediata, squarciando i miei pensieri come un fulmine a ciel sereno.

Nessuno sa che sono qui, dunque nessuno può salvarmi. Ma se qualcuno invece venisse a sapere della mia presenza...

Mi alzo dalla stuoia, spostando rapidamente l'anta di legno e buttandola a terra.

Mi sporgo dalla finestra, ignorando le vertigini che subito mi assalgono.

Noto con sollievo che non ci sono guardie a controllare la torre. Ha senso; la loro presenza sarebbe sospetta, dato che ufficialmente qui dentro non c'è nessuno.

Setaccio i dintorni a più non posso, finché non vedo qualcuno. Un individuo alto e smilzo sta camminando fra le case, non molto distante dal Kaiserburg. L'altezza spropositata della torre, almeno in questo, mi risulta utile.

Agito appena la mano, non volendo rischiare di attirare un'attenzione sbagliata, ma non intravedo segni di ricezione da parte della figura.

Mi sbraccio un po' di più, muovendo entrambe le mani, e finalmente la sagoma allungata fa qualche passo nella mia direzione.

...e se fosse un alleato dei von Hallerstein?

Mi blocco, facendo un passo indietro. Ho commesso l'ennesima imprudenza, troppo presa dal mio bisogno di fuggire. Indietreggio più volte, ricadendo poi sulla stuoia; non mi resta che attendere, temo.

Se l'uomo che mi ha visto è un alleato di Finn, lo vedrò entrare fra poco e il mio destino si compirà.

Ma se invece non lo è...

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