Mi trovo davanti alla profumeria del paese, c'è un cartello su cui lampeggia "cercasi commessa" ormai da diversi mesi. Non so bene perché non sia ancora stata trovata, magari ne sono passate diverse e sono rimaste poco, oppure nessuno in città ha voglia di lavorare in un posto del genere. Sospiro e stringo il curriculum al petto, non ho delle reali esperienze in un negozio del genere. Il mio lavoro è sempre consistito in tutt'altro, ma voglio quanto meno provarci.
Entro all'interno del negozio e la campanella trilla sopra di me facendomi sobbalzare, mi mordo il labbro inferiore mentre una ragazza molto carina mi viene incontro.
«Ciao e benvenuta, come posso esserti utile?» domanda con tono affabile. È parecchio alta, il suo corpo è slanciato e il suo viso sembra solare. Mi guardo attorno e noto anche un'altra commessa molto simile a lei.
Non c'entro niente con questo posto.
«Sei qui per un colloquio?» chiede indicando il curriculum che stringo al petto. Non so cosa fare, forse ho sbagliato a venire qui, ma ormai ci sono dentro e voglio andare fino in fondo.
«Io... si. Ecco, potrei parlare con il titolare? Io sono Jenny Baker» domando imbarazzata, perché dopo Dylan è la prima volta che faccio un colloquio.
«Oh, è mia madre, mi occupo io dei colloqui. Mi chiamo Nova, piacere di conoscerti! È un sacco di tempo che stiamo cercando una commessa. Vieni di là, così iniziamo subito.»
La seguo diligentemente, mi porta sul retro del negozio, c'è una piccola sala ristorativa e un ufficio. Entra in quest'ultimo e si siede dietro la scrivania, mi fa segno di accomodarmi sulla sedia e così faccio. Mi tremano le gambe per l'ansia. Non sono per niente abituata a queste situazioni. Lei allunga una mano e io le passo il curriculum.
«Vediamo un po'...» fa una pausa mentre lo scruta. Mi aggiusto la gonna per tenere le mani impegnate, poi la maglietta, eliminando pieghe che non esistono.
«Oh... lavori qui alla libreria e... hai un canale tiktok sul make-up? Sul serio?» chiede Nova ammirata, faccio una piccola risatina nervosa.
«Si, ecco, il make-up è sempre stata la mia più grande passione, quindi mi sono cimentata in dei video amatoriali, ecco, però alle persone piacciono. Ti faccio vedere qualcosa.»
Prendo dalla tasca il cellulare e glielo passo con il mio profilo aperto, lei inizia a scrutare i video e sentire la mia voce mi imbarazza parecchio, ma rimango ferma e imperscrutabile, a volte le escono delle esclamazioni ammirate dalle labbra, questo mi regala un piccolo moto di orgoglio.
Alla fine mi restituisce il cellulare. «Sei brava. Davvero brava. Voglio essere sincera con te, Jenny...» Quelle parole non portano mai nulla di buono, quindi con il cuore che galoppa, mi preparo al peggio.
«Qui abbiamo un servizio di make-up attivo, se ne occupa la mia collega.»
Un piccolo verso dispiaciuto mi esce dalle labbra, non riuscendo a fermarlo, Nova mi sorride teneramente e allunga una mano per darmi un colpetto sulla spalla.
«Però penso che tu sia davvero brava. Potresti iniziare come commessa, consigliare i trucchi alle nostre clienti e poi magari chissà, quando lei non c'è potresti prendere le redini della postazione, che ne pensi?» domanda e i miei occhi si illuminano.
«Questo significa che il lavoro è mio?» domando in trepidante attesa, lei annuisce e mi allunga la mano. «Benvenuta in famiglia.»
Sono su di giri.
Sì, è soltanto un lavoro da commessa, però starò a contatto con il make-up tutto il giorno. Consiglierò a delle persone reali i trucchi e non più dietro uno schermo e nel frattempo continuerò con il mio canale. Sono così felice che Eleonor mi abbia spinto a farlo! Non vedo l'ora di iniziare domani.
Alzo lo sguardo verso la libreria. Certo, adesso arriva la parte difficile. Dire a Dylan che non lavorerò più per lui. Mi dispiace lasciarlo in una situazione di crisi, ma sono sicura che se la caverà, non sono mai stata molto brava come commessa.
Entro all'interno della libreria, lui non c'è in cassa.
«Ty, dov'è Dylan?» domando al mio collega, lui mi indica l'ufficio, gli faccio un segno di ringraziamento e poi vado sul retro. Busso alla porta e al suo «entra», mi fiondo dentro la porta. Sta guardando dei documenti, ma alza lo sguardo su di me e sbuffa.
«Cosa vuoi?» domanda in tono burbero. Io prendo posto sulla sedia, senza che lui me lo chieda.
«Ho una cosa importante da dirti e inizio con: mi dispiace.»
Dylan lascia andare i documenti e le rughe di preoccupazione adornano il suo viso. «Eleonor sta male?» domanda, sgrano gli occhi e scuoto la testa.
«No, no! Non riguarda lei!» esclamo ridendo, lui sembra rilassarsi e si lascia scivolare più comodo sulla sedia.
«Mi hai spaventato, diamine. Forza, vai dritta al punto.»
Ritorna con gli occhi sui fogli. Dylan non ha mai dimostrato a me lo stesso attaccamento che ha con Eleonor, ma ci ha sempre tenuto, lo so perché nonostante non sia stata molto diligente non mi ha licenziata.
«Lascio il lavoro, sappiamo entrambi che sono una terribile commessa in libreria. Ho trovato lavoro in profumeria, sarò sempre una commessa ma quella è la mia passione. Il trucco, il make-up.»
Una minuscola espressione di dispiacere passa sul suo viso, dura solo un attimo, ma la noto. Poi i suoi occhi si posano nei miei.
«Era ora, mi chiedevo quando saresti andata via. Sei durata più di ogni pronostico, sai?» domanda e io mi metto a ridere.
«Quanto avevi scommesso?» chiedo curiosa.
«Tre giorni» risponde facendomi l'occhiolino, alla fine mi sorride e allunga una mano per prendere la mia.
«Segui la tua strada, Jenny. Con i nostri social eri brava, ma come commessa facevi scappare i clienti.»
Rido scuotendo la testa, perché so che ha ragione. Non mi sono mai impegnata più di tanto.
«Ti farò comunque avere aggiornamenti settimanali su Eleonor, promesso.»
Io e Dylan ci salutiamo e così abbandono una delle parti fondamentali della mia vita, che mi ha accompagnato per anni, per abbracciare l'ignoto.
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Abbandonando la mia strada
ChickLitJenny Baker fin da ragazzina ha sempre creduto nell'amore. Era convinta che un giorno avrebbe trovato il suo principe azzurro. E a quindici anni pensava di esserci riuscita: lui era intelligente, bello e gentile. Tutto ciò che una ragazza desidera i...