La testa mi rimbomba come un martello pneumatico, un gemito di dolore esce dalle mie labbra mentre mi porto le dita sulle tempie e apro gli occhi. La prima cosa che noto è che non mi trovo in casa mia. Questo di per sé è già preoccupante.
La seconda cosa è che qualcuno sta dormendo al mio fianco.
Ancora più preoccupante.
Mi alzo di scatto, ma nel farlo le coperte si stringono attorno alle mie gambe e io capitombolo per terra con un tonfo che fa svegliare la persona che mi dormiva di fianco.
«Jenny? Ma che diavolo?» domanda una voce assonnata che conosco bene. Faccio un sospiro di sollievo, sono a casa di Eleonor e ho dormito con Eleonor. Non ho combinato l'ennesimo errore di cui mi sarei potuta pentire.
«Ma che cavolo ci faccio qui?» mi ritrovo a chiedere a voce alta, ho la mente annebbiata e cerco di mettere insieme tutti i ricordi della notte scorsa. La nebbia si dirada mentre il ricordo di un orgasmo si fa strada nella mia testa.
«Oh mio... devo vomitare» sussurro alzandomi goffamente in piedi e correndo verso il bagno. Giusto il tempo di arrivare al water che rimetto tutto l'alcool che ho ingerito la sera prima.
Sento il cigolio della porta e poi due mani delicate che mi alzano i capelli lasciandomi il collo scoperto.
Continuo a vomitare e quando ho finito tiro lo sciacquone, sperando che con i miei succhi gastrici possano andarsene anche le mie cattive scelte di ieri sera.
Mi accascio contro il muro e poggio la testa contro le mattonelle fredde. Eleonor non parla, si limita a bagnare un asciugamano per poi passarmelo addosso, come se si stesse prendendo cura di un cucciolo indifeso. E al momento mi sento proprio così.
Non so cosa mi sia passato per la testa quando ho accettato quel bacio. Avrei dovuto mettere distanza tra noi due, scappare fuori dal bagno, potevo andarmene in qualsiasi momento, lui me lo avrebbe lasciato fare. Ma non l'ho fatto. Lo desideravo in maniera viscerale, erano anni che volevo assaggiare di nuovo le sue labbra peccaminose e lui me ne aveva data la possibilità e persino una scusante. Mi era sembrato il mix perfetto. Un bacio e poi mi avrebbe lasciata per sempre in pace. Invece adesso non riuscivo a smettere di pensare alla sua bocca, alle sue dita magiche e al modo in cui mi ero lasciata portare fino all'orgasmo. Sarei andata oltre se non ci avessero interrotto.
Questa consapevolezza mi fa salire di nuovo i conati di vomito. Come posso anche solo prendere in considerazione l'idea di fare sesso con la persona che mi ha dilaniato il cuore? Perché ho questa stupida mente così malata?
«Sono un disastro» borbotto alzando gli occhi al cielo.
«Jenn, tutti facciamo degli errori. Non è il primo ragazzo che baci e non sarà nemmeno l'ultimo.»
Eleonor si siede di fianco a me sulle mattonelle fredde del bagno.
«Non solo ho baciato una persona che odio profondamente, ma poi mi sono ubriacata e ciliegina sulla torta sono venuta a disturbare la tua quiete matrimoniale e il tuo povero bambino» mormoro sbattendo la testa contro il muro, forse se lo faccio abbastanza forte il mio cervello dimenticherà gli avvenimenti delle ultime ventiquattro ore, vale la pena tentare, no?
«Non essere stupida. Sai benissimo che puoi venire qui tutte le volte che ne hai bisogno. Anche se sono sposata e in attesa di un figlio tu rimani comunque la mia persona, Jenn» sussurra allungando il mignolo verso il mio, lo stringo e scuoto la testa.
So che mi vuole bene, diamine, forse è la persona che mi ama di più al mondo, però quello che ho fatto ieri è sbagliato e non deve più accadere. Eleonor mi ha accolta, ha sbattuto fuori Hunter dal suo letto per farmi dormire con lei, ha ascoltato i miei scleri, di cui per fortuna non ricordo una parola. È stata un'amica meravigliosa.
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Abbandonando la mia strada
ChickLitJenny Baker fin da ragazzina ha sempre creduto nell'amore. Era convinta che un giorno avrebbe trovato il suo principe azzurro. E a quindici anni pensava di esserci riuscita: lui era intelligente, bello e gentile. Tutto ciò che una ragazza desidera i...