Capitolo 3 - Kegan

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Rimugino molto sull'incontro che ho avuto con Jenny, so bene di essere stato uno stronzo ad averle detto quelle cose. D'altronde il nostro rapporto è sempre stato così conflittuale ma non mi ero mai spinto fino a farle dei commenti sul fatto che fosse così promiscua.

Sono seduto sul divano di casa, la tv accesa su un canale sportivo, ma gli occhi sono puntati sull'Iphone, esattamente sul canale TikTok di Jenny, è una bravissima make-up artist, la seguo da più di un anno, anche se non lo ammetterei nemmeno sotto tortura. Mi sono creato un account fake così che non potesse arrivarci. Ci entro raramente, perché non voglio provare un briciolo di ammirazione per lei, però ogni tanto cedo e vado a vedere i suoi lavori.

È complesso dire "addio" a una persona a cui sei stato così tanto legato e finché non la frequenti rimane solo un ricordo, ma quando la rivedi in carne e ossa, ecco che torna quella sensazione dolce-amara, quel sentore che sarebbe potuta andare diversamente.

Scaccio via questo pensiero dalla testa, il passato non si può cambiare, bisogna convivere con le proprie azioni e le mie sono state a dir poco terribili. L'ho rovinata e a sua volta lei ha rovinato me. Siamo stati distruttivi l'uno nei confronti dell'altra, ma tutto è partito da ciò che ho fatto. Lo so, me ne rendo conto.

Faccio un sospiro e spengo la tv, faccio partire uno dei suoi tiktok: "Ehi ragazzi, qui JennJenn che vi parla. Oggi vi farò vedere un make-up perfetto per un matrimonio. A farmi da modella ci sarà la mia migliore amica: Eleonor!" fa una pausa e indica il pancione della ragazza. "E il nostro invitato speciale è suo figlio che ci farà compagnia in questo video. Eleonor si è sposata sei mesi fa, quindi rifaremo il suo make-up e vi dirò tutti i passaggi".

Inizia a truccare la giovane rossa, mettendo un cosmetico dietro l'altro, è rilassata, parla in maniera professionale alla telecamera e ride con la sua amica come se fossero due scolarette. Si denota perfettamente il rapporto stretto che unisce le due, sembrano quasi sorelle. Un sentimento scuote il mio stomaco e mi fa venire la nausea. Spengo lo schermo del cellulare e lo getto sul divano di lato, non mi fa bene. Non mi fa bene. Me lo ripeto fino a quando non riprendo consapevolezza di me stesso. Devo andare a lavoro, mi alzo dal divano e vado verso il mobiletto vicino l'ingresso afferro portafogli e chiavi ed esco da casa. Non ho nessuna intenzione di portare il telefono con me.

Il locale è in pieno fermento quando arrivo, stanno già sistemando i tavoli per la serata, ci sarà un dj famoso e il nostro pub si trasformerà in una discoteca. Vado a togliermi la giacca nel retro dedicato ai dipendenti e poi mi dirigo verso la zona del bar. Hunter è già in azione, sta dando indicazioni ad alcuni baristi e a dei camerieri. Noto che non sembra particolarmente in forma oggi. Ha delle occhiaie nere sotto gli occhi e se li strofina spesso, fa fatica a rimanere concentrato mentre dà i compiti. Corrugo la fronte, che sia successo qualcosa a Eleonor?

«Hunter?» chiamo quando vedo che gli altri si sono allontanati, lui si gira verso di me e mi sorride. Anche se non è il suo solito sorriso acceso.

«Kegan, per oggi occupati soltanto del bar, crea i tuoi cocktails speciali, ci sono due barman per darti una mano, dovrebbe essere una serata piuttosto impegnata» risponde poggiando la sua grossa mano sul piano di lavoro.

«Va bene, ma che ti succede?» chiedo con una punta di preoccupazione nella voce. Le sue spalle si afflosciano e fa un sospiro, cede rivelandomi tutta la sua fragilità.

«Eleonor è stata male tutto il giorno, ha vomitato ogni due ore, le sono stato vicino per tutto il tempo. Sono anche molto preoccupato per il bambino. Domani mattina andiamo dalla sua ginecologa per un controllo» spiega, allungo una mano per dargli una pacca sulla spalla. Posso soltanto intuire come si sente in questo momento. Hunter è totalmente innamorato di Eleonor, sono come in simbiosi, ogni volta che lei sta male lui sembra stare peggio di lei. È assurdo il legame che si può creare tra due persone.

«Potevi rimanere a casa con lei, ce la saremmo cavata, lo sai. Vuoi andartene?» chiedo cercando di dargli man forte, ma lui scuote la testa.

«C'è Jenny a casa e lei sa bene come trattare Eleonor, andrà tutto bene.»

Possibile che ogni singolo discorso riporti sempre alla stessa persona? Jenny sembra essere ovunque, in ogni singolo anfratto della mia vita. Anche se provassi a dimenticarla, non saprei davvero come farlo.

«Certo, se c'è Jenny» dico con una nota ironica nella voce, il mio amico alza un sopracciglio e mi punta un dito contro.

«Hai promesso che avresti provato ad andare d'accordo con lei, non rimangiartelo» dice con tono duro. È vero, l'ho promesso, ma le cose non stanno andando esattamente come previsto. Io e Jenny quando siamo nella stessa stanza ci comportiamo in due modi: o non ci parliamo o ci urliamo addosso. Entrambi non includono il "provare ad andare d'accordo". Ci abbiamo provato il primo mese, ma è fisicamente impossibile.

«Ci sto provando, ma lei è intrattabile. Diventa un animale selvatico quando le sono vicino» borbotto.

«Forse perché la tratti come tale?» domanda Hunter con un sospiro. Faccio spallucce, perché non ha tutti i torti.

«Kegan tu non hai mai voluto una ragazza, è vero, ma le hai sempre trattate tutte con rispetto. Scherzi, sei sarcastico, ma non le punti alla giugulare come fai con Jenny. Cos'è che proprio non ti va giù?» domanda, un groppo mi chiude la gola, lo deglutisco e tossisco sulla mano per darmi un tono. Non ho mai raccontato ad Hunter del mio passato e non sono pronto a farlo adesso. Quindi faccio spallucce, come se me ne fregasse poco.

«La sua ricerca di perfezione, quel sentirsi sempre superiore agli altri, lei è la tipica donna con cui non riuscirò mai ad andare d'accordo» mento.

È una delle bugie peggiori che abbia mai detto, perché io con lei ci andavo eccome d'accordo, prima che la nostra bolla scoppiasse.

Abbandonando la mia stradaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora