Com'è possibile che vederla andare via faccia male come la prima volta?
Quando è uscita dalla stanza un altro pezzettino del mio cuore è andato in frantumi, ormai sono così tanti i pezzi sparpagliati per terra che nessuna tecnica giapponese potrebbe rimetterli insieme.
Avrei voluto afferrarla, fermarla e baciarla.
Ringraziarla per avermi stretto tutta la notte.
Ma non avevo fatto niente. Non potevo. Non con Kyle ancora a piede libero che potrebbe mettere le mani su di lei da un momento all'altro.
Mi ero quasi convinto che quella notte ci avrebbe fatto ricongiungere, che avrei potuto dirle le mie motivazioni, ma era chiaro che mi fossi sbagliato. Jenny non potrà mai essere mia finché sarò circondato da questi dannati casini.
Il che mi fa ricordare che devo tornare alla ricerca di un pazzo. Per raggiungere lei qui all'albergo ho lasciato per un paio d'ore la caccia.
Afferro il cellulare controllando se dall'istituto sono arrivate delle chiamate, ma tutto tace. Quindi sospiro pesantemente ed esco dall'albergo, non sarà sicuramente una bella giornata.
Dopo ore di ricerche mi sento al punto di partenza, Kyle non sembra trovarsi da nessuna parte.
Ormai è sera inoltrata, dovrei rinunciare alla ricerca e ricominciare domani, ma voglio le donne della mia vita al sicuro e non lo saranno finché lui sarà in giro.
Uno squillo prolungato mi distrae, afferro il cellulare senza nemmeno vedere il mittente e lo porto all'orecchio.
«L'avete trovato?»
«Kegan, sono Hunter, Jenny è in ospedale ed Eleonor è con lei. Mi ha detto Eleonor di chiamarti.»
Il mio mondo si silenzia. «Cosa è successo?»
«È stata ferita, o meglio, pugnalata, con un coltello in un fast food. Le stanno mettendo dei punti sulla coscia. Ho sentito che diceva il tuo nome più volte.»
Sbatto le palpebre cercando di riprendermi, se c'è qualcuno che può aver ferito Jenny quel qualcuno è Kyle.
«Arrivo subito, dammi cinque minuti.»
Chiudo la chiamata e cerco di trattenermi dal mettermi ad urlare. Come ho fatto a pensare che fosse una buona idea farla girare da sola mentre c'era un pazzo a piede libero? Dovevo saperlo che sarebbe stata la prima persona che avrebbe cercato. Invece no, non sono stato abbastanza attento, non l'ho protetta come avrei dovuto.
Il mio cuore scivola in caduta libera, mi porto una mano al petto, mi gira la testa, ma non posso proprio scivolare nell'abisso adesso. Devo raggiungere l'ospedale.
Chiamo un taxi perché non sarei in grado di guidare e gli do l'indirizzo dell'ospedale.
Quando arrivo chiedo all'infermiera notizie di Jenny, lei mi indica la stanza dove si trova la ragazza, percorro il lungo corridoio bianco e trovo la figura imponente di Hunter che cammina avanti e indietro agitato.
Alza lo sguardo e mi vede, mi raggiunge e si ferma a qualche passo dalle mie scarpe.
«Kegan, cosa cazzo è questa storia?» ruggisce.
Vorrei superarlo e andare da Jenny, ma so che gli devo quanto meno una spiegazione.
«Ti prometto che ti racconterò tutto, però devi farmi andare da lei, Hunter, devo sapere come sta.»
Lui si mette a ridere. «E dovrei fidarmi della tua parola? Continui a dirmi un sacco di cavolate, pensavo che fossi il mio migliore amico ma adesso mi chiedo se ti conosco sul serio o se è sempre stata solo una recita.»
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Abbandonando la mia strada
Literatura FemininaJenny Baker fin da ragazzina ha sempre creduto nell'amore. Era convinta che un giorno avrebbe trovato il suo principe azzurro. E a quindici anni pensava di esserci riuscita: lui era intelligente, bello e gentile. Tutto ciò che una ragazza desidera i...