Passato - Kegan

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Sono passate due settimane dall'ultima volta che ho visto Kyle, mia sorella non ne ha più fatto parola, ma quando guardiamo dei film insieme sul divano lo vedo che il suo cellulare si illumina per delle chiamate da parte sua. Ma Daisy non lo prende mai. Lo lascia squillare senza prestargli attenzione.

Sono felice che lo abbia totalmente estraniato dalla sua vita, ma sembra che lui non riesca ancora a capire il concetto.

Ogni tanto provo a chiedergli se l'ha più visto, ma lei chiude in fretta il discorso dicendo di no.

Conosco bene Daisy e in questo momento non sta per niente bene, non sorride più come prima, ha le occhiaie ed esce molto meno rispetto al solito. Questa situazione per lei sta diventando ingestibile, ma continua a non desiderare il mio aiuto.

«Terra chiama Kegan» mi richiama Jenny passandomi le mani davanti la faccia, sbatto le ciglia un po' di volte per riprendere il contatto con la realtà. Ultimamente mi capita di estraniarmi completamente da una conversazione ed è lei che deve riportarmi sul pianeta terra.

«Scusami, mi ero distratto. Che cosa stavi dicendo?» domando e mi sistemo meglio il braccio appeso al collo. Mi hanno obbligato a portare il tutore per almeno un mese, per me è terribilmente noioso, ma non faccio storie.

«Stavo parlando della festa di stasera, sicuramente possiamo comprare un pallone a Matt, no? Oppure avevi in mente qualcos'altro?» chiede mentre allunga la mano per accarezzarmi la guancia. Il suo tocco per me è un unguento magico che riesce a tranquillizzarmi.

«Dobbiamo per forza fargli un regalo? Non basta la nostra meravigliosa presenza?»

Lei scuote la testa e mi dà un colpetto sulla spalla buona, facendomi scivolare dal divano sul tappeto.

«Ehi! Sono un invalido!» esclamo facendole vedere il braccio. Jenny ridacchia e poi si lascia cadere sul tappeto vicino a me.

«Sei anche stupidissimo, ma quello tutto il tempo, quindi questa cosa non vale.»

Faccio un sorrisetto divertito alle sue parole e avvicino la mano destra a farle il solletico sui fianchi, lei inizia a ridere ma prende presto una doverosa distanza da me. È in vantaggio visto che io faccio più fatica ad alzarmi.

«Ti ricordo che per scoparti mi basta solo un braccio» dico facendole l'occhiolino, alzando il braccio sano, i suoi occhi si illuminano, ma prima che io possa fare anche solo un passo avanti il mio cellulare squilla nei pantaloni. Sbuffo, indeciso se lasciarlo perdere, sicuramente sarà Liam che mi chiede qualcosa per la festa, ma la suoneria non smette.

«Rispondi o no?» chiede Jen ridendo prima di scappare in cucina. Emetto un grugnito e afferro il cellulare, lo porto all'orecchio senza nemmeno guardare il numero.

«Chi è?» chiedo, scivolando seduto sul divano.

«Sono Jeremy, senti Kegan devo parlarti di...» lo blocco immediatamente. «Se Matt ha chiesto di nuovo una ballerina per il suo compleanno giuro che gli faccio annullare la festa.»

Jeremy non ride, il che significa che non c'entra niente Matt in questa telefonata. Corrugo la fronte.

«Che succede, Jer?»

Sento confusione dall'altro capo del telefono, delle urla, sembra quasi che ci sia una rissa.

«Io credo che tua sorella sia nei guai.»

Quelle parole mi gelano il sangue nelle vene. Daisy?

«Spiegami, Cristo! Che cosa significa?» gli ringhio contro mentre lancio un'occhiata in cucina, è lontana non può sentirmi, ma esco comunque fuori dalla porta di casa per qualche momento.

Abbandonando la mia stradaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora