«Kegan! Stanno arrivando gli ospiti, vieni a darmi una mano?»
Assonnato mi rigiro sul letto e controllo l'orologio, è quasi mezzogiorno, sbuffo e mi stiracchio, mi giro sulla schiena e fisso il soffitto con il sorriso sulle labbra.
Ieri sono andato a letto a mezzanotte e oggi ho dormito fino a mezzogiorno. Se qualcuno mi avesse detto un anno fa che sarebbe successo probabilmente gli avrei riso in faccia. Dodici ore filate. Potrei scalare una montagna senza imbracatura. Ero abituato a tre. Da quando quest'aspetto della mia vita è cambiato anche io sono diventato una persona diversa.
Ho investito molto nella terapia, ho cambiato due psicologi prima di trovare quello giusto e ho iniziato a dormire serenamente soltanto un paio di mesi fa. Ci sono voluti tanti sforzi, prove e alcuni medicinali. Ma adesso mi sento meglio.
Mi alzo dal letto sbadigliando, mi aggiusto i capelli davanti allo specchio e ancora a piedi scalzi e senza maglietta vado in cucina. Jenny si sta già affaccendando per preparare il pranzo. La raggiungo e l'abbraccio da dietro posandole un bacio sul collo. Si mette a ridere e si gira tra le mie braccia.
«Hai un aspetto... riposato.»
«Probabilmente è il sesso di ieri sera.»
Mi guadagno un colpo di strofinaccio.
«Oppure il fatto che adesso... dormi? Che magia!» esclama prendendomi in giro. Alzo gli occhi al cielo e la intrappolo contro il bancone mettendo le mani ai lati del suo corpo.
«Non fare la saputella con me nel giorno del mio compleanno, signorina o dovrò punirti e sai quanto mi piace farlo.»
Bacio il suo collo, roteando la lingua in un punto sensibile. Mi gratifica con un piccolo gemito.
«Kegan... devo finire di preparare.»
«Trasferisciti qui.»
Sospira dandomi nuovamente le spalle. «Ancora non me la sento.»
In un anno abbiamo fatto molti passi avanti, lei ha ritrovato fiducia in me e io ho fatto in modo di meritarmela. Le avevo promesso che sarei stato una persona diversa, una persona nuova e ho mantenuto la promessa. Ma lei non sta mantenendo le sue. C'è ancora qualcosa che la trattiene. Più di una volta le ho domandato di venire a vivere qui, ma non è mai pronta per questo passo.
«Perché? Passi la maggior parte del tuo tempo qui. C'è il tuo spazzolino in bagno, hai modernizzato la casa e alcuni dei tuoi vestiti sono nel mio armadio. Quindi perché?»
Ho bisogno di sapere per mettermi l'anima in pace.
Non è stato facile riconquistarla, ma è valso ogni secondo di attesa. Abbiamo ricominciato a frequentarci da capo. L'ho portata a due appuntamenti prima che mi consentisse di baciarla di nuovo e ne sono passati cinque per la nostra "pima volta".
Abbiamo fatto ben due viaggi in un anno, ne avrei fatti altri ma Jenny era molto presa dal suo progetto da influencer di make-up, è entrata in un'agenzia che le procura collaborazioni pagate con i brand più prestigiosi, adesso guadagna più di me e ha fatto tutto questo da sola. Il che mi rende davvero orgoglioso.
«Non lo so... E se ce ne pentissimo? Abbiamo fatto tutto con calma, dovremmo aspettare un altro po' anche per questo.»
Non è per niente convincente.
«Sai cosa credo? Che tu voglia avere una scialuppa di salvataggio. Nonostante in un anno ti abbia dimostrato quanto sono cambiato, sei ancora convinta che rovinerò tutto e se questo accadrà tu potrai tranquillamente tornare alla tua vecchia vita, nel tuo appartamento con la tua amica.»
STAI LEGGENDO
Abbandonando la mia strada
ChickLitJenny Baker fin da ragazzina ha sempre creduto nell'amore. Era convinta che un giorno avrebbe trovato il suo principe azzurro. E a quindici anni pensava di esserci riuscita: lui era intelligente, bello e gentile. Tutto ciò che una ragazza desidera i...