10 ~l'appendice~

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Jeddah, Arabia Saudita 7/9 Marzo
Pov Sienna

Sono in un fascio di nervi, faccio avanti ed indietro nel corridoio dell' ospedale.
" Dai sta tranquilla" mi dice Charles più nervoso di me.
Stavo facendo colazione con Carlos e Charles, sembrava tutto apposto, sino a quando Carlos si è accasciato nella sedia per un forde dolore al fianco, sembrava in procinto di svenire.
Abbiamo chiamato un ambulanza, abbiamo avvisato la famiglia e ovviamente tutta la scuderia Ferrari.
Mi sono spaventata, la situazione si è mutata in pochi secondi.

Il padre di Carlos sta parlando con i medici per capire cosa sia successo a suo figlio. Forse sono un po di troppo qui, non faccio parte della scuderia Ferrari, non sono un familiare, sono solo una sua collega di lavoro. Solo che non riesco ad andare via, sono troppo preoccupata.
Il padre di Carlos esce fuori dallo studio del medico.
"Che cos'ha?" Gli chiedo avvicinandomi a lui.
Charles si mette al mio fianco per poter ascoltare meglio.
"Lo devono operare all'appendice, ha un infiammazione acuta. Lo faranno domani."
Mi passo un mano sugli occhi, è una cosa risolvibile, si opera ed è tutto apposto, no?
"Speriamo stia bene nei prossimi giorni" dice Charles, sembra abbastanza stressato in questo momento.
"Io rimango in ospedale, voi dovete andare ragazzi" ci dice suo padre.
"Si ha ragione, dai Sienna, andiamo, dobbiamo fare le prove libere questo pomeriggio, torneremo questa sera" dice mettendomi una mano nella schiena.
"Arrivederci, a stasera, la prego se succede qualcos'altro ci avvisi"gli dico, sento il mio corpo pronto ad esplodere da un momento all'altro.

Io e Charles torniamo al paddock, dobbiamo prepararci per le prove libere.
In ospedale avevo avvisato Mary del posto un cui mi trovavo, spiegandogli la situazione di Carlos e dell'enorme spavento che ci siamo presi io e Charles.

Come arrivo nel Box tutto il personale mi avvolge e mi riempie di domande.
"State zitti, così non capisce niente" alza la voce Andrea.
"Quindi cosa è successo?" Chiede James, il TeamPrincipal.
"Domani lo operano per apendicite, ha una brutta infiammazione, ma starà meglio, la parte più brutta è stato lo spavento che ci siamo presi io e Charles" rispondo con calma.
È stata davvero una brutta mattinata, davvero brutta.

Dopo che mi lasciano libera dalle mille domande, vado con Andrea ad allenarmi per le prove libere.

Durante le prove libere mi concentro il più possibile per avere un buon risultato, sia per me che per la squadra.
Quando scendo dalla monoposto parlo con Lucas per le eventuali strategie da applicare domenica.

Successivamente mi reco ai box ferrari in cerca di Charles, solo per sapere qualche novità riguardante lo spagnolo.
Lo trovo a fare un intervista, lo aspetto e nel mentre mi abbasso la tuta sino ai fianchi per essere più comoda nei movimenti. Come finisce l'intervista mi fa un cenno.
"Sienna, vieni" mi dice Charles.
Mi avvicino a lui e mi abbraccia dandomi una pacca sulla spalla.
"Cosa devi fare dopo?" Gli chiedo curiosa, magari potrebbe venire con me in ospedale a vedere Carlos.
" Nulla in particolare, volevo andare a vedere Carlos."
"Posso venire con te? Mi sono presa un bel spavento stamattina. Spero solo che lui possa stare meglio e che si riprenda il prima possibile."
Gli dico, sono davvero preoccupata per lui.
"Corre Oliver al posto suo?" Chiedo al monegasco.
"Si esatto, spero che vada tutto liscio"mi dice.
"Dai torniamo in hotel e prepariamoci per andare in ospedale" mi dice.
Dopo essere tornata ai Box e aver recuperato le mie cose, vado in hotel a prepararmi.
Mi faccio una doccia, metto un vestito leggero e aspetto che Charles sia pronto per andare.
Quando arriviamo in ospedale, io e Charles ci dirigiamo nella stanza di Carlos.
All'interno troviamo anche suo padre e il suo allenatore.
Credo che gli stia spiegando le modalità di recupero dopo l'intervento e altre cose, anche se Carlos non sembra molto interessato.
"Come va Mate!" Gli dice Charles avvicinandosi a lui.
"Una merda" risponde facendo una smorfia di dolore, prova a sedersi e suo padre lo sgrida.
"Rimani fermo, cabròn!".
"Dovresti ascoltare tuo padre" gli dico avvicinandomi a lui.
"Siediti pure" mi dice suo padre alzandosi.
"Vado velocemente in hotel a farmi una doccia e a mangiare e poi torno dinuovo qui" ci avvisa l'uomo.
"Grazie" gli dico prendendo posto.
Charles si siede in una poltrona presente nella stanza.
Va via anche l'allenatore di Carlos e ci lascia soli con lui.
"Dove ti fa male?" Gli chiedo.
"Mi fa male il braccio, tutto il busto, non posso nemmeno muovere l'altra mano" mi dice facendomi vedere la mano con un macchinario attaccato al dito.
"Mi dispiace, hai mangiato qualcosa?" Gli chiedo.
"In realtà si, ho mangiato del brodo all'ora di pranzo. Che ore sono?" Mi chiede
"Sono le 18 e 17, devi cenare? Dobbiamo andare via?" Gli chiedo.
"Credo che potete stare, mio padre è rimasto a pranzo e mi ha aiutato a mangiare, visto che non mi posso muovere particolarmente."
"Ok quindi hai bisogno di una mano, e anche noi dovremmo cenare" ragiono ad alta voce.
"Ok ho un idea, Charles, potresti prendere la nostra cena e potremmo mangiare qui con lui e così li possiamo dare una mano magari, ti và? O sei occupato per cena?" Gli chiedo
"In realtà ho un appuntamento con Alex, ma tu puoi rimanere, ti faccio portare qualcosa" mi dice il monegasco.
"Si ok, vabene, non lo voglio lasciare da solo" gli dico sorridendo, anche se credo che sarà un po imbarazzante, contavo sull'aiuto di Charles.
Charles esce a prendermi qualcosa da mangiare, io rimango con Carlos, mi chiede delle mie prove libere. Chiaccheriamo un po, sucessivamente arriva Charles, mi consegna una semplice insalata con pollo e sucessivamente se ne va dalla sua ragazza.
Prima di uscire gli augura buona fortuna per l'operazione di domani, dicendogli che passerà subito dopo le qualifiche.
Qualche minuto dopo arriva un infermiera a consengare la sua cena. Lo aiuta a poggiare la schiena su dei cuscini così da stare semi seduto, lascia la sua cena su un tavolino e va via.
"È pronto signor Sainz?" Gli chiedo in modo ironico e lui alza gli occhi al cielo.
"Vediamo cosa ci offre questo lussuoso ristorante, hmmm brodo di pollo e una patata lessa, interessante, menù abbastanza articolato per questa sera" gli dico avvicinandomi a lui. Ho un cuchiaio di plastica in mano, la ciotola con il brodo nell'altra.
Mi siedo nella sedia. "Riesci a usare il cucchiaio o vuoi una mano?"gli chiedo.
"Voglio provare da solo" mi dice, non sembra per niente contento della situazione in cui si trova.
"Ok io ti tengo la ciotola e tu il cucchiaio, vabene?"
"È imbarazzante, odio stare male, mi sento un cretino"mi dice, prendendo il cucchiaio in mano, gli avvicino la ciotola al busto, lui alza il braccio, prende un po di brodo e prova ad avvicinarselo al viso, come lo porta alla bocca fa una smorfia di dolore.
"Ti fa male il busto?" Gli chiedo
"Si, fa anche troppo male, almeno gli antidolorifici fanno effetto, prima era molto peggio" mi confida.
"Ok" gli dico prendendo il cucchiaio dalla sua mano. Mi siedo nel suo letto, mi avvicino a lui e lo aiuto a mangiare.
Dopo che ha finito il brodo, prendo la mia insalata e la mangio, rimanendo seduta di fianco a lui.
"Come ti fa stare questa cosa, dico a livello mentale, so che fisicamente stai male" gli chiedo.
"Lo odio, la stagione non è nemmeno iniziata e io sono in un lettino di ospedale e non potrò correre domenica, mi sento un idiota, non riesco a mangiare nemmeno da solo." Mi dice con rabbia.
"Carlos, non ti preoccupare, piano piano recuperi e ti rimetti in carreggiata, devi stare a riposo solo per un po'. Meglio che sia successo ora, immagina una cosa del genere a metà o a fine stagione." Gli dico tranquilla.
"Si, lo so, solo che mi sento uno schifo." Mi dice, ha il viso stanco.
"Senti, io torno domani e anche domenica, non rimani da solo, in più c'è tuo padre con te, c'è Charles. Passerà in fretta, ok?"
Gli passo una mano sui capelli, sistemandoglieli meglio sulla fronte.
"Rimango qui finchè tuo padre non torna, ok?"gli dico e lui annuisce.
Poggia una mano su una mia gamba "grazie per essere rimasta con me, scusami se ti ho fatta spaventare stamattina. Odio farmi vedere così, anche ora non devo essere uno bello spettacolo".
"Tranquillo, non ho nessun problema a farti compagnia, anzi , mi fa molto piacere".
"Cabròn, sono tornato" dice suo padre entrando.
"Papà, tranquillo, non c'era davvero bisogno di tornare" dice Carlos.
"Tutte fesserie" dice suo padre e si siede nella poltrona.
"Abbiamo mangiato, quindi dovrebbe essere a posto per stasera" dico al signor Sainz.
"Grazie" mi sorride sincero.
"Carlos, io adesso vado, riposati. E buona fortuna per domani, dopo le qualifiche sarò dinuovo qui, vabene?" Gli dico e lui annuisce e mi fa un sorriso.
"Perfetto, buonanotte Carlos" gli do un bacio nella guancia, mi alzo e vado verso la porta.
"Buonanotte signor Sainz"
"Buonanotte, e grazie" mi dice, io sorrido ed esco dalla stanza.
Ritorno in hotel e vado a dormire, domani sarà una giornata intensa.

Always been you - Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora