13~ shooting e pizza~

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Monaco
POV. Sienna

È martedì, finalmente sono tornata a Monaco. Stamattina sono andata in aereoporto a prendere Colin, finalmente è con me.

Sono seduta nel divano e parlo con Mary per il mio shooting fotografico per vogue, dovrò essere li tra qualche ora. Ovviamente lei sarà con me.

Quando arriviamo nell'ufficio per fare lo shooting, sono tutti entusiasti di incontrarmi. Incominciamo a lavorare sin da subito, mi fanno vedere gli occhiali e gli outfit, mi consigliano varie pose da poter fare.
Indosso gli occhiali che mi passano durante lo shooting.
Mi diverto molto, il team mi aiuta a farmi sentire a mio agio.

"Ok, alcune foto saranno anche trasmesse in tabelloni pubblicitari in alcuni posti, così da poter avere più visibilità" mi spiega una ragazza.
Io annuisco sorridendogli e ringraziandola.
"Domani ti invieremo varie montature così da poterle indossare quando sarai fuori casa" continua a dirmi.
"Si, perfetto direi"
"Ah e credo che ti raggiungeremo in un gran premio, così da fare alcune foto con te sul campo, che ne dici' mi chiede
"Sarebbe fantastico, grazie mille per l'opportunità".

Un ora dopo sono a casa pronta a farmi la doccia.
Dopo essermi lavata e aver messo una tuta, mi squilla il telefono. È Carlos.

"Pronto?"
"Ciao Sienna, ti disturbo?"
"Assolutamente no"
"Hmm che stai facendo?" Mi chiede con tono esitante.
"In realtà nulla, sono nel divano con Colin" gli dico tranquilla
"Ti va di venire a casa? Sono arrivato di pomeriggio ma mi annoio un po, magari possiamo cenare insieme, ordiniamo una pizza" mi propone con tono speranzoso.
"Si certo, solo una cosa, posso portare Colin? Non lo voglio lasciare solo" gli chiedo
"Si certo, ti mando l'indirizzo, ti aspetto" dice chiudendo la chiamata.

Nel mentre ricevo il suo indirizzo per messaggio, io metto una pettorina a Colin ed un guinzaglio.
Colin è un gatto molto curioso, gli piace venire con me.
Salgo nella mia jeep bianca, mettendo Colin nel lato passeggero affianco a me. So che in teoria non andrebbe fatto, ma lui è sempre rimasto molto tranquillo.
Quando arrivo sotto casa sua, suono il campanello del suo appartamento.
Quando sono davanti al suo portone mi apre, e mi sorride. Si sposta per farmi entrare, come sono dentro casa sua, mi abbraccia. Io stringo le mie braccia attorno a lui, il suo profumo mi bagno schiuma mi invade le narici. Come ci stacchiamo, mi lascia un bacio sulla guancia.
"È bello averti qui" mi dice sorridendomi. Ci guardiamo negli occhi.
"Lui è Colin, è un bravo ragazzo" gli dico ridacchiando un po nel mentre tolgo il guinzaglio e la pettorina.
Il gatto miagola ai piedi di Carlos e si struscia un po' sulle sue gambe.
"È molto bello" ammette con un sorriso.
Mi fa strada sino al divano, dove ci sediamo vicini. Mi tolgo le scarpe e metto nel angolo del divano, così da poter ranicchiarmi meglio, lui vi avvicina a me e mi guarda. Guardo il suo viso, si è decisamente ripreso, la barba c'è ancora però.
"Non ti sei fatto la barba" gli dico passando il dorso della mano sulla sua guancia.
"Già, non ne avevo voglia, in realtà faccio ancora fatica a fare molti movimenti" mi dice con un po di imbarazzo.
"Te la faccio" esclamo di getto senza pensare.
Lui rimane un po spiazzato. "Scusa io non volevo metterti in imbarazzo o altro, sono stupita, l'ho detto senza pensarci" gli dico mortificata.
"Nono va bene, solo non me l'aspettavo" dice per rassicurarmi.
"Dai andiamo in bagno" mi dice sorridendo.

Da un mobile vicino alla porta prende tutto l'occorente, sucessivamente si siede sul bordo della vasca

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Da un mobile vicino alla porta prende tutto l'occorente, sucessivamente si siede sul bordo della vasca. Dopo aver riempito il lavandino , prendo la schiuma da barba e la distendo nel suo viso, prendo il rasoio e piano piano incomincio a raderlo.
"Ti fanno molto male i punti?" Gli chiedo nel mentre pulisco il rasoio nel lavandino per continuare a raderlo.
"Per ora solo un po di fastidio, il peggio è passato" mi confida.
Gli prendo il mento con la mano e gli sposto il viso a destra.
"È la prima volta che lo fai?" Mi chiede.
"In realtà no, Norman si è rotto il braccio l'anno scorso, quindi ho dovuto raderlo io per un bel periodo. Mia madre non poteva aiutarlo, visto che è sempre a lavoro" gli racconto.
"Che lavoro fanno i tuoi genitori?" Mi chiede curioso.
"Mio padre è un meccanico, ha un officina. Nel mentre mia madre è un infermiera. Mio padre si chiama Richard, invece mia madre si chiama Kate" gli racconto, mi mancano i miei genitori, anche se ci sentiamo ogni giorno. Mi mancano anche i miei fratelli e mia sorella, spero che possano essere presenti al prossimo gran premio.
"Ho saputo quello che è successo con la Ferrari, mi dispiace tantissimo, non oso immaginare come tu ti possa sentire in questo momento" gli dico alzandoli il mento per radegli il collo.
"Io non so cosa fare ora come ora, non so se ho delle opzioni, non so se correrò il prossimo anno" dice passandosi una mano nei capelli con nervosismo. Quando ho letto la notizia qualche giorno fa, sono rimasta senza parole, non concordo con questa scelta.
Lui si alza per lavarsi il viso. Lo faccio riavvicinare a me per vedere se ho lasciato qualche buco ma sembra tutto in ordine. Lui mi sorride ed io gli sorrido. Dopo aver sistemato tutte le cose ritorniamo in cucina.
"Ordiniamo una pizza?" Mi chiede.
"Si certo, io prendo una semplice margherita, non voglio niente di troppo complicato" gli dico. "Vabene" mi risponde. Lui si poggia con la schiena ai mobili della cucina. Io mi siedo sopra il piano di lavoro davanti a lui. Nel mentre lui ordina tramite un app, io cerco con lo sguardo Colin, lo trovo addormentato nel tappetto vicino al divano.

"Tu invece?" Mi chiede
"Riguardo a cosa?" Gli domando
"La Formula 1, che prospettive hai?" Mi chiede ancora.
"Sinceramente non lo so, il mio contratto è breve. È un rischio assumere una donna in uno sport da uomini" gli confesso.
"Immaginavo, magari anche tu per l'anno prossimo trovi qualcosa di meglio? Chi lo sà, magari ci sono altre squadre che ti vogliono" mi dice avvicinandosi a me.
"Non lo so, non credo che vogliano me. Nel dubbio siamo solo ad inizio stagione, non voglio fasciarmi la testa" gli dico.
Lo guardo negli occhi, lui si avvicina a me.
"Si, hai ragione"
Suonano al campanello e Carlos va a ritirare le pizze.

Mangiamo le pizze nel mentre chiacchieriamo e pensiamo alla pausa estiva e alle prossime gare.
Dopo aver mangiato, decido ti tornare a casa con Colin.
"Carlos, io vado, sono stanca e magari Colin deve fare i suoi bisogni" gli dico.
"Si, certo, ti accompagno alla porta"
Prendo Colin in braccio e vado verso l'uscita con Carlos.
"Domani hai qualcosa da fare?" Gli chiedo.
"In realtà no" mi dice.
"Ok, io domani uno shooting per Colin,magari ti va di venire? Che ne dici?" Gli chiedo speranzosa.
"Si certo, perchè no? A che ora ci vediamo e dove?"
"Allora, ti passo a prendere io alle 8.30, fatti trovare pronto"
"Perfetto, buonanotte allora" mi dice dandomi un bacio sulla guancia, io ricambio e vado verso l'uscita del palazzo.
Quando sono a casa mi butto nel letto e Colin si mette vicino a me pronto per le coccole.

N.A.
Breve, ma spero che sia di vostro gradimento

Always been you - Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora