37~ Prove libere e cene romantiche~

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Miami 2-3 Maggio
Prove libere
Pov. Sienna

La mattina dopo mi sento uno straccio, non faccio altro che sentirmi nervosa, sotto la doccia lavo i capelli ed il corpo con violenza.
Scendo a fare colazione, prendo una fetta di torta, l'avvolgo in un fazzoletto e mi dirigo in macchina, decisa a non incontrare nessuno se non Andrea.
Ho bisogno di scaricare tutta la tensione, e un allenamento non potrà farmi altro se non bene.
Nel mentre guido mangio la fetta di torta, non accendo nemmeno la radio, non sopportando nemmeno il ticchettio della freccia dell'auto.
Parcheggio l'auto fuori dal paddock, quando scendo sbatto la porta con violenza.
Uso il pass per entrare, le guardie mi salutano cordiali, li lascio un sorriso tirato e mi dirigo al paddock.
Una marea di giornalisti mi invade, nel mentre cammino non rispondo nemmeno ad una domanda. Quando finalmente arrivo nei miei box, incomincio a cercare Andrea, quando lo trovo, non posso fare altro che chiedere un allenamento intenso.
Salto la corda, corro, alleno i riflessi, alleno il collo, andiamo anche in bicicletta nel paddock, ma nulla sembra scaricare il mio nervoso.

Mi nascondo nel mio motorhome sino alle prove libere, dove esco dalla mia tana come una marmotta, infilo guanti, cuffie, balaclava e casco ed entro nella monoposto. 
Il meccanico davanti a me mi fa segno di uscire, percorro tutta la pit lane sino ad entrare in pista, quando mi danno il via libera, incomincio a girare con la monoposto. Sento che la macchina non mi da la giusta potenza che vorrei, non faccio altro che sbuffare e provare altro nervoso.
"Ok basta così, porta la macchina ai box" mi dice Lucas via radio. Faccio come dice, arrivata ai box, scendo dalla monoposto, mi libero del casco, scambio due parole con gli ingegneri al muretto.

Dopo essermi lavata e cambiata, sono pronta ad andarmene in hotel. Esco dal mio Box, e trovo fuori Lando, che chiacchiera con Mary.
"Eccoti qui, ti stavo aspettando" mi dice raggiungendomi.
"Per far cosa?" Gli chiedo.
"Andare in piscina, ovviamente".
"Lo so che hai litigato con Carlos, stamattina è venuto nei mie box a lamentarsi" mi avvisa.
"E di cosa si è lamentato" gli chiedo curiosa.
"Mi ha detto che sono uno stronzo, si è scusato, ha detto che non è colpa mia, ma colpa sua, mi ha raccontato quello che gli hai detto e nulla, se ne andato senza nemmeno farmi spicciare parola" dice alzando le spalle.
"Ok, ottimo direi. Comunque dovrei prendere il costume" gli dico.
"Hai dimenticato la busta in bagno ieri, sono tutti li" mi avvisa.
"Ah, vabene allora, possiamo andare" gli dico salendo in macchina dal lato del conducente.
Durante il viaggio li racconto di ieri sera, di come mi sento, e della giornataccia che ho passato.
Come il giorno precedente, indosso il costume e mi preparo per entrare in piscina.
Io e Lando chiacchieriamo, rimaniamo a galla in acqua per un po' di tempo.
"Lando" la voce di Carlos riempie la casa. Fulmino con lo sguardo il mio amico, nel mentre Carlos e Charles arrivano dove siamo noi, seguiti da Alex. I due ragazzi si buttano in acqua, nel mentre Alex entra in acqua con calma.
"Possiamo parlare?" Mi chiede Carlos avvicinandosi a me. "Ok" gli dico sbuffando un po'.
Mi conduce fuori dalla piscina, prendiamo un asciugamano ed entriamo in casa.
"Mi dispiace" mi dice passandosi una mano sui capelli.
"E per cosa?" Gli chiedo.
"Per ieri sera" mi dice abbassando la testa.
"Hm" faccio un verso non sapendo cosa rispondere.
"Posso baciarti?" Mi dice avvicinandosi un po.
"Carlos, lo sai che non ti perdono così facilmente, vero?" Gli dico quando si avvicina ancora un po.
"Lo so, solo che mi manchi" mi dice afferrandomi i fianchi.
"Carlos, solo uno" gli dico, lui annuisce e mi bacia subito dopo. Schiudo le labbra per aprofondire il bacio. Mi avvicina ancora un po' verso di lui, le sue mani vagano sulla mia schiena.
"Posso portarti a cena fuori, stasera?" Mi chiede quando si stacca. "Si, vabene" afferro dinuovo il suo viso e lo bacio ancora.
"Non era solo uno?" Mi chiede staccandosi un po.
"Ti ho detto che tu dovevi darmene solo uno, ma non ho detto niente per me" gli dico alzando le spalle.
"Ok" mi dice ridacchiando un po.
Qualche minuto dopo torniamo verso la piscina, rimango a prendere il sole il più possibile, provando ad abbronzarmi.
Più tardi torno in hotel per prepararmi, mi lavo il corpo ed i capelli, mi trucco leggermente usando mascara ed eyeliner.
Indosso un vestito nero lungo, con un paio di sandali. Mi sento leggermente nervosa, non so se finiremo la serata in 5 minuti per un possibile litigio o se andrà tutto bene.
Aspetto ancora qualche minuto prima di uscire, chiamo la mia famiglia, è sempre un piacere sentire mamma e papà. Chiamo anche mio nonno Josh, parliamo un po delle prove libere, delle prestazioni della monoposto.
"E Carlos come sta?" Mi chiede osservandomi dalla videocamera.
"Bene, direi che sta bene" gli risponde sedendomi nel letto.
"E come mai sei tutta carina stasera?" Mi chiede alzando un sopracciglio.
"Esco con Carlos" gli dico provando ad essere naturale ed impassibile.
"Dai fai vedere a nonno come sei vestita" mi dice. Poggio il telefono su un mobile, faccio un giro su me stessa per fargli vedere l'outfit.
"Perfetta come sempre" mi dice. "Senti tesoro, Carlos è un bravissimo ragazzo, l'unico problema è il suo inglese, tesoro io non capisco quasi niente quando parla" mi confida.
Spalanco gli occhi "nonno sei stato brutale" gli dico ridendo.
"Sicuramente è una cosa migliorabile" mi dice prima di salutarmi.
Metto il telefono nella borsa, mi guardo un ultima volta allo specchio ed esco dalla mia stanza. Vado verso camera sua, busso alla sua porta e lui mi apre subito.
"Ciao" dice dandomi un bacio sulle labbra. Chiude la porta alle sue spalle. Mi prende la mano e mi conduce fuori dall'hotel. Nel mentre guida verso il ristorante, con una mano mi accarezza una coscia, ogni tanto si gira per guardarmi e mi sorride.
Dopo aver parcheggiato, mi apre la portiera dell'auto, mi aiuta ad uscire dall'abitacolo.
"Grazie" gli dico arrossendo un po. Quando entriamo  nel ristorante un cameriere ci accompagna al nostro tavolo, ci passa il menù e subito dopo va via.
"Cosa vorresti mangiare stasera?" Mi chiede osservando il menù. "Insalata?" Gli dico.
"Si anche io, decisamente" chiude il menu sbuffando un po.
"Direi che ieri abbiamo esagerato, quindi oggi andiamo leggeri" lui annuisce passandosi le mani in viso.
"Si sei abbronzata" afferma osservandomi il corpo.
"Si, sono così contenta, amo prendere il sole ed abbronzarmi" gli dico sorridendo.
"A me non importa così tanto" dice alzando le spalle.
"Non ti ho mai visto abbronzato, aspetta" dico il telefono e frugando pinterest.
"Sei fottutamente sexy abbronzato" dico ossevando le foto per poi fargliele vedere.
"Perche quando non lo sono ti sembro brutto?" Mi chiede poggiando i gomiti sul tavolo.
"Carlos, tu sei sempre molto bello" dico sporgendo un po il corpo verso il suo. Lui alza le sopracciglia e poi si allontana ridacchiando un po.
Quando arrivano i nostri piatti, ci intratteniamo in conversazioni leggere, il clima che percepisco è calmo, mi sembra per un momento di essere una persona normale che va a cena con il proprio ragazzo. Sorrido all'idea di condurre una vita semplice, ma subito dopo non riesco a vedermi lontana da un kart o una monoposto.
Penso a me e a lui, siamo i poli opposti, lui è caotico, rumoroso, la sua presenza spicca nella stanza, nel mentre io sono tranquilla, silenziosa e sempre persa nel mio mondo. Lui è molto espansivo, sin da subito, nel mentre io inizialmente faccio un po fatica.
"Cosa diciamo ai media se escono delle foto di stasera?" Gli chiedo curiosa e prendendo il portafoglio per pagare. "Sono affari nostri, ma ovviamente usciranno delle foto, siamo persone, anche noi abbiamo diritto di uscire con i nostri colleghi, con i nostri amici" dice facendomi l'occhiolino per l'ultima parola.
Gli faccio un finto sorriso, perché non posso fare altro che sentire il gusto amaro della delusione.
Ci alziamo per andare a pagare, e dopo tantissime insistenze e piccole lotte, sono riuscita a pagare il conto. Il proprietario del locale ci chiede di fare una foto insieme, così da poterla incorniciare e metterla all'interno del locale.

Quando saliamo in macchina, Carlos scuote la testa offeso. "Non dovevi pagare tu" mi dice.
"Carlos, ho un lavoro, credo di potermi permettere una cena" gli dico alzando il sopracciglio.
"Si ma era un appuntamento, non dovevi pagare tu, ma io" mi dice nel mentre continua a guardare la strada.
"Carlos, è stato tutto perfetto, tranquillo, ho amato ogni istante" gli dico accarezzandogli una coscia nel mentre guida.
"Vedi, ora anche questo, sei tu che stai portando in giro me" dice ridendo e afferrandomi la mano per stringerla nella sua.
Quando arriviamo in hotel, mi apre la portiera e mi conduce sino all'interno del posto.
Quando siamo davanti alla mia stanza, poggia la fronte sulla mia. Sospira un po nel mentre mi accarezza i fianchi.
"Buonanotte" mi dice dopo avermi baciato.
"Buonanotte, buona fortuna per domani" gli rispondo accarezzandogli una guancia.
Entro in camera mia, e dopo essermi messa il pigiama, mi addormento col sorriso, pensando alla serata appena trascorsa.

N.A.
Spero in altre vittorie per Lando🫶🏻

Spero in altre vittorie per Lando🫶🏻

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