15~inaspettato~

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Monaco
Pov. Sienna

Quando mi alzo, questa mattina, e mi preparo per andare a correre, penso a come sia stato guidare la macchina di Carlos.
Al rombo del motore, alla velocità della vettura, a quel senso di potenza, libertà che ho sentito. Nel mentre corro attorno alla strada che forma il circuito di Monaco, decido di chiamare Lando quando sarò tornata a casa.
Apro la porta di casa e nel mentre cerco il numero di Lando nella mia rubrica, quando lo trovo faccio partire la chiamata.
Dopo tre squilli risponde.

"Lando?" Gli dico
"Buongiorno" mi risponde sbadigliando.
"Ti ho svegliato?" Gli domando controllando l'orario
"No, mi sono anche allenato, ma ho ancora un po' di sonno" mi dice.
"Ti devo chiedere due favori" gli spiego il motivo della mia chiamata, ho bisogno di togliermi il dubbio su quale macchina voglio, e Lando, padrone di varie auto McLaren, credo che possa aiutarmi nella mia scelta.
Mi da appuntamento per vederci un ora dopo, vado a fare colazione e a farmi una doccia. Metto un paio di jeans larghi e un body nero a maniche lunghe. Metto un paio di Converse, il cappotto e tengo un paio di tacchi in mano, per provare la guida con quest'ultimi.

Aspetto Lando fuori dal mio palazzo, e quando arriva scende dalla sua auto, mi fa segno di salire nel lato del guidatore.
Quando sono dentro gli lascio un bacio sulla guancia.
"Grazie, davvero, ti devo un favore enorme" gli dico accendendo la macchina, ascolto il rombo del motore, subito dopo parto, mi godo il senso della libertà che la macchina mi dà.
Quando accosto, mi faccio passare i tacchi da Lando, cambio scarpe e riparto.
"Direi che abbiamo scelto, non credi?" Mi sorride Lando consapevole della mia scelta. Il ragazzo mi da le indicazioni per la concessionaria McLaren.

Quando esco dalla concessionaria con Lando, le mani mi tremano, in una mano ho i documenti della mia nuova auto, nell'altra le chiavi.
Con Lando aspettiamo che ci rilascino la mia nuova macchina.

Quando ci chiamano, e aprono una porta scorrevole per far uscire la macchina, la mia nuova McLaren 675LT risplende luminosa.

  Quando ci chiamano, e aprono una porta scorrevole per far uscire la macchina, la mia nuova McLaren 675LT risplende luminosa

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Saluto Lando con due baci sulle guance e un abbraccio, e mi diriggo nella mia nuova macchina.
Quando salgo nella mia nuova macchina, sistemo i documenti e parto, giro per tutta Monaco. Sento l'adrenalina scorrermi nelle vene, sento l'energia del momento.
Quando arrivo davanti al mio palazzo, parcheggio la macchina nei miei box, ed entro nel mio appartamento.
Sistemo i doppioni delle chiavi in un cassetto, mi tolgo i tacchi e incomincio a prepararmi il pranzo.
Colin si stiracchia e viene vicino ai miei piedi, io gli lascio un pezzo di carne e finisco di preparare il pranzo. Dopo pranzo mi metto nel divano con Colin, incomincio a leggere un libro di Percy Jackson, più precisamente "le sfide di Apollo".

Sobbalzo nel sentire la suoneria del mio telefeno.
Rispondo alla chiamata e la voce di Carlos risuona nelle mie orecchie.
"Ciao, come stai?" Mi chiede con tono basso.
"Sto bene in realtà" gli dico. "Non ho mal di testa o nausea, grazie per avermi portata a casa, ti devo un favore" lo ringrazio per il gesto di ieri sera.
"Tu come stai? Come vanno i punti?" Gli chiedo curiosa.
"Hmm in realtà devo andare in ospedale" mi dice. Mi blocco all'istante, sento la preoccupazione colpirmi in pieno.
"Cosa ti è successo? Cos'hai fatto? Ti serve aiuto? Dammi due minuti e arrivo subito se ti sei fatto male o ti sei stirato" gli dico scattando in piedi, "due minuti e arrivo".
Mi faccio prendere dal panico, infilo un paio di adidas e prendo le chiavi della macchina.
Quando arrivo ai box, esco velocemente e mi diriggo a casa di Carlos. Dopo aver bruciato un semaforo all'incrocio, mi parcheggio sotto casa sua e salgo velocemente nel suo appartamento, faccio tutte le scale di corsa, sento l'ansia e l'adrenalina scorrermi velocemente nelle vene, apro la porta all'ingresso sanza bussare, probailmente lasciata aperta dallo spagnolo sapendo del mio arrivo.
Quando entro, ho il fiatone, il cuore batte all'impazzata per la corsa fatta per le scale. Trovo Carlos seduto nel divano.
"Cos'hai fatto? Ti si sono strappati i punti? Hai la febbre? Ti ha fatto infezione qualcosa?" Gli chiedo poggiando una mano sulla sua fronte per provare a misurare la sua temperatura.
Mi mette una mano sul polso per fermarmi.
"Calmati, ora ti siedi e respiri piano" mi dice.
"Che cos'hai?" Continuo a chiedergli impiedi.
"Prima di chiudermi la chiamata in faccia, ti stavo per dire di dover fare una visita di controllo, tipo un ecografia e lo stato dei punti e della ferita, ma tu ti sei fatta prendere dal panico e sei corsa qui" mi dice mettendo la mano sul mio braccio.
"Quindi ora ti prendi un bicchiere d'acqua, ti siedi sul divano e ti calmi un po" continua a dirmi.
Io annuisco, e dopo aver bevuto, mi metto difianco a lui nel divano.
"Mi è preso un colpo, scusami se sono corsa qui, ma mi è salita l'ansia, non ho ragionato nemmeno un secondo, credo di aver preso una multa per aver bruciato un semaforo" gli dico sbuffando e poggiando la testa nello schienale del divano bianco.
"Ti volevo chiedere se mi facevi compagnia in ospedale, poi magari possiamo andare a fare merenda da qualche parte" mi propone lo spagnolo.
"Si, va bene, mi sono presa uno spavento" continuo a dirgli mettendo una mano sul mio petto.
"Ti sei divertita ieri sera?" Continua a chiedermi ed io annuisco.
"È stato bello, non ho mai avuto davvero tanti amici oltre ai miei fratelli e mia sorella, quindi sono davvero felice" gli confido.
Lui annuisce sorridendomi.
"A che ora dobbiamdo andare in ospedale?" Gli chiedo controllando l'ora.
"Alle 17.45" mi dice. Ora sono le 14. 30, direi che sono molto in anticipo.

Always been you - Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora