"Perché piú bruci, per meglio sentire
questo tuo bacio che torce e scolora,
ogni mia fibra consuma al tuo fuoco,
ogni pensiero soggioga ed annulla,
ogni tuo dolce, la pace e la gioia,
negami ancora"
«C'era il fuoco e c'era la neve. Ma nessuna macchina. Non è stato un incidente, Eris.»Quelle parole piegarono le poche e fragili consapevolezze custodite ancora nella mia mente, frantumandole sotto la loro precisa pressione, con l'irruenza di proiettili invisibili che colpiscono specchi scoperti ed esposti.
Li vidi, quei frammenti, spargersi al suolo simili a schegge impazzite, per sedimentarsi sul fondo della mia coscienza annebbiata e confusa.
Mi ritrovai a boccheggiare incredula, improvvisamente privata dei pochi cardini a cui ancora riuscivo ad aggrapparmi per non smarrirmi.Mi sentivo una candela di cera, sopra una piccola isola instabile e traballante, al centro di un mare in piena tempesta.
Che ingenua fiamma.Ma sentii, in quel momento, che c'erano le sue mani a circondarmi il viso. A schermare sicure il vento del mare, per regalare a quel piccolo fuoco fatuo una speranza in più.
Ed io mi abbandonai a quel calore.«Non può essere. Come è morta, allora? Io.. io ho iniziato a soffrire di amnesia dissociativa, in seguito a quel trauma.» mi si ruppe la voce al pensiero di tutto ciò che ero stata, dell'infanzia spezzata di cui non avevo idea.
Un carosello degli orrori, che gira lento su se stesso, mutilato della sua parte più fragile e pura.
Il guscio di una giostra impigliata nel tempo, con cavalli decapitati, tazzine rotte e bambini spenti.«Tu non capisci.. Mio padre ha dovuto aiutarmi a ricostruire ciò che ero prima e sono stati gli anni più difficili della mia vita! Mi ha raccontato tutto, di quell'incidente.» continuai, in un vano ed effimero tentativo di convincere me stessa di quella verità distorta, che sentivo scivolarmi via dalla mani.
Percepii i miei occhi inumidirsi e cercai i suoi.
Come se l'avessi sempre fatto, come se non avessi mai smesso.È estremamente delicato e fragile, l'attimo che racchiude, attraverso uno sguardo, la ricerca silenziosa di una rassicurazione, che sai nel profondo dell'anima di poter ritrovare solo ed esclusivamente in quelle iridi così familiari.
Il letto di un fiume in cui senti di poterti abbandonare, per farti cullare da quella sinuosa e dolce corrente, smossa dall'intensità di quel legame atavico e dai suoi occhi.
I suoi soltanto.
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SYMPETRUM
Misterio / Suspenso"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. È un problema se devi giocare a nascondino." 𓆦 Un vecchio patto. Una veglia silenziosa, durata anni. Un sogno ricorrente. Ombre con un compito preciso. L'impercettibile battito d'ali d...