"Chi tocca questo libro tocca un uomo,
è forse notte?
Siamo soli forse qui insieme?
Sono io quello che tu tieni e che ti tiene,
da queste pagine balzo tra le tue braccia
la morte mi fa risorgere."
Se mi avessero chiesto di descrivere a primo impatto Bloodstone Manor in tre parole avrei senza alcun dubbio usato sublime, ermetica, sfuggente.Quando arrivammo mi trovai davanti il cancello più imponente ed elaborato che io avessi mai visto, realizzato in ferro battuto nero e decorato da una grande pietra centrale verde scuro, con piccoli sprazzi di rosso vermiglio.
Ai lati, a sorreggere il tutto, si trovavano due colonne di marmo verde al cui apice svettavamo imperiose due statue: a sinistra, quella di uno strano lupo con le orecchie un po' più grandi del normale e a destra, invece, quella di un gargoyle.Una volta varcato il cancello percorremmo un viale contornato da alti cipressi, che terminava su un cortile il cui centro era segnato da una fontana, al di là della quale svettava imponente la residenza che sembrava una perfetta simbiosi tra stile Vittoriano e quello Gotico.
Le numerose vetrate, le piccole guglie e l'edera rampicante la rendevano semplicemente bellissima.Rimasi incantata ad osservare fuori dal finestrino quello che, in lontananza, mi sembrava un curato labirinto di alte aiuole e quasi non mi accorsi di William che, nel frattempo, era sceso e stava per aprirmi la portiera.
Quando scesi notai subito, a sinistra della tenuta,
una serra realizzata completamente in vetro e metallo dorato che tanto somigliava a quella che mi aveva rubato il cuore a Vienna, in uno dei viaggi fatti da piccolissima che non avrei mai potuto ricordare e di cui mio padre mi raccontava spesso.L'entrata della struttura in vetro era incorniciata da un arco ricoperto da Bouganville arancione chiaro e, in quell'esatto momento in cui mi ero persa a guardarne le sfumature, uscì fuori un uomo con indosso una tuta in jeans scuro e un grembiule in pelle, aveva capelli neri e spessi baffi dello stesso colore arricciati alle estremità, uno sguardo severo e pensieroso che, quando incrociò il mio, mi sembrò per una frazione di secondo di veder tramutare in qualcosa che non avrei saputo definire perfettamente, ma che si avvicinava, forse, all'incredulità.
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SYMPETRUM
Mystery / Thriller"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. È un problema se devi giocare a nascondino." 𓆦 Un vecchio patto. Una veglia silenziosa, durata anni. Un sogno ricorrente. Ombre con un compito preciso. L'impercettibile battito d'ali d...