"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. È un problema se devi giocare a nascondino."
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Un temporale scuote il cielo, Sonata al chiaro di luna di Bethoveen scivola tra le pareti di casa, in una giornata cristallizzata come una...
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Eccoci qui.
Devo proprio chiedervelo, esattamente come tutte le altre volte (anche se qui è un po' più speciale): come state?
Ho immaginato tante volte questo momento, provando a prepararmi a tutte le sensazioni che sapevo mi avrebbero travolta leggendo la parola "fine". Ma la verità è che non ci si prepara mai abbastanza a lasciar andare.
Siamo giunte, insieme, alla fine di questo viaggio.
Quando ho iniziato a scrivere questa storia non c'era molto, attorno a loro. Sentivo di percepire profondamente Eris, Cayden e Blake.. ma non ero pienamente consapevole del loro passato, delle loro paure e dei loro sogni.
Li ho conosciuti piano, li ho ascoltati parlarmi attraverso le mie mani e raccontarsi di notte con la fiamma di una candela accesa accanto, al supermercato con il carrello tra le mani, al cinema durante una proiezione e in macchina con il sottofondo di canzoni casuali poi diventate insostituibili.
Li ho ascoltati ovunque. Ed è così, che ha preso vita Sympetrum.
Dicono che non si è mai troppo lontani da ciò che amiamo, e che se una persona ce l'hai nel cuore la sua presenza all'interno di quell'organo palpitante sia sufficiente per non sentirne troppo la mancanza, quando non è con te.
Io spero che loro, tutti loro, siano riusciti ad entrare anche solo un po' nel vostro cuore. Per non perderli mai del tutto.
Il bello delle storie, il bello dei libri, è la sensazione familiare del ritorno a casa. Del rifugio che essi, da un certo e personalissimo punto in poi, diventano per noi.
Sono tante le domande che sbocciano al chiudersi di un libro: i personaggi che abbiamo amato continueranno a sorridere? Qualche paura li farà ancora svegliare di notte? Ci penseranno, qualche volta? Noi penseremo a loro?
Io spero di sì. E spero che un domani, riaprendo questa storia, voi possiate sentirvi a casa.
Che possiate percepire il profumo dei dolci appena sfornati di Fosca e degli oli essenziali di Elliot, che possiate ascoltare i borbottii di William, i miagolii di Sansone, i passi di Mantus e le melodie di Cayden.
Che guardando in faccia una paura voi possiate ripensare alla forza di Eris, alla resistenza di Blake.
Loro vi aspetteranno qui, con gli occhi di chi ne ha passate diverse, con le ferite di chi non tutte le ha vinte ma anche con la luce nel cuore di chi, nei vostri occhi, ritroverà sempre un amico.
E non preoccupatevi per chi non c'è più. Perché se è vero che i libri sfidano anche la morte, allora quei personaggi che avete amato continueranno a vivere esattamente come tutti gli altri, tra le pagine di questa storia.
Immortali.
Vorrei potervi dire che ho iniziato a scrivere Sympetrum prevalentemente per me stessa, ma mentirei. Ho iniziato per le mie amiche. E solo grazie a loro, oggi, posso confessare di non riuscire ad immaginare un futuro senza una storia tra le dita.
E quindi un grazie non sarà mai abbastanza da dire a quelle persone in particolare, senza le quali non avrei mai avuto il coraggio di scriverla qui.. e forse, mi sento di dire, non esisterebbe neppure.
A Giulia, che ha passato ore e notti a ricreare immagini e a far vivere la storia, a fare previsioni giocose e a sopportare le mie ansie. Ci hai creduto sempre più di me. Grazie per ogni "Ti tengo".
A Baghy, che mi sentiva, mi sentiva sempre. Con una delicatezza rara accoglieva ogni volta le mie paure, trasformandole attraverso i suoi occhi. Ad ogni pergamena e ad ogni fuoco. E a tutte le parmigiane che verranno.
A Mirtilla, colei che ha sfidato un finale sconosciuto e ha scelto suo marito dalla prima parola del prologo, e non lo ha mai abbandonato. Come non ha mai abbandonato me. (Per la cronaca: neanche le sue minacce, da perfetta Drama Queen, mi hanno mai abbandonata.)
A Chicca, compagna di parole e stelle, quadrifogli silenziosi e avventure indimenticabili. Al respiro e alla spalla che sei sempre stata, e al respiro e alla spalla che spero di riuscire ad essere anch'io per te.
A Ros e Vale, per l'inizio di tutto.
A Mary, per tutte le lune sparse per il mondo, per la sua presenza costante e tutti gli abbracci a distanza. Sei più forte delle tue paure.
A Giorgia, alla sua sensibilità e alla sua anima, al piccolo spazio di pelle che ha riservato per questa storia e al piccolo angolo di cuore che ha invece riservato per me. (Hai brillato, oggi?)
A Sofi, alla prima persona che, con mani tremanti, mi ha fatto provare l'emozione di firmare quella piccola immagine.. è un'emozione, essere tra i tuoi libri.
E grazie ad ognuna di voi.
A chi ha trovato una casa e delle amiche con cui parlare, a chi si è avvicinata alla storia in punta dei piedi e un po' titubante, a chi si è immersa in essa e non ha voluto più uscirne.
A chi si è confidata, a chi ha scelto di regalarmi una preziosa parte di sé, a chi ha accolto con tenerezza le mie.
A chiunque sia passata casualmente scegliendo poi di restare, a chi ha scelto invece di andar via, a chi ha impiegato anche solo un attimo del proprio pensiero a questa storia e ad ogni persona che ha realizzato immagini, video, illustrazioni per mostrarla attraverso i propri occhi. (Un grazie speciale va alle meravigliose role. Siete folli, vi amo.)
Grazie a chi Sympetrum l'ha protetta con sensibilità, audacia e grinta. E a chi ha tentato di metterla alla prova.
La forza di un sentimento, molto spesso, si vede proprio da questo: dalla resistenza ad una pressione che non può niente, non potrà mai niente.. contro l'amore e la verità.
Infine, grazie a Eris, Blake, Cayden.. ad ogni singolo personaggio. È stato un onore poter scrivere di voi. Spero di esserne stata in grado.
È stato tutto meraviglioso. E un grazie non sarà mai abbastanza.