"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. È un problema se devi giocare a nascondino."
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Un vecchio patto.
Una veglia silenziosa, durata anni.
Un sogno ricorrente.
Ombre con un compito preciso.
L'impercettibile battito d'ali d...
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"Il vostro spirito ha sbriciolato montagne d'ora in poi dirò cose come siete resilienti o siete straordinarie non perché non vi ritenga belle ma perché siete ben più di questo."
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Il ticchettio dell'orologio. C'era solo quello.
Le lancette arrugginite scandivano i rintocchi contro le mie costole, il loro eco arrivava al cuore, vibrava tra le mie vene come il tremolio delle corde pizzicate di un'arpa.
Ma non scese una lacrima.
Mi ero sempre chiesta se esistesse una sorta di dimensione parallela, in cui lo spettro di te riuscisse a riappropriarsi e vivere quel tempo in cui tu, invece, te ne stai lì intrappolata nell'ambra, e in cui solo il suono di quel maledetto ticchettio riesce a raggiungerti.
Se esistesse una possibilità, almeno per quello spettro, di rivendicare ogni minuto rubato da incubi terreni e mostri dalla forma umana. O se, semplicemente, quel tempo strappato via fosse destinato a rimanere lì, una virgola non vissuta in un tempo interrotto.
Perché c'è una sensazione precisa, dopo lo scoppio di un ordigno che ha deciso di esplodere proprio accanto o, nel peggiore dei casi, proprio dentro di te; ed è quella del suo fischio ripetuto come un eco all'orecchio, quell'ovattamento dei sensi che, storditi, sembrano ricercare riparo in una bolla congelata nell'aria, la quale ti estranea da ogni cosa al di fuori di lei.
Petali cristallizzati nel ghiaccio, la cui tenerezza aspetta solo il momento in cui il sole non può più bruciarla, non può più ferirla.
Ed era proprio quel senso di estraniamento ovattato, che forse aveva reso possibile sopportare quei momenti che sembravano appartenere ad una vita fa, che mi vedevano indossare un camice sottile, di quel colore che dovrebbe appartenere solo al cielo di Aprile e non ad una camicia ospedaliera troppo grande, per un corpo che vuole solo stringersi e rannicchiarsi a sé come una piccola conchiglia ostinata, che tenta di proteggersi da quell'onda in più.
