"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. È un problema se devi giocare a nascondino."
𓆦
Un temporale scuote il cielo, Sonata al chiaro di luna di Bethoveen scivola tra le pareti di casa, in una giornata cristallizzata come una...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
"Qui regna il tempo che scompare, la fuga sua invisibile, il nome che non resta, giorno della stagione, breve resa, limite d'ogni soglia inesistente"
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Il flusso.
Dicono che seguirlo sia una necessità ineluttabile, un bisogno intrinseco e inevitabile. Quella corrente ostinata che non aspetta nessuno, che scivola incurante tra le preoccupazioni, schivando le angosce e girando attorno ai dolori; si fa beffe del tempo, capricciosa e insolente.
Ti dicono di seguire il flusso anche se l'unica cosa che realmente vorresti è lasciarti trascinare per inerzia da esso, galleggiare inerme e inconsapevole sopra la superficie increspata dell'acqua. Smarrirti in quelle onde, mischiarti a quell'elemento primordiale senza sapere dove ti porterà, trattenendo ostinata il respiro.
Per non pensare. Per non dover decidere.
Ti dicono di seguire il flusso perché Chi si ferma è perduto, non pensando invece a quanto preziosa sia la presenza, lungo i viali alberati dei parchi, di panchine in cui potersi fermare a riprendere fiato. Per abbracciarsi.
Ho sempre amato osservare quelle persone in attesa, sedute sotto quegli alti alberi le cui foglie cambiano essenza allo scoccare delle stagioni. Sono quelle che, coraggiosamente, scelgono di allontanarsi da quel via vai asfissiante e caotico per studiarne meglio le fattezze, coglierne la velocità e prevederne gli ostacoli.
Per ritrovare il proprio ritmo e non perdersi dietro orme che non gli appartengono. Perché più pauroso di lasciarsi guidare dagli eventi, a volte, è lasciarsi guidare dagli altri.
E arriverà quel momento in cui, in quella solitaria panchina, ti ritroverai a dover affrontare il peso opprimente della scelta. Perché nessuno lo farà per te. E ti farà paura.
Ma quanto è magica, quella paura, non te lo dice mai nessuno. Quel sentimento alienante e improvviso, che ti affanna il cuore e ti asciuga la bocca, ti fa sudare le mani e ti fa tremare le gambe, è in realtà il prezioso nucleo che nasconde in sé l'innesco della reazione. La capacità di affrontare. Ma quando ti insegnano l'arte di aggirare una situazione, sviscerare quella paura, analizzare un sentimento.. è lì, che muore la magia.