"Dicono che bere assenzio col tempo fa brillare la tua ombra. È un problema se devi giocare a nascondino."
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Un temporale scuote il cielo, Sonata al chiaro di luna di Bethoveen scivola tra le pareti di casa, in una giornata cristallizzata come una...
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"E tu certo comprendi il perché delle cose, e vedi il frutto del mattin, della sera, del tacito, infinito andar del tempo."
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Un silenzio innevato.
Quella quiete ammantata era tutto ciò che si poteva udire, respirare e quasi percepire come un gomitolo di seta tra le mani, la notte di Natale a Bloodstone Manor.
Il fuoco scoppiettava nel camino e solo gli scricchiolii del legno degli infissi, accompagnavano il suono tiepido di quelle scintille di brace.
La notte, con le sue mani di velluto e le sue ombre a danzare agli angoli delle pareti, mi aveva sempre acquietato, mi calmava i malanni. E solenne socchiudevo le palpebre, aprivo il cuore e ascoltavo la tenuta.
Mia nonna diceva sempre che i luoghi possiedono spiriti e anime tutte loro, che crescono con il crescere di chi vive all'interno delle loro mura.
Viene nutrita delle risate di gioia, dai pianti immotivati di capricci infantili, dalle tradizioni perpetrate di generazione in generazione, dalle insidiose insicurezze degli adulti e dai segreti a lungo celati.
È l'anima del luogo dove impari a camminare, dove ti rifugi quando il cuore fa un po' più male.
Quando altro non vuoi che una coperta calda e le mani di chi, senza alcun timore, terrebbe il tuo dolore sul palmo della mano con la grazia di una piuma, e di chi graffiandosi ne accarezzerebbe le spine, pur di far sentire amate anche le protezioni che erigi ostinata dinanzi a te stessa.
La notte di Natale era una notte speciale, a Bloodstone Manor, e la sedia a dondolo accanto alla finestra della cucina era il mio luogo di attesa e magia.
Iniziava tutto dalla sera.
Nell'aria fluttuavano spirali immaginarie di euforia e intrepidazione, insieme al vischio appeso al soffitto e alle sfere di cristallo dai riflessi che ricordavano bolle di sapone.
I passi svelti di piedi infantili attutiti dai tappeti del salotto permeavano l'aria, insieme al profumo di latte caldo e ad una moltitudine di Shh, Ahia! e Prova a prendermi!