La mattina presto arrivò, Ignazio e Nora stavano ancora dormendo tra le braccia dell'altro, quando il loro sonno fu interrotto dal bussare alla porta. Ignazio si alza, mette una maglietta e un paio di boxer e decide di aprire la porta.
Ignazio: "Volete fare piano o no? Vedete che Nora sta ancora dormendo."
A bussare erano proprio i loro tre amici, che a quelle parole si guardarono negli occhi e sorrisero.
Gian: "E così lo stallone siciliano ha conquistato la donzella..."
Ignazio: "Gianlù, otinni a ruormiri chi jè megghiu."
Gian: "Che romantico che sei Ignà."
Piero: "Tutto merito mio ovviamente."
Ignazio: "Mi devi ancora delle spiegazioni tu."
Renée: "Ceh mi state dicendo che voi due avete-"
Ignazio: "Sì, sì, quello. Sparite adesso."
E il ragazzo siciliano chiuse la porta dietro di sé, ritornando dalla sua dolce amata.
I tre ragazzi nel corridoio si guardarono di nuovo negli occhi e si diedero il cinque, sentendosi fieri di aver fatto avvicinare Ignazio e Nora.
Nella stanza, invece, Ignazio stava cercando di svegliare Nora.
Ignazio: "Hey, non vuoi finire di vedere Milano?" le chiede dolcemente.
Dopo un po', Nora si sveglia e si strofina gli occhi.
Nora: "Che cazzo Ignà però, mi hai distrutta. Ceh, posso andare in giro così?"
Ignazio: "Ma se stai benissimo."
Nora lo guarda per un attimo, poi sorride e lo spinge leggermente, dicendogli: "Vatteen, tu e il tuo 'stai benissimo'."
Dopo qualche minuto, la coppia raggiunse gli altri tre nel ristorante, notando che Nora stava cercando di coprirsi il collo.
Renée: "Bene bene, vedo che voi due siete molto vicini. Che tieni al collo? Ti sei bruciata per sbaglio oppure è stato il cagnolino che non ha resistito?"
Nora: "Renée!" le disse, arrossendo lievemente.
Piero: "Uuh, questa mi è piaciuta."
Nora: "Mettiamo da parte questo fatto, tu invece perché non ti sei fatta viva ieri in hotel?"
Renée: "Se proprio devo dirtelo, aspetto un bambino."
La ragazza con gli occhiali rimane sconvolta, era felice ma allo stesso tempo confusa.
Nora: "Renée che cazzo dici? Da quanto? E poi scusami, tu non odiavi i bambini."
Renée: "Sì, ma è figlio di Giangi."
Nora: "Ah, c'hai ragione..."
Dopo l'ultima colazione, il gruppo si incamminò verso il Duomo, cercando la via per vedere le ultime opere alla Pinacoteca di Brera: per l'ennesima volta, Nora era felice come sempre.
Dopo Milano, i cinque si stavano avviando verso Matera, per poi prendere Sasha e Natalia e andare tutti insieme in America, la patria delle quattro ragazze.
Durante il tragitto, Renée sente dei dolori alla pancia e sentiva il bisogno di fare dei controlli.Renée: "Gian, possiamo fermarci? Vorrei fare qualche controllo..."
Gian: "Certo, certo. Possiamo sostare un attimo a Roseto per una visita veloce."
Renée: "Roseto Capo Spulico? Non ti sembra troppo giù?"
Gian: "Intendevo a Roseto degli Abruzzi. Sostiamo un attimo là, magari conosci pure i miei e poi ripartiamo."
Renée: "Ah, va bene."