Capitolo 10 pt 11

8 2 0
                                    

Intanto Renée era a San Diego, poco lontano da loro a Los Angeles, mentre dissuadeva e contrattava con un giovane ragazzo, ereditiere di un azienda di merce nera: lui si chiamava Liam Jack Hammet, lui e Renée si vedevano già da un po' e l'accordo stava per essere stipulato, ma Renée aveva anche altri interessi: sapeva che la madre di Liam conosceva bene suo padre e quindi poteva dirle che più anche di sua madre. A quel punto, le arrivò una chiamata.

X: "È venuto qui suo marito, la sta cercando."

Renée: "Tornerò tra un paio d'ore a casa, grazie per la chiamata." Ma la ragazza rientra molte ore dopo nel cuore della notte.

Gian: "Nora, mi spieghi perché ci tieni così tanto a stare con me?"

Nora: "No no, tranquillo, sicuramente non è per te."

Gian: "Negalo a te stessa, ma entrambi sappiamo la verità."

Nora: "Gianlù sei come un fratello fastidioso, lo sai?"

Gian: "Anni di allenamento, ma davvero, perché sei qui?"

Nora: "Per quanto tu sia un Edward Cullen mancato, sì, non sono qui per te."

Gian: "Bene, non sei qui per farmi le codine."

Nora: "No, sono qui perché Ignazio è assillante, sta diventando... un po' too much."

Gian: "E perché?"

Nora: "Non ho più privacy, se non gli dico qualcosa fa solo casini e drammi, ho bisogno di una pausa."

Gian: "Per esperienza i segreti in una coppia sono distruttivi."

Nora: "...e adesso come stai?"

Gian: "Mi fido di Ren, ha sicuramente delle buone ragioni per non dirmelo subito, me lo dirà dopo lo so."

Gian: "Beh io vado a farmi una doccia, se Ren arriva sfonda la porta."

Nora: "Vai tranquillo, penso io ai bambini e alla porta."

Gian: "Se sei venuta per tu sai che cosa sfonda la porta quando vuoi."

Nora: "Sparisci."

La mattina dopo un'inserviente comunica alle due stanze di recarsi all' indirizzo indicato su un foglietto. Dopo pochi minuti tutti erano pronti, tranne Ignazio che ancora era in canottiera e pantaloncini del pigiama.

Gian: "Noraaa, Ignazio ancora non è pronto. Ti prego parlaci." dice facendo l'occhiolino ad Ignazio.

Ignazio: "Si propriu fastidioso, u sai?"

Nora sospira: "Lo faccio solo per Renée..." la ragazza esce dalla camera per poi recarsi in quella di Ignazio: "Datti una moss-"

Ignazio la guarda a braccia conserte, appoggiato all'uscio della porta.

Gian: "Che hai Nora? Non hai ricaricato le batterie stanotte?"

Nora: "Per fortuna no, sarà che stavo con te."

Gian: "Non mi è piaciuto il pavimento, sai?"

Ignazio: "Cosa devi dirmi?"

Nora spalanca gli occhi, poi guarda il pavimento e abbassa la testa e stringe i pugni: "Datti una mossa a prepararti che Renée ci aspetta..." Chiaramente Nora si sentiva abbastanza in imbarazzo.

Ignazio: "Mh, va bene" dice chiudendo la porta.

Gian: "Nora, ma sei normale?"

Nora: "NON SONO IO, È LUI!"

Gian: "...Nora è Ignazio..."

Nora: "APPUNTO!"

Gian: "Ma ti 'ntimidi p' un pagliàccio."

Sognando un po' d' America e un po' di casa tua //IL VOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora