Capitolo 80

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~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~Pegasus era steso al suolo

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Pegasus era steso al suolo. Il suo corpo era rapito dalle grinfie delle rose di Fish,i fiori che ricoprivano la scalinata che portava al Grande Tempio,che portava ad Arles. Le rose,tuttavia,presero il sopravvento sul corpo del castano,cadendo vittima del loro veleno.
Steso al suolo,il cavaliere dalla bianca armatura era preda di un sonno eterno.

Tra le rocce delle 12 case,Grecia
Castalia era finalmente arrivata ad Atene,per aiutare il suo allievo,ora privo di sensi. La donna correva a perdifiato tra le rocce e le scalinate che emergevano tra le case dei cavalieri d'oro.

<<Pegasus..devo aiutare Pegasus...>>

<<Dove vai,Castalia?>>

Una lancia bloccò la corsa della castana,costringendola con le spalle ad una colonna. La maschera che era costretta ad indossare celava la sua espressione ma il gemito di sorpresa che sfuggì alle labbra fece trapelare della preoccupazione alla vista di una decina di soldati,pronti a fermarla oppure ad ucciderla,se necessario.
Essi,dopo l'ordine del loro superiore,scagliarono contro la donna le proprie lance,bloccandole ogni via di fuga. Castalia venne sopraffatto dagli uomini,piegandosi dal dolore all'ennesimo colpo al ventre.

<<Pegasus...>>

Venne costretta ad alzare il capo,presa con forza dai capelli.

<<Lasciatela,voglio punirla con le mie stesse mani. Imparerà a disobbedire ad Arles.>>

All'ordine del capo,i soldati si allontanarono da Castalia,ancora indolenzita dai colpi. Prima che il pugno del superiore si svegliasse contro di lei,Castalia venne protetta da un'ombra. Agile era,che ferì con un calcio il braccio dell'uomo. La figura si voltò verso il gruppo di uomini.

<<Tisifone!>>

<<Lascia che mi occupi di loro. Allontanati,Castalia.>>

<<Due donne,due traditrici.>>

L'uomo ringhió di rabbia.

<<Tisifone..anche tu allora?>>

<<Non tiriamola per le lunghe. Tisifone è innamorata di Pegasus,lo sanno persino i sassi. Evidente avrà voluto aiutare il proprio amato,ma rimarrete qui. Uomini! Prendetele!>>

I soldati si lanciarono verso le due donne,venendo però stesi in poco tempo.

<<Castalia,va da Pegasus. Giace alla scalinata che porta al grande Tempio. Vai!>>

<<Castalia...>>

<<Non c'è tempo,ora. Vai!>>

Castalia annuì sommessamente,voltandosi di spalle verso Tisifone e correndo verso le 12 case.

Lei sola può ancora salvarlo...

Scalinate della dodicesima casa,Grecia
Pegasus era ancora immobile,tra i petali di quei fiori letali. Un soffio di vento però,investì il corpo inerme del ragazzo,facendo strizzare gli occhi,ancora chiusi,di quest'ultimo. Mosse inizialmente una mano,toccandone i petali sottostanti.

Non ho più forze..la vista è annebbiata..a mala pena odo i rumori..che cosa mi succede!? Lentamente perdo conoscenza..proprio davanti alle porte che conducono da Arles..no! Devo..alzarmi. La vita di Crystal...di tutti gli altri non deve essere un vano spreco solo perché rinunciassi...devo reagire...e condurre Arles da Milady...

Perso nei suoi pensieri,il cavaliere percepí un tocco dolce,delicato. Qualcosa si posò sul viso e pian piano si sentí sollevato da terra,portato in spalla. Chi lo stava aiutando? Che le paladine fossero riuscite ad arrivare da lui? Eppure quel tocco...così familiare...




Gli alberi di ciliegio incorniciavano quel ricordo lontano quanto doloroso. La risata di sua sorella...quella corsa così scatenata,spensierata.

<<PATRICIA FERMATIIII!>>

<<SEI TROPPO LENTO,PEGASUS!>>

La risata di sua sorella rimbombava quasi in quel vialetto.

<<NON È VERO! IO SONO VELOCISSIMO E ORA TI BA-AAAH!>>

Il piccolo cavaliere cadde a faccia in giù in una pozza d'acqua stagnante,scatenando ancora di più le risate di sua sorella.

<<COSA RIDI!? DAMMI UNA MANO!>>

Quella risata...cosa farebbe per risentirla ancora una volta..



Qualcuno mi sta portando in spalla...chi sei? Il calore della spalla è così piacevole...

<<Hai ripreso i sensi,Pegasus?>>

Questa voce..

<<Castalia..>>

<<Non temere,stai indossando la mia maschera. Finché la indosserai quelle rose non potranno nulla su di te.>>

Pegasus si giró verso la donna,che cadde però al suolo,vinta dalla forza di quelle rose.

<<Castalia!>>

<<Le rose cominciano a sopraffarmi...vai Pegasus..raggiungi Arles...Èdestino.>>

<<Come puoi chiedermi una cosa simile!?>>

Preso dalla rabbia,il cavaliere si levò la maschera,posandola cautamente sul viso di Castalia.

<<Eh no! Adesso basta. Sono stanco. Le donne si sacrificano e anche gli amici...Tutti per questo sacerdote da strapazzo. Caro Pegasus...vedi di svegliarti...prima di venire in questo ricovero di pazzi scatenati eri pure buono a qualcosa. Che ti succede!? Basta un mucchietto di fiorellini profumati a fermarti!? A tal punto ti sei rammollito!?Ritorniamo alle care e vecchie maniere...FULMINE DI PEGASUS!>>

La strada venne immediatamente liberata da tutte le rose che giacevano sul marmo.

<<Quale brusco ritorno alla realtà...Castalia!>>

Pegasus si precipitò dalla castana,venendo però bloccato da Tisifone,appena arrivata sul posto.

<<No,vai. Lasciala alle mie cure mentre tu va' da Arles. Solo tu puoi. Vai Pegasus.>>

<<Tisifone..grazie...abbi cura di lei.>>

Pegasus corse velocemente verso il tempio,arrivando in pochi minuti. Il ragazzo si guardò attorno,raggiungendo così la porta che segnava l'arrivo alla stanza del Grande Sacerdote.

<<Ah la fa difficile il Sacerdote da strapazzo eh? So io come aprirla. FULMINE DI PEGASUS!>>

La porta si aprí sotto il colpo del cavaliere.
Pegasus,cavaliere di Athena,era faccia a faccia contro Arles.















































angolo autrice:
E BUONASEEEEERAAAAAAA
Arles:CAZZO URLI...no scusa...FOTTITI STRONZA MUAHAHAHAHAH...perdonami..
MORITE TUTTI BASTARDI...sorry...
io:...psicopazzo. bono,ma psicopazzo.






Saint seiya:The boundaries of the life Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora