2-Costellazioni

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"Andiamo..." indicó Silver la foresta.
"Aspettate!" bofonchió Krista accasciata.
"Che hai Kry?!" le si rivolse Xander.
La Gamma Geminorum le brillava di porpora ad intermittenza.
Krista aveva la mano sulla fronte.
"Ti fa male la testa?" domandó Amy.
"No ma...vedo tutto viola e mi dira la testa."
Xander sbarró gli occhi: anche lui prima aveva provato la stessa sensazione.
Lei si tolse la mano dal viso, si strofinó gli occhi, sospiró e si rimise in piedi.
"Tutto apposto!"
"Fiuu!" sospiró Ruben "Ci hai fatto spaventare Kry!"
"Il fatto é che vedevo il cielo stranamente di colore lilla acceso, il fiume era molto piú veloce e splendente...per non parlare della portata: era decisamente piú ampio..."
"Ma che sta dicendo?" chiese Amy agli amici.
Silver fece le spallucce.
"La foresta era MOOOLTO piú bella, piena di fiori ed animali alati..."
"Sembra che stia descrivendo un quadro!" continuó Ruben "Un bellissimo quadro!"
"Sta delirando!" proseguì Amy.
"Kry! Andiamo dai!" concluse il folletto ponendole una mano sulla spalla.
I cinque si incamminarono nel folto della foresta.
I Gemini e Silver si trovavano all'interno di una fitta ed oscura foresta; Amy e Ruben camminavano davanti, sulla stessa linea, Xander due passi piú indietro, mentre Krista e Silver serravano il gruppo: lei con la testa china e lui sussurrando "avanti avanti" a Ruben, per dargli indicazioni.
Xander stava riflettendo sul motivo per il quale Krista diceva di aver visto quelle cose; contemporaneamente ripensava alla principessa di Oltremare, quella ninfa incapace di camminare, che se da un lato gli suscitava un po' di pena, dall'altro era convinto fosse la ragazza piú bella che avesse mai visto.
Per un attimo ai ragazzi tornó in mente la "Foresta delle Illusioni", nella quale avevano il giorno prima incontrato Silver, e si erano teletrasportati su Posto.
Da allora erano successe loro tantissime cose strane e bizzarre: avevano scoperto un altro mondo in cui esisteva la magia, ed erano stati scelti per sconfiggere i membri di un'organizzazione malvagia che centinaia di anni prima si era impadronita di quel mondo.
Tuttavia ancora i ragazzi non avevano compreso il senso di tutto ció.
I Gemini si stavano incamminando sulla scìa di Silver, secondo quello che indicava la mappa dotatagli dalla strega Nekoluna.
"Sapete?! Mi manca un po' il mio ufficio!" disse Silver con una nota nostalgica.
"Di che parli?" chiese Xander.
"Bhe...la mia foresta!"
"Intendi quella delle illusioni?"
"Esatto Ruby! Dopotutto ero stato incaricato di persona da Propus di cercare i Gemini...e a quella foresta sapete, mi ci ero affezionato molto."
"Oh ci dispiace Sil...ad ogni modo, una volta portata a termine la missione potrai tornarci!" disse Amy, cercando di rassicurare il folletto.
"É proprio questo il punto ragazza.
Quella foresta non esiste piú, é svanita. Era solamente uno spazio sacro in cui potevo esistere nel vostro mondo!" rispose triste Silver.
"Oh Silver, non fare cosí!" lo consoló Ruben.
Xander invece, intervenne con una domanda fuoriluogo:
"Chi é Propus? Hai nominato il suo nome poco fà!"
"Propus é il capo della Place-corp!
É colui che la fondó e che insieme agli altri membri, molti anni fá, circa cunquanta, sigillarono Onix, della Nowhere-corp all'interno di un albero magico.
Sono stato incaricato da lui in persona di trovarvi, essendo l'allievo piú brillante della strega Nekoluna!"
"Capisco..." disse Xander, guardando verso il basso.
"Davvero sei l'allievo piú brillante?" esplose Amy, con gli occhi che le brillavano.
"Bhe...insomma...si, cioè..."
Il folletto arrossí, nascondendo il viso dietro alla mappa.
"Che grande Sil!" esclamó Ruben.
"È difficile" intervenne Krista, destandosi dai suoi pensieri confusi "imparare la magia?"
"Bhe...si. È difficile, ma con molta pratica e studio si riesce a fre di tutto." rispose Silver "Basta che si smuove il circuito magico che c'è dentro di te."
"Curcuito?" incalzò Xander.
"Sapete...dentro ogni forma di vita è presente un circuito magico, che può essere dormiente o attivo. L'energia positiva o negativa attiva il circuito ed esso genera l'energia magica che fa compiere miracoli."
"Ma è bellissimo." disse estasiata Amy.
"Quindi anche dentro di noi c'è questo circuito?" chiese Krista.
"Certo Kry. É un Microcosmo, un piccolo universo interiore che solo noi possiamo percepire e nutrire.
Se dovessi illustrarvelo, sarebbe come una stella che ruota in un cerchio." concluse il folletto.
Camminavano in quella foresta da parecchio ormai, ed il cielo iniziava ad oscurarsi, annebbiando anche l'intenso bagliore prodotto dalla Stella Maggiore e da quella Minore, che pian piano si smorzarono.
Le fitte cime degli alberi non lasciavano che intravedere qualche scintilla appesa nella volta notturna.
"Silver...siamo tutti stanchi...si sta facendo buio, e abbiamo una fame allucinante!" esclamó Xander, ansimando.
"Si, hai ragione! Accampiamoci quì Silver. Proseguiremo domani!" lo appoggió il fratello.
"Non siamo mica degli asini noi!" continuó Krista.
"A me prude la fronte!" disse Amy, grattandosi accanto alla sua verde gemma.
"Ok ok! Per stasera ci fermeremo quì!" li assecondó Silver.
"EVVIVAAAA!" urlarono di gioia i ragazzi.
Silver allora aprí lo zaino verde bottiglia di Amy, e ne estrasse magicamente gli ombrelli gialli.
"Come erano quì questi ombrelli?" chiese incredula Amy.
"Bhe...ce li ho messi io!" rispose lui.
"Hai messo le mani nella borsa di una ragazza?! Vergogna!" lo rimproveró Krista.
"Oh bhe...io!"
Silver, timidamente, distribuí ai Gemini gli ombrelloni e fece loro cenno di seguirlo.
Si librarono in aria, risalendo una collina che aveva il suo vertice qualche metro al disopra delle cime degli alberi.
Il folletto estrasse dal taschino una pietrina trasparente e vi soffió sopra; una nube argentata sprizzò vivace dalla gemma, e per magia apparve la casetta fluttuante del folletto, adagiata come al solito su quella nube soffice.
I ragazzi entrarono, e dopo aver mangiato una zuppa di funghi calda, eccetto Krista, che odiava i funghi, a cui Silver serví una zuppa di pesce, si risistemarono nelle rispettive camere da letto.
Silver, dopo aver dato loro la buonanotte, si infilò un mantello blu scuro ed uscí di casa.
Teneva tra le dita una foglia argentata.
Si girò verso la casetta, dopo aver osservato le quattro costellazioni notturne; alzò il braccio e adagiò la foglia argentata sul muro dell'abitazione, che si attaccó come fosse magnetica.
Il folletto chiuse gli occhi; una brezza brillante si alzò da terra e la foglia si illuminó di bianco.
Un vortice di vapore scintillante emerse da sotto la casa del folletto e danzò vorticando attorno all'abitazione.
La casa sparí. Silver sparí.
Ora, grazie a quell'incantesimo illusorio erano lontani e protetti da qualsiasi forza maligna.
"Amy guarda il cielo!"
Le due gemelle stavano affacciate alla finestrella tonda della loro stanza.
Qualche metro piú in lá anche Xander e Ruben stavano affacciati ad osservare il cielo.
La sera precedente era apparsa la costellazione dei Gemelli, mentre quella sera erano visibili anche quelle dell'Acquario, del Capricorno e dei Pesci.
Ai quattro gemelli tornó in mente ció che aveva detto loro Silver:
I Monumenti Sacri della volta celeste avevano il compito di far brillare gli astri nel cielo, forando quella coltre di tenebra che da moltissimi anni ingabbiava il pianeta di Posto.
Ad ogni statua corrispondeva una rispettiva costellazione, ed una volta purificate le restanti statue, in cielo sarebbero apparse tutte e dodici le costellazioni dello zodiaco.
Una volta contemplata la bellezza del cielo notturno, si addentrarono nelle coperte dei loro letti, e cercarono lentamente di prendere sonno.
La seconda notte su Posto tuttavia fù un pó piú faticosa.
Tutti e quattro i ragazzi si trovarono piú in difficoltà nell'addormentarsi, presi da pensieri che rimbombavano nella loro testa: Xander ripensava continuamente a quella splendida creatura di nome Maya, e intanto si interrogava sul motivo del loro avvento su Posto; Ruben cercava di trovare delle risposte a tutti quegli interrogativi che ancora bombardavano i ragazzi.
Era un tipo piuttosto curioso, non andava molto d'accordo con il mistero, ed era impaziente.
Ripensava ad Onix, alla Nowhere-corp, alla Place-corp e a Propus.
Si chiedeva per quale motivo proprio loro quattro avessero dovuto indossare delle vesti da eroi, e perché proprio lui, ancora non avesse il suo frammento della Gemma Geminorum.
Questo fatto lo intristiva.
E se proprio lui per qualche ragione non meritasse di possederne uno? Si chiedeva il ragazzo.
Se in realtá proprio lui, dovesse essere entrato su Posto per errore?
Eppure era stato Ruben a scorgere la figura luminescente di Silver ed entrare per primo nella Foresta delle Illusioni.
Krista invece si stava adeguando al clima di Posto.
Pur essendo sempre stata una ragazza irrequieta ed impulsiva, l'essere costretta a compiere una dura missione aveva un po' placato la sua indole.
Anche lei si chiedeva chi fosse di preciso Onix e che cosa avesse intensione di fare una volta riuniti i frammenti e ricomposta la Gemma Geminorum.
Cosa voleva di altro?
Aveva, cento anni fà, preso il comando di Posto uccidendo i suoi quattro sovrani quindi...a cosa stava mirando?
L'unica risposta plausibile era la liberazione dall'albero magico in cui era rinchiuso.
Poi, le tornó in mente l'Exponentia Genesis, l'incantesimo che i quattro sovrani recitarono prima che Onix, uccidendoli, frantumasse la gemma sacra.
Infine la dolce Amy, si stava chiedendo se mai sarebbero tornati a casa dai loro genitori.
Due giorni erano passati, e già dentro di sè era stanca di prendere ordini da un folletto; era stanca di viaggiare per ore; era stufa dei pericoli che stavano incontrando per il loro cammino.
Si consolava del fatto che il tempo scorreva diversamente sulla Terra, quindi i genitori non si erano di certo accorti della loro mancanza.
Dietro quel perenne sorriso si nascondeva una ragazza fragile ed emotiva. Una ragazza empatica che pur di non ferire chi aveva attorno avrebbe mostrato quel bel sorriso radioso.
"Ehi, Krista?! Sei sveglia?" domandó lei sussurrando.
"Certo che lo sono!" rispose la sorella.
"Io voglio andare a casa!" disse Amy secca.
"Tutti lo vogliamo, Amy!"
"Ma...non é giusto che proprio a noi quattro sia capitata una cosa del genere...no?" chiese lei ansimante.
"Lo so Amy, ma dobbiamo farlo se vogliamo tornare a Glenwood Springs!"
"A me Posto piace da impazzire. Silver piace da impazzire, ma...
io non voglio combattere!" continuó Amy.
"Neanche io avrei mai pensato che sarei giunta a fare certe cose, ma evidentemente mi sbagliavo!" esclamó Krista.
"Non posso pensare di fare del male ad altre persone, solo perché devo portare a compimento ció per cui...sono...é assurdo!"
"Ascolta..." disse la sorella "devi fatti forza, dimostra di essere una dura dentro, dimostra che ce la farai a proteggere tutti noi!"
"Ma Kry" bisbiglió Amy, con un nodo alla gola "io vorrei essere forte come voi, però..."
"Dimostra che in te scorre il sangue di una guerriera pronta a combattere per una buona causa!
Se dobbiamo combattere, ci rimboccheremo le maniche! Intesi?" rispose Krista, che suscitó una strana reazione nella gemella.
Amy inizió a fissare la sorella quasi con le lacrime agli occhi.
"Sei cambiata...sai? Non mi hai mai parlato in questo modo e..."
"E?"
Amy inizió a lacrimare.
"Ti voglio bene sorellona."
Krista sorrise e le rispose:
"Ti voglio bene anchio Amy."
Le costellazioni splendevano fulgide nel cielo notturno.
I fruscìi del bosco donavano all'ambiente una freschezza accogliente che rassicurava i gemelli.
"È stano eh?" chiese Ruben nella stanza accanto.
"Cosa?" ribatté il fratello.
"Sembra tutto cosí perfetto lá fuori!
Insomma...é tutto cosí tranquillo e sereno. E pensare che c'é un criminale che vuole ucciderci!"
"Dai Ruben, non pensarci!"
"Non ci devo pensare eh? Ti pare facile..." continuó lui.
"Abbiamo un compito difficile, me ne rendo conto, ma..."
"Tu parli cosí perché hai trovato la tua pietra!" lo interruppe Ruben "Io invece sono indifeso...non sto servendo praticamente a niente!"
"Ruben, vedrai che la trover..."
"Zitto Xander! Non ho bisogno dei tuoi finti saggi consigli!"
"Che hai?" chiese Xander.
"Lasciamo stare che é meglio."
"Va bhe buonanotte Ruben, cerca di riposare!"
"Si! Scusami fratello, buonanotte anche a te."
Xander si rimboccó le coperte e cercó di prendere sonno, pervaso da mille pensieri.
"È che...non so descrivere quello che provo in questo momento." sussurrò Ruben fissando la parete della camera.
"Cioè?"
"A volte vorrei urlare. A volte mi viene da piangere e ridere a crepapelle."
"Sarà l'età." scherzò Xander.
"Questo...Posto...mi fa sentire strano. È tanto bello quanto crudele." mormorò Ruben.
"Non è poi tanto diverso dal nostro, da questo punto di vista." aggiunse il fratello.
Ruben sospirò e alzò lo sguardo alla finestra vitrea che lasciava entrare la luce delle costellazioni.
"Te ci credi a tutto questo?" sopraggiunse poi dopo alcuni minuti di silenzio.
"Se ti dicessi si, sarei un bugiardo..." rispose Xander sbadigliando.
"È piú facile affrontare certe cose se pensi sia un sogno però. Sbaglio Xander?!" insistette lui, cercando di tenere sveglio il gemello.
"Si. Certo. Buonanotte Sig. Filosofo della Mezzanotte." disse Xander prima di addormentarsi.
"Sogni d'oro...e non urlare come al solito." mormorò Ruben girandosi sul cuscino.
"No no. Promesso."
Facendosi coraggio, tutti e quattro i Gemini si addormentarono, cercando di recuperare le forze per affrontare al meglio la giornata seguente.

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